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Non siamo soli, ci sarà sempre un gruppo pronto a sostenerci

La terapia di gruppo prevede il coinvolgimento di più partecipanti con cui scambiarsi vissuti emotivi e rendersi conto che non si è soli

Di Alessandro Ocera

Pubblicato il 19 Dic. 2023

La terapia di gruppo

La terapia di gruppo, o psicoterapia di gruppo, rappresenta un approccio al trattamento dei problemi psicologici che coinvolge la partecipazione di più individui. In questo contesto, vengono esplorate le dimensioni emotiva e cognitiva grazie alla presenza di uno o più psicoterapeuti, i quali agiscono come facilitatori del gruppo

Mentre gli approcci possono variare, l’obiettivo generale è creare un ambiente in cui le sfide e le preoccupazioni possano essere condivise in un contesto di rispetto reciproco e comprensione. La terapia di gruppo si traduce anche in un miglioramento del rispetto personale, della comprensione di sé stessi e delle relazioni interpersonali (APA, n.d.).

Che cosa aspettarsi da una terapia di gruppo

Solitamente composta da 5 a 15 partecipanti che si riuniscono una o due volte alla settimana, la terapia di gruppo offre un’opportunità di condivisione e supporto (APA, 2019). Alcune persone partecipano sia a sedute individuali che a quelle di gruppo, mentre altre optano per la terapia di gruppo in modo esclusivo. 

I gruppi si formano in base a problematiche specifiche, affrontando questioni come depressione, obesità, disturbo da attacchi di panico, ansia sociale, dolore cronico o disturbo da abuso di sostanze (APA, 2019). 

Altri gruppi si concentrano sul miglioramento delle competenze sociali, affrontando sfide come la gestione della rabbia, la timidezza, la solitudine o la bassa autostima. Inoltre, i gruppi offrono supporto a coloro che hanno vissuto esperienze di lutto, come la perdita di un coniuge, un figlio o una persona cara per suicidio.

I benefici della terapia di gruppo

Unirsi a un gruppo di individui sconosciuti potrebbe inizialmente suscitare timore, ma la terapia di gruppo offre una serie di vantaggi significativi rispetto alle sessioni individuali. Spesso, i partecipanti si trovano sorpresi dalla straordinaria ricchezza dell’esperienza condivisa all’interno di un gruppo. Uno dei vantaggi salienti è la creazione di una rete di supporto solidale (APA, 2019): i membri del gruppo diventano fonte di ispirazione reciproca, offrendo idee e soluzioni per migliorare situazioni specifiche o affrontare le sfide della vita quotidiana. Questo sostegno collettivo si rivela particolarmente efficace nel facilitare cambiamenti significativi e nell’affrontare con successo i momenti di transizione.

Parlando e ascoltando regolarmente gli altri partecipanti, si apre una finestra sulla diversità delle esperienze umane, aiutando a guardare i propri problemi da prospettive inaspettate (APA, 2019). Molte persone che soffrono di disagi legati alla salute mentale spesso trovano difficile aprirsi completamente con persone poco conosciute, ma la terapia di gruppo crea uno spazio sicuro in cui condividere le proprie emozioni. In situazioni di difficoltà, l’isolamento emotivo può farsi sentire in modo acuto, generando la sensazione di solitudine. Partecipare a un gruppo di supporto offre un rimedio efficace contro questa sensazione, rivelando che anche altri attraversano esperienze simili e fornendo conforto nel riconoscere che non si è soli nei propri sforzi verso il benessere. 

Un aspetto cruciale della terapia di gruppo è la diversità dei partecipanti, caratterizzati da personalità uniche e storie di vita variegate. Questa eterogeneità favorisce una prospettiva multipla sulla gestione delle sfide quotidiane, permettendo agli individui di osservare come altri affrontano i problemi e apportano cambiamenti positivi. L’effetto di questa diversità è una sorta di laboratorio sociale in cui le strategie efficaci di coping si diffondono naturalmente, offrendo a ciascun membro una gamma più ampia di opzioni per affrontare le proprie preoccupazioni. 

In conclusione, la terapia di gruppo non solo fornisce un contesto terapeutico, ma si trasforma in un viaggio collaborativo di crescita e cambiamento che arricchisce la vita di coloro che vi partecipano. 

Un esempio di gruppi di auto-aiuto: i gruppi per donne vittime di violenza

In un contesto in cui i recenti fatti di cronaca in Italia hanno messo in evidenza la drammatica persistenza della violenza sulle donne, i gruppi di auto-aiuto per donne vittime di violenza possono offrire un importante supporto alle vittime.

L’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa Onlus emerge come un importante sostegno in questo ambito. Offrendo percorsi di gruppi di auto-aiuto della durata di tre mesi, con cadenza settimanale e incontri della durata di due ore; l’Associazione svolge un ruolo fondamentale nella risposta a un problema sociale urgente (Telefono Rosa, n.d.).

Ciascun gruppo è guidato da una competente psicologa o psicoterapeuta, fornendo un ambiente sicuro per le donne che hanno vissuto esperienze traumatiche di violenza. Questa iniziativa si rivela particolarmente efficace nell’elaborazione dell’evento traumatico, affrontando simultaneamente i tre livelli dell’esperienza: emotivo, affettivo e cognitivo.

La condivisione dei vissuti tra le partecipanti crea un tessuto di sostegno reciproco, rompendo il senso di isolamento e solitudine che spesso circonda le vittime di violenza. In questo contesto, il gruppo diventa un luogo in cui la vittima non solo si sente ascoltata, ma trova anche la forza collettiva per superare il senso di “unicità” del proprio dolore. Attraverso la partecipazione attiva e l’interazione con altre donne che hanno affrontato situazioni simili, si attiva un potente sostegno mutuo, riattivando le risorse personali necessarie per affrontare e superare l’esperienza dolorosa.

Questo approccio non solo consente alle donne di elaborare aspetti nuovi dell’identità di sé, ma favorisce anche l’acquisizione di modalità comportamentali più funzionali. In un periodo in cui la violenza sulle donne continua a essere una triste realtà, l’iniziativa del Telefono Rosa, così come tante altre, si configura come un mezzo concreto per il recupero e la trasformazione delle vite colpite.

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