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Sentirsi grati verso chi è stato generoso con noi? No grazie!

Alcuni studi hanno dimostrato che chi tende ad essere autonomo e indipendente dagli altri non sempre si mostra grato verso chi fornisce aiuto.

Di Greta Lorini

Pubblicato il 16 Gen. 2017

Quando ricevete un regalo da qualcuno, vi sentite grati? Oppure vi sentite obbligati a ricambiare il gesto? Non tutti sperimentano gratitudine in risposta alla generosità altrui, come dimostra una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Cognition and Emotion. Ma che cosa modera la gratitudine in alcune persone? Una risposta potrebbe avere a che fare con la personalità: il senso di indipendenza e autonomia che un individuo avverte nei confronti degli altri.

 

Le ricerche sulla relazione tra autonomia e gratitudine

All’interno di una delle prime ricerche pubblicate sulla relazione tra autonomia e gratitudine, Anthony Ahrens, professore associato di Psicologia alla American University di Washington, in collaborazione con un gruppo di studenti, ha condotto tre studi coinvolgendo più di 500 partecipanti. E’ stata utilizzata una misura self-report per determinare i livelli di autonomia di ciascun soggetto, tale variabile è stata caratterizzata da risposte a domande su argomenti come “quanto ti piace fare affidamento su altri per ricevere aiuto?” oppure “quanto ti piace avere altre persone che dipendono da te?”.

Nei diversi studi, è emerso che gli individui con punteggi più alti di autonomia (intesa come non voler dipendere dagli altri o non voler essere di peso) sperimentano meno gratitudine nella loro vita e ne apprezzano meno il valore.

[blockquote style=”1″]Non c’è niente di sbagliato nell’essere autosufficienti e nel valorizzare l’autonomia. La mia preoccupazione è: fino a che punto autosufficienza e autonomia possono interferire con i processi che legano tra loro le persone?[/blockquote] si è chiesto Ahrens. Perché si sa, la gratitudine è il collante di ciascun rapporto e i ricercatori stanno scoprendo sempre più prove dei suoi numerosi benefici. Ad esempio, aiuta a costruire relazioni. O ancora, è stata associata al benessere fisico e mentale.

 

I risultati: chi è autonomo si sente meno grato nei confronti di chi gli fornisce aiuto

Nel primo studio della ricerca, nel ricevere un regalo ipotetico o un favore, gli individui più autonomi hanno sperimentato sentimenti meno positivi. Nel secondo studio, i risultati hanno ribadito la maggiore avversione per la gratitudine degli individui autonomi. Infine, i ricercatori hanno compiuto un ulteriore passo nel terzo studio per ottenere un quadro più ampio, chiarendo se l’autonomia potesse interferire con la compassione. Proprio come ipotizzato, gli individui più autonomi erano più concentrati sul presentare bene se stessi e meno sul sostenere gli altri nelle relazioni.

[blockquote style=”1″]La qualità di una relazione potrebbe risentirne se la gratitudine non viene mai espressa. Una persona molto autonoma potrebbe fraintendere un gesto ben intenzionato del partner. Un’azione di compassione potrebbe essere vista come invadente invece che un atto di supporto e aiuto[/blockquote] ha detto Ahrens. Altre ricerche sull’autonomia hanno dimostrato che essere molto autonomi potrebbe creare un’avversione a qualsiasi forma di dipendenza dagli altri, rendendo gli individui più vulnerabili alla depressione.

Ahrens ha ipotizzato che le persone che apprezzano molto l’indipendenza sentono un’avversione forte verso la gratitudine e pensano che ciò potrebbe renderli deboli. I prossimi passi nella ricerca intendono esplorare i significati culturali legati all’autonomia.

[blockquote style=”1″]La cultura contemporanea americana enfatizza l’autonomia[/blockquote] dice appunto Ahrens.

E’ possibile che i messaggi culturali e sociali inducano le persone a valorizzare più l’autonomia e meno la gratitudine. Esaminare come l’autonomia e la gratitudine interagiscono nell’ambito interpersonale, può dare un’idea di come coltivare al meglio le esperienze positive di condivisione e sana indipendenza, aumentando il benessere emotivo.

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