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Dismorfismo muscolare e disturbi alimentari negli adolescenti maschi: fenomeni in aumento

I disturbi alimentari tra gli uomini sono in aumento e spesso legati al dismorfismo muscolare e a pratiche alimentari estreme

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 10 Gen. 2025

Disturbi alimentari: un fenomeno in crescita tra gli uomini

I disturbi alimentari sono stati classicamente considerati tra i disturbi psichici più legati al genere. Non a caso, fino al 2013 (anno in cui l’American Psychiatric Association ha pubblicato il più recente Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) si riteneva che l’interruzione del ciclo mestruale costituisse un sintomo dell’anoressia.

Le ultime ricerche rivelano, al contrario, un’ascesa vertiginosa dei disturbi alimentari nella popolazione maschile, in particolare negli adolescenti e nei giovani adulti, con complicanze mediche nell’ospedalizzazione più gravi rispetto alla popolazione femminile (Nagata et al., 2024). Esploriamo i dati e la natura del fenomeno.

Disturbi alimentari negli adolescenti maschi: i numeri

Uno studio condotto dal 2002 al 2020 nella provincia canadese dell’Ontario, mostra un incremento complessivo dei ricoveri per disturbi dell’alimentazione del 139%. Il maggiore aumento relativo si è tuttavia verificato tra i maschi, con un tasso di ospedalizzazione aumentato del 416% (Smith et al., 2023; Richtel, 2024).

Uno studio del 2019 sugli adolescenti australiani ha stimato i tassi di prevalenza delle diagnosi di disturbi alimentari in base al genere. Tra i ragazzi adolescenti, il 12,8% soddisfaceva i criteri per qualsiasi diagnosi di disturbo alimentare; tra questi vi erano: disturbi alimentari e dell’alimentazione specificati (8,5%), sindrome da alimentazione notturna (4,9%), bulimia nervosa (1,8%), disturbi alimentari e dell’alimentazione non specificati (1,3%) e anoressia nervosa atipica (1,2%) (Mitchison et al., 2019). 

Studi statunitensi evidenziano che il 30% dei ragazzi adolescenti riporta di provare ad aumentare il peso o la propria massa muscolare, incluso il 40% dei ragazzi considerati oggettivamente di peso normale in base all’indice di massa corporea (Nagata et al., 2019). Quasi il 22% dei giovani uomini riferisce di adottare comportamenti volti a migliorare la massa muscolare, tra cui (Nagata, Murray et al., 2019):

  • mangiare di più o in modo diverso per aumentare la massa muscolare (17%)
  • usare integratori (7%) 
  • usare steroidi androgeni-anabolizzanti (3%). 

Tra i giovani uomini, sovrappeso e obesità possono essere associati a comportamenti alimentari disregolati (Nagata et al., 2018):

  • il 15% dei giovani uomini con indice di massa corporea maggiore o pari a 25 riferisce di digiunare, saltare i pasti, compiere abbuffate, vomitare, assumere lassativi e diuretici;
  • l’8% dei giovani uomini con indice di massa corporea inferiore a 25 riporta di adottare comportamenti alimentari disregolati.

Muscolosità e pratiche alimentari

La letteratura dimostra che esiste una forte associazione tra preoccupazione relativa all’immagine corporea orientata alla muscolosità e insorgenza dei disturbi alimentari nella popolazione maschile (Lavender et al., 2017). 

Negli uomini, infatti, i disturbi alimentari e le preoccupazioni incentrate sulla muscolosità appaiono più prevalenti rispetto alle preoccupazioni relative alla magrezza. Questo dato sottolinea il ruolo dell’insoddisfazione corporea orientata alla muscolosità nello sviluppo dei disturbi alimentari (Calzo et al., 2016; Compte et al., 2015). 

Le preoccupazioni in merito alla muscolosità della propria costituzione prendono il nome di dismorfismo muscolare, bigoressia o vigoressia. Si tratta di un sottotipo del disturbo di dismorfismo corporeo e chi lo sperimenta si percepisce come fisicamente minuto e gracile, nonostante dall’esterno venga valutato come “normale” o muscoloso (Cerea et al., 2018). Per questo, gli individui con dismorfismo muscolare si impegnano in comportamenti compulsivi di eccessiva attività fisica, dieta rigorosa, consumo di integratori e, talvolta, farmaci illegali.

Nel dismorfismo muscolare, l’alimentazione si presenta come disordinata e guidata dalla ricerca di un ideale soggettivo di muscolosità e perfezione corporea. In particolare, la pratica alimentare del “bulk and cut” si riferisce all’oscillazione periodica nell’alimentazione tra due obiettivi: l’aumento di massa muscolare e la perdita di adiposità corporea, con il conseguente aumento di visibilità della muscolosità. L’insoddisfazione corporea contraddistingue entrambe le fasi, in quanto disagio e preoccupazione spingono a impegnarsi per incrementare la propria massa, ma la riduzione del grasso corporeo può avere impatto anche sullo sviluppo muscolare, lasciando la persona comunque insoddisfatta per il tipo di densità muscolare ottenuto (Lavender et al., 2017).

Un ulteriore fenomeno associato alla dismorfismo muscolare è il ricorso ai cosiddetti pasti “cheat” (pasti sgarro). In altri termini, si tratta di una deviazione pianificata o spontanea dal proprio regime alimentare ordinario, consumando cibi ritenuti proibiti in quanto ad alto contenuto calorico. L’obiettivo è assicurare una “riserva” energetica per i periodi di restrizione dietetica, il che si ritiene favorisca la riduzione del grasso corporeo senza intaccare la massa muscolare (Murray et al., 2016). In realtà, i pasti cheat hanno un apporto calorico paragonabile a quello di un episodio di abbuffata e possono anche produrre una perdita soggettiva di controllo con conseguenti rigidi comportamenti di compensazione (ad esempio, ulteriori restrizioni dietetiche, maggiore attività fisica ecc.) (Lavender et al., 2017).

Disturbi alimentari nella popolazione maschile: quali conseguenze mediche?

Uno studio dell’Università di San Francisco ha effettuato una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche di 601 ragazzi tra 9 e 25 anni, ospedalizzati per il trattamento di anoressia nervosa atipica (Nagata et al., 2024). Sono state riscontrate complicanze mediche significative, tra cui anemia, insufficienza o carenza di vitamina D, livelli di transaminasi ALT e AST elevati (indicatori di danno alle cellule). I ricercatori hanno inoltre rilevato ricoveri più lunghi nei ragazzi e requisiti calorici prescritti più alti per ripristinare la stabilità delle condizioni mediche. Gli adolescenti di sesso maschile, infatti, hanno maggior fabbisogno energetico rispetto alle loro coetanee, a causa di fattori quali altezza, peso, richieste metaboliche e attività fisica (Whitelaw & Nagata, 2021). 

Un fabbisogno nutrizionale più elevato per i maschi, associato alla mancanza di protocolli di rialimentazione specifici per sesso o peso, potrebbe comportare ricoveri ospedalieri più lunghi e carico economico maggiore per il sistema sanitario (Nagata et al., 2024). 

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Anna Boccaccio
Anna Boccaccio

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Calzo JP, Horton NJ, Sonneville KR, Swanson SA, Crosby RD, Micali N, Eddy KT, Field AE (2016). Male eating disorder symptom patterns and health correlates from 13 to 26 years of age. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry.;55:693–700. 
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