Cos’è la depressione estiva
L’estate è un momento di divertimento all’aria aperta per molte persone, specialmente per coloro che hanno attraversato con fatica e fastidio l’inverno. Siamo abituati a pensare che la stagione estiva sia un momento di svago e felicità per tutti, in cui finalmente sentirci liberi e goderci il tempo in compagnia. In realtà, però, non è così per chiunque. Ci sono persone che durante questa stagione vivono una vera e propria “depressione estiva”, a tutti gli effetti una condizione clinica che può compromettere significativamente la qualità di vita dell’individuo dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo e comportamentale. Si tratta di un tipo specifico di disturbo dell’umore caratterizzato da episodi depressivi ciclici che, in corrispondenza della stagione estiva, danno difficoltà del sonno, cambiamenti nell’appetito, stanchezza mentale e fisica, mancanza di energie, difficoltà di concentrazione, senso di confusione e irritabilità (DSM-5, 2013). Rispetto alla depressione invernale, che naturalmente tende a presentarsi durante i mesi freddi, la depressione estiva non ha ricevuto la stessa attenzione da parte della ricerca; probabilmente, ciò è dovuto all’oscuramento diagnostico alimentato dalla credenza secondo cui in estate si debba essere inequivocabilmente felici e appagati.
Le differenze tra depressione estiva e depressione invernale
Seppur la depressione invernale e quella estiva siano dei sottotipi di un più generale Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), i sintomi sembrano essere diversi. Anche se entrambi sono caratterizzati da umore triste e ridotti sentimenti di piacere, i pazienti con depressione invernale tendono a dormire e mangiare di più, sentendosi maggiormente pigri, mentre quelli con depressione estiva sono soliti avere mancanza di appetito e di sonno, sentendosi maggiormente angosciati piuttosto che letargici. La depressione estiva sarebbe anche una depressione più agitata, correlata a maggior rischio di suicidio. Secondo la ricerca, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i pazienti depressi con pensieri o intenti suicidari potrebbero non avere l’energia per portare a termine il piano durante l’inverno. Sfortunatamente, quindi, sembra che le persone con depressione estiva abbiano più energia per farsi del male.
Le cause della depressione estiva
Secondo gli studiosi, le possibili cause dietro l’esordio della depressione estiva possono essere ascritte a due principali categorie.
Caratteristiche ambientali distintive dell’estate
Alcuni pazienti intervistati riferivano il caldo, l’umidità e la luce solare come elementi sgradevoli in grado di favorire l’esordio di momenti depressivi. Secondo gli studi, la prolungata e forte luce solare può interrompere il ritmo circadiano e quindi il sonno, che può così scatenare accessi d’ira e sintomi depressivi. Con il sole che tramonta più tardi, poi, alcuni pazienti riferiscono di sentirsi destabilizzati nella loro routine quotidiana, avvertendo maggiore confusione e tristezza.
Insieme, questi fattori esterni di stress sfiderebbero il nostro ambiente interno alterando i meccanismi omeostatici coinvolti nella regolazione della temperatura corporea e, in parte, dell’umore (i neurotrasmettitori coinvolti in tali funzioni sono gli stessi, come serotonina, dopamina e norepinefrina). In questo senso, il cambiamento climatico e le conseguenti ondate di calore potrebbero influire negativamente sulla depressione estiva, favorendone la diffusione.
Pressione sociale estiva
La stagione estiva rappresenta un momento di sosta e di tranquillità, ma anche un periodo socialmente vivace, soggetto a molte pressioni sociali. L’aumento di eventi sociali durante la stagione può innescare una forte ansia per la preoccupazione di dover partecipare a quante più attività socialmente desiderabili e di dover sfruttare a pieno le proprie vacanze. A ciò, a volte, si aggiunge la norma socioculturale di magrezza come standard fisico che può portare a guardare la propria immagine corporea in maniera critica e giudicante, incrementando le proprie preoccupazioni su come vestirsi o andare al mare (Melrose, 2015).
Come affrontare la depressione estiva
Il Dott. Rosenthal (1987), pioniere nel campo della ricerca e della clinica della depressione stagionale, riconosce l’importanza di non ignorare i segnali di allarme provenienti da sempre più persone con depressione estiva. In particolare, egli sottolinea l’importanza di un adeguato riconoscimento di tale condizione fra i professionisti e l’implementazione di percorsi di cura specialistici per il trattamento di questa patologia. A questo riguardo, lui e la sua équipe hanno riscontrato l’efficacia di tre particolari tecniche terapeutiche, di seguito descritte.
Tecniche di “raffreddamento”
Come la terapia della luce ha dato prova di grandi benefici sulla riduzione sintomatologica a lungo termine dei sintomi della depressione invernale, allo stesso modo la ricerca sta mettendo a punto delle tecniche di “raffreddamento” in grado di alleviare i sintomi dei pazienti con depressione estiva (ad esempio, fare delle docce con acqua fredda o ristorarsi in luoghi climatizzati dove non si subisca eccessivamente il caldo e l’umidità).
Psicoterapia cognitivo-comportamentale
Questo approccio terapeutico è quello d’elezione per il trattamento dei sintomi depressivi, siano essi tipici o a decorso stagionale come quelli della depressione estiva. Attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta, la persona potrà essere guidata a ristrutturare i pensieri associati alla sofferenza emotiva e a modificare i comportamenti disfunzionali che mantengono in atto il circolo vizioso della depressione.
Farmacoterapia
Dato che gli psicofarmaci utilizzati per la cura della depressione hanno dato prova di efficacia anche per il trattamento della depressione stagionale, poter pensare a un trattamento integrato che affianchi la psicoterapia al supporto farmacologico potrebbe essere un’ottima soluzione di cura per le persone affette da depressione estiva.