Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC; American Psychiatric Association, 2013) presenta un’elevata comorbilità con differenti disturbi dell’umore, tra cui il disturbo depressivo maggiore, il disturbo distimico ed il disturbo bipolare (Ruscio et al., 2010).
Nonostante numerosi studi abbiano confermato la compresenza di queste di patologie, la co-occorrenza tra il DOC e il disturbo affettivo stagionale non è stata ancora indagata, sebbene alcune evidenze abbiano mostrato una significativa variazione stagionale nella gravità del disturbo ossessivo compulsivo (Brewerton & Ballenger, 1992; Yoney et al., 1991). Inoltre, la prevalenza del DOC è maggiore in autunno piuttosto che in estate (de Graaf et al., 2005).
Vi è un’ulteriore caratteristica che accomuna il disturbo ossessivo-compulsivo ed il disturbo affettivo stagionale, ovvero una disregolazione del sistema serotoninergico che, secondo numerose evidenze, gioca un ruolo fondamentale nell’eziologia di entrambi i disturbi. I dati su cui si fonda l’ipotesi del coinvolgimento serotoninergico derivano, in entrambi i casi, prevalentemente dai trattamenti farmacologici (Cassano, 2006). Difatti, gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), rientrano nell’trattamento farmacologico di elezione sia per quanto attiene al disturbo affettivo stagionale (Lam et al., 2006), che per il disturbo ossessivo-compulsivo (Fineberg et al., 2015).
È sulla base delle considerazioni appena esposte che, nel 2017, un gruppo di ricercatori si è proposto di investigare la frequenza dei cambiamenti dell’umore stagionali in pazienti affetti da un disturbo ossessivo-compulsivo e di verificare se il passaggio delle stagioni fosse associato ad una maggior gravità di ossessioni, compulsioni ed ansia tra i pazienti con DOC con cambiamenti stagionali dell’umore.
In prima battuta, i ricercatori hanno valutato i pazienti indipendentemente dalle stagioni, variabile di cui si è tenuto conto in un secondo momento. Ulteriormente, gli autori hanno analizzato la relazione tra la durata della luce solare nel giorno della valutazione e la gravità dei sintomi associati al DOC, di quelli depressivi e di quelli ansiosi.
Lo studio è stato effettuato su un campione costituito da 104 soggetti affetti da un disturbo ossessivo-compulsivo e 125 individui di controllo. I due gruppi sono stati ulteriormente divisi sulla base del periodo della valutazione, ovvero rispetto ai pazienti con DOC, 51 sono stati valutati in inverno e 53 nelle stagioni non invernali, mentre rispetto al gruppo di controllo, 61 soggetti sono stati valutati nei mesi invernali e 64 nel restante periodo.
È bene specificare che tutti i partecipanti vivevano ad Istanbul da almeno tre anni, città caratterizzata da un clima mediterraneo “più fresco”.
Al fine di valutare i cambiamenti dell’umore e del comportamento in funzione delle stagioni, ai partecipanti è stato richiesto di compilare il Seasonal Pattern Assessment Questionnaire (SPAQ; Rosenthal et al., 1987). Questa scala di autovalutazione richiede al soggetto di indicare sia se abbia mai vissuto dei cambiamenti stagionali ed, eventualmente, indicarne la gravità. È necessario, però, specificare che il suddetto questionario non è da considerarsi uno strumento diagnostico per il disturbo affettivo stagionale.
Inoltre, sono stati somministrati il Yale-Brown Obsession and Compulsion Scale (Y-BOCS; Goodman et al., 1989), utilizzato per valutare la gravità del disturbo ossessivo-compulsivo, l’Hamilton Depression Rating Scale-17 (HDRS-17), necessario al fine di indagare la gravità dei sintomi depressivi (Williams, 1978) ed infine, ai soli pazienti affetti da DOC, è stato chiesto di compilare il Beck Anxiety Inventory (Beck et al., 1998) con l’obiettivo di analizzare le possibili manifestazioni ansiose dei soggetti.
Sulla base dei risultati ottenuti, si è evinto che i pazienti affetti da un disturbo ossessivo-compulsivo manifestavano più cambiamenti affettivi stagionali rispetto ai controlli. Inoltre, quando i pazienti sono stati valutati nel periodo in cui manifestavano le alterazioni, si è assistito ad un incremento sia della gravità dei sintomi depressivi che delle compulsioni, rispetto al periodo in cui i pazienti non avevano presentato i cambiamenti affettivi stagionali. Da ciò si è ipotizzato che il cambiamento delle stagioni possa influire sulla gravità di alcuni sintomi nei pazienti con DOC. Difatti, in coloro i quali riportavano cambiamenti affettivi stagionali, la durata della luce solare del giorno della valutazione ha predetto la gravità dei sintomi depressivi e delle compulsioni, ma non la gravità del DOC e delle ossessioni.
Concludendo, la co-occorrenza dei cambiamenti affettivi stagionali e del disturbo ossessivo-compulsivo, lascia ipotizzare che essi condividano un’eziologia comune ma, come evidenziato dagli autori, l’effetto longitudinale dei cambiamenti affettivi stagionali sulla qualità della vita, sulla prognosi e sul rischio di suicidio dei pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo, merita ulteriori approfondimenti.