expand_lessAPRI WIDGET

Il ruolo dell’Omega-3 nella prevenzione della malattia di Alzheimer: uno studio con la SPECT

In pazienti con alti livelli di omega-3, è stato rilevato un aumento del flusso sanguigno nelle aree del cervello associate a memoria e apprendimento.

Di Filomena Propato

Pubblicato il 30 Mag. 2017

Aggiornato il 03 Lug. 2019 12:15

Un recente studio dimostra che vi sarebbe un aumento del flusso sanguigno nelle regioni del cervello associate con la memoria e l’apprendimento in persone con alti livelli di omega-3.

 

L’incidenza della malattia di Alzheimer è in continuo aumento e, ad oggi, non è stata trovata alcuna cura. Recentemente l’interesse dei ricercatori si è rivolto verso l’approccio dietetico come fattore di prevenzione nel decadimento cognitivo. In particolare, gli acidi grassi dell’omega-3 hanno mostrato un’azione anti-amiloide, anti-tau e anti-infiammatoria nel cervello animale.

In un articolo pubblicato su Journal of Alzheimer’s Disease, i ricercatori hanno trovato che in pazienti con alti livelli di omega-3, avviene un aumento del flusso sanguigno in specifiche aree del cervello.

Il professore di biologia George Perry dell’University of Texas-San Antonio e redattore capo del Journal of Alzheimer’s Disease afferma:

Questo studio è un importante passo avanti nel dimostrare come i valori nutrizionali siano importanti per la salute del nostro cervello, come dimostrato anche dalle recenti immagini cerebrali mediante Tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT).

La SPECT può misurare la perfusione sanguigna nel cervello. Le immagini acquisite dai soggetti durante l’esecuzione di vari compiti cognitivi hanno mostrato un aumento del flusso di sangue in specifiche regioni cerebrali. Quando queste immagini sono state comparate con la misura della concentrazione nel sangue di due acidi grassi dell’omega-3, acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), i ricercatori hanno trovato una correlazione statisticamente significativa tra alti livelli di flusso sanguigno in tali aree e alti livelli di omega-3. In aggiunta, in questi soggetti, sono state valutate le funzioni neuropsicologiche ed è stato trovato, utilizzando una batteria di test standardizzata, che i livelli di omega-3 correlano anche con diversi aspetti psicologici.

Per questo studio è stato reclutato, presso una clinica psichiatrica, un campione casuale di 166 soggetti di cui erano disponibili gli indici omega-3. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno con alti livelli di concentrazione EPA+DHA (>50° percentile), l’altro con livelli bassi (<50° percentile). L’analisi quantitativa delle immagini SPECT è stata effettuata su 128 regioni e ogni partecipante ha completato il test computerizzato inerente il proprio stato neurocognitivo.

I risultati hanno evidenziato relazioni statisticamente significative tra gli indici Omega-3, i test neurocognitivi e la perfusione regionale, tramite SPECT, in aree coinvolte nella memoria. In generale, lo studio mostra relazioni positive tra la condizione di Omega-3 e EPA+DHA, la perfusione cerebrale e la cognizione. L’autore principale Daniel G. Amen, medico dell’Amen Clinics Inc., aggiunge:

Questa ricerca è molto importante perché mostra una correlazione tra bassi livelli di acidi grassi omega-3 e riduzione di flusso sanguigno nelle regioni coinvolte nell’apprendimento, nella memoria, nella depressione e nella demenza.

Il coautore Williams S. Harris, Dottore di ricerca dell’University of South Dakota School di Medicina, afferma:

Anche se abbiamo prove evidenti che alti livelli di omega-3 sono associati con una miglior salute cardiovascolare, sta prendendo piede l’esplorazione anche del ruolo di questi acidi grassi nella salute mentale e nella fisiologia della circolazione cerebrale.

Questo studio dimostra come cambiamenti dietetici relativamente semplici possano influire favorevolmente sulla funzionamento cognitivo.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Miglioramento cognitivo nei pazienti con Alzheimer grazie alla somministrazione di probiotici
Miglioramento cognitivo nei pazienti con Alzheimer grazie alla somministrazione di probiotici

Una dose giornaliera di probiotici quali Lactobacillus e Bifidobacteriu, comporterebbe un moderato miglioramento cognitivo nei pazienti con Alzheimer.

ARTICOLI CORRELATI
Una dieta sostenibile è possibile?

Una dieta sostenibile contribuisce alla sicurezza alimentare e nutrizionale e ad una vita sana per le generazioni presenti e future

Esplorando la food addiction: quando il cibo diventa una dipendenza

Il termine food addiction indica la dipendenza da alimenti ad alto contenuto calorico, ricchi di zuccheri e grassi

WordPress Ads
cancel