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Le conseguenze dei disturbi sonno in età evolutiva

Un recente studio (Cooper et al., 2023) evidenzia il legame tra la qualità del sonno durante l'infanzia e sviluppo di disturbi psichiatrici in adolescenza

Di Maria Gazzotti

Pubblicato il 22 Giu. 2023

Aggiornato il 30 Giu. 2023 12:22

Diversi studi si sono occupati di sondare l’esistenza di una relazione tra disturbi del sonno in età infantile e successivo sviluppo di psicopatologia in adolescenza.

 

Un recente studio condotto dall’Università di Melbourne ha evidenziato il legame tra la qualità del sonno durante l’infanzia e lo sviluppo di disturbi psichiatrici nella prima adolescenza (Cooper et al., 2023).

I disturbi del sonno in età evolutiva

 Il sonno è fondamentale per la salute mentale, soprattutto nei primi anni di vita, nei quali i pattern si stabilizzano sia per maturazione fisiologica cerebrale che per l’interazione del bambino con le figure di riferimento; la base eziopatogenetica dei disturbi del sonno è infatti rappresentata da interazioni di variabili fisiologiche, genetiche e comportamentali (Perego, 2022).

I disturbi del sonno durante l’infanzia possono essere predittivi di problematiche emotive e comportamentali durante lo sviluppo e aumentare il rischio di sviluppare disturbi psichiatrici in età adolescenziale e adulta. L’individuazione e il trattamento dei disturbi del sonno in giovane età rappresentano quindi un obiettivo importante per la salute mentale in termini di prevenzione. La prevalenza di alcuni disturbi del sonno cambia significativamente tra l’infanzia e l’adolescenza, diminuendo o aumentando all’inizio della pubertà: il passaggio all’adolescenza è un momento cruciale, in cui i programmi di intervento potrebbero risultare più efficaci (Cooper et al., 2023). Proprio per questo, una caratterizzazione più approfondita dei disturbi del sonno durante l’infanzia può rivelarsi particolarmente utile. Già secondo studi svolti in precedenza, come lo studio longitudinale condotto da Lereya et al. (2017), specifici disturbi del sonno in neonati e bambini molto piccoli possono essere collegati a disturbi mentali negli adolescenti (DiCugno, 2020). Lo studio svolto da Cooper e collaboratori (2023), sempre di tipo longitudinale, ha coinvolto oltre 10.000 genitori e caregivers di bambini tra i 9 e gli 11 anni e, successivamente, tra gli 11 e i 13 anni.

Lo studio di Cooper et al. (2023)

I partecipanti hanno completato il questionario “Sleep Disturbance Scale for Children” (SDSC), che valuta i disturbi del sonno in età evolutiva, descrivendo il comportamento dei figli durante il sonno negli ultimi sei mesi. Tale questionario include un punteggio totale di disturbi del sonno e le seguenti sottoscale: arousal (es. sonnambulismo, incubi); ipersudorazione; disturbi respiratori del sonno; disturbi della fase sonno-veglia (es. movimenti degli arti, bruxismo); disturbi dell’addormentamento e del mantenimento del sonno; eccessiva sonnolenza diurna. Le misurazioni sono state ripetute a distanza di due anni.

Sulla base dei risultati ottenuti, i bambini sono stati classificati in quattro profili di disturbi del sonno:

  • disturbi leggeri
  • difficoltà nel prendere sonno o mantenerlo
  • disturbi moderati e non specifici o “disturbi misti”
  • disturbi intensi

Questi quattro profili sono risultati altamente associati con lo sviluppo di psicopatologia nelle fasi iniziali dell’adolescenza; i bambini con disturbi del sonno più accentuati hanno manifestato sintomi emotivi e comportamentali più gravi sia internalizzanti, come ansia e depressione, che esternalizzanti, come aggressività. Inoltre, nei bambini con disturbi più intensi è stato riscontrato un aumento dei disturbi somatici, come mal di pancia e mal di testa; questa comorbidità è probabilmente sostenuta da meccanismi neurobiologici e fisiologici condivisi.

 I profili di disturbi del sonno individuati sono caratterizzati da diversi sintomi, gravità e livello di comorbidità. L’appartenenza ad un determinato profilo è risultata variare nel tempo, dimostrando traiettorie individualizzate nei problemi del sonno durante questo periodo. Per esempio è stato rilevato un marcato calo del numero di individui all’interno del profilo di disturbo misto, che può indicare come questa tipologia di problematiche potrebbe risolversi spontaneamente nel tempo, mentre è stato riscontrato il mantenersi nel tempo del pattern dei problemi di addormentamento e mantenimento del sonno, che potrebbe riflettere la natura cronica di queste difficoltà.

È stata identificata una forte associazione tra le traiettorie dei problemi del sonno e i sintomi psicopatologici, fornendo inoltre prove sulla direzionalità di queste associazioni, tali per cui un peggioramento nel profilo del sonno ha preceduto l’aumento dei sintomi psicopatologici, in particolare per quanto riguarda le manifestazioni internalizzanti.

La ricerca futura dovrebbe cercare di accertare tali associazioni e le loro implicazioni per il funzionamento emotivo e psicosociale dell’individuo.

Conclusioni

Purtroppo, i disturbi del sonno nei bambini spesso vengono sottovalutati o non riconosciuti, mentre interventi precoci potrebbero aiutare ad alleviare i sintomi e a migliorare sia il sonno che la salute mentale durante lo sviluppo e a lungo termine. Ad oggi gli interventi clinici proposti e con maggiore evidenza empirica sono quelli a orientamento cognitivo-comportamentale, che affrontano i comportamenti, i pensieri e le emozioni associati al disturbo del sonno e prevedono l’utilizzo di diverse strategie come l’estinzione (standard o graduale), l’apprendimento discriminativo, l’addormentamento ritardato, i risvegli programmati e i rinforzi positivi (Perego, 2022).

Nello studio di Cooper e collaboratori (2023), i disturbi del sonno sono risultati essere eterogenei, altamente in comorbidità nella tarda infanzia e nella prima adolescenza, variabili nel corso dello sviluppo e associati a manifestazioni psicopatologiche internalizzanti ed esternalizzanti. L’identificazione di profili del sonno suggerisce che gli interventi dovrebbero mirare a modelli specifici di disturbi del sonno, sottolineando la necessità di un’identificazione e di un trattamento precoci per migliorare e potenzialmente prevenire le difficoltà a livello di salute mentale nella prima adolescenza. Il follow-up previsto chiarirà la traiettoria evolutiva dei diversi disturbi del sonno nella media e tarda adolescenza e una loro più precisa associazione con la salute mentale.

 

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