La Redazione di State of Mind consiglia la lettura di questo contenuto:
Cikara e Fiske due ricercatori presso l’università di Princeton , si sono proposti di studiare la natura dell’invidia.
Dall’esperimento che consisteva nel rilevare se l’immagine presentata provocava piacere o no, utilizzando la misurazione dell’attività dei muscoli coinvolti nel sorriso attraverso un elettromiogramma. Le immagini presentate erano o di avvenimenti positivi o di avvenimenti negativi o neutre.
I ricercatori hanno concluso che quando si prova invidia si esperisce un reale piacere (si sorride) nel vedere l’altro soffrire.
Secondo gli autori questi dati sono importanti nel momento in cui si ragiona in termini di competizione, infatti dallo studio emerge chiaramente un desiderio di fare male ad un altra persona o di sperare che l’altro non raggiunga i propri obiettivi. Questo ha un ruolo cruciale nel momento in cui si è in competizione con una persona che occupa la posizione desiderata e quindi secondo gli autori bisognerebbe riflettere rispetto al senso di creare competizione ad esempio negli ambienti lavorativi.
“Le persone sorridevano di più in risposta ad eventi negativi che in risposta ad eventi positivi – ha spiegato Fiske – ma solo nel caso dei gruppi di cui erano invidiosi”
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E\’ l\’invidia a far gioire delle disgrazie altrui. Quella che potrebbe sembrare un\’affermazione scontata trova… (…)
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