La ricerca sugli aspetti emotivi legati all’infertilità si è spesso concentrata esclusivamente sulle donne, sebbene vi sia un crescente interesse per quanto riguarda le conseguenze psicologiche sull’uomo e sulla relazione di coppia.
Introduzione
Abstract: il concepimento è una tappa fondamentale del ciclo di vita della coppia e, quando questa possibilità viene a mancare, non solo può essere compromesso il benessere individuale e relazionale, ma anche la stabilità e la qualità del legame stesso di coppia.
L’infertilità è una difficoltà di coppia molto sentita dagli uomini fin dall’antichità dei tempi; infatti, le prime documentazioni per la sua cura sono state rintracciate in reperti egiziani, babilonesi, nell’Antico Testamento e negli scritti dell’Antica Medicina Indiana (Riccio, 2017). Il concepimento è una tappa fondamentale nella vita umana (Cotoloni, 2021) e, quando questa possibilità viene a mancare, possono esserci delle conseguenze dirette sul funzionamento della coppia e sui progetti di vita a breve e lungo termine (Asha Patel & Sharma, 2018). Nel ciclo di vita della coppia e della famiglia, l’infertilità è una “variabile imprevista” nel percorso di transizione verso la genitorialità (Vignati, 2002); infatti, affrontare lo stato di infertilità può essere molto complesso a causa dell’inaspettata interruzione nella progettualità familiare e della mancanza di riconoscimento della sofferenza della coppia (Mosconi, Crescioli, Vannacci & Ravaldi, 2021). La perdita a cui vanno incontro queste coppie non riguarda solo la perdita del bambino immaginato, bensì anche la perdita del proprio stato di salute e della famiglia ideale (Swanson & Mechanick Braverman, 2021).
Cosa si intende con infertilità
Nel panorama internazionale, esistono diverse definizioni di infertilità e di sterilità di coppia; tuttavia, in Italia si definisce sterile una coppia per cui non è possibile il concepimento per una condizione medica (Riccio, 2017); mentre, si definisce come infertile una coppia per cui non è stato possibile instaurare una gestazione dopo 24 mesi di rapporti sessuali regolari e non protetti tra i partner. In Italia, si stima che l’infertilità riguardi il 15% delle coppie (Ministero della Salute, 2021), mentre, a livello internazionale, si è visto che abbia un’incidenza tra circa l’8-12 % (Szkodziak, Krzyzanowski & Szkodziak, 2020).
La ricerca sugli aspetti emotivi legati all’infertilità si è spesso concentrata esclusivamente sulle donne, sebbene vi sia un crescente interesse per quanto riguarda le conseguenze psicologiche sull’uomo e sulla relazione di coppia. Per molte malattie, c’è un partner ‘malato’ e un altro che è di supporto e ‘custode’; diversamente, nell’infertilità i membri della coppia sono considerati ambedue come pazienti e la valutazione e il trattamento riguarda entrambi (Swanson & Mechanick Braverman, 2021; trad. propria, p. 71). Sperimentare l’infertilità sia fisicamente sia psicologicamente è stato avvertito dalle coppie come uno degli eventi più critici del ciclo di vita e in grado di mettere in crisi i partner (Casu, Zaia, do Carmo Fernandes Martins, Parente Barbosa & Gremigni, 2019). L’infertilità di coppia può avere come conseguenza l’emergere di depressione, un senso di isolamento, il manifestarsi di disturbi psicosomatici e, infine, ripercussioni nella sfera della sessualità (Righetti, Galluzzi, Maggino, Baffoni & Azzena, 2009).
Quando una coppia non riesce a concepire può essere soggetta a ‘un ottovolante di emozioni’ (Swanson & Mechanick Braverman, 2021; trad. propria p. 68): i partner sperano che sia il mese ‘buono’ e provano ansia per l’attesa, fino a quando, invece, l’arrivo delle mestruazioni lascia il campo a delusione e sentimenti di segno depressivo (Righetti et al., 2009).
La diagnosi di infertilità
La diagnosi di infertilità può comportare rabbia, tristezza, sentimenti di perdita e di lutto e il non sentirsi compresi e accolti dall’ambiente circostante; questi vissuti possono diventare a tal punto totalizzanti da compromettere la sfera dell’intimità di coppia e il funzionamento sociale e lavorativo (Cotoloni, 2021). Questo ripiegamento su se stessi, da una parte è connesso al sentimento dell’invidia, che gioca un ruolo fondamentale nella psiche delle coppie sterili che sono così indotte ad evitare le coppie con figli e le situazioni sociali in cui avvertono pressioni da parte di familiari e amici; dall’altra al fatto che si tratta di un lutto che non viene considerato e riconosciuto dal contesto circostante (Righetti et al., 2009), dal momento che ad essere pianto è un bambino che non è mai nato e non può essere seppellito (Riccio, 2017). Il dolore che le coppie si trovano a sperimentare è così forte che si è osservata una tendenza ad inibire le componenti affettive e canalizzare l’attenzione sul corpo, che viene vissuto come vuoto (Cotoloni, 2021), ma anche difettoso e danneggiato (Righetti e colleghi, 2009). Infine, è stato osservato che l’infertilità va a impattare negativamente la sfera della sessualità e dell’intimità di coppia, che cambia significato e passa dall’essere ‘un’esperienza romantica’ a un ‘lavoro stressante’; inoltre, il sesso viene associato al continuo fallimento e a sentimenti di ansia e depressione (Swanson & Mechanick Braverman, 2021), ma anche di vergogna, di stress e minore autostima (Righetti & Luisi, 2007).
All’interno della coppia, si è visto che i partner sperimentano ed esprimono il proprio dolore in maniera differente: da una parte, la propria sofferenza può essere così grande da non consentire di vedere quella dell’altro (Meyers et al., 1998): dall’altra, quando percepita, può emergere un senso di impotenza e una difficoltà nel comprendere come essere di supporto (Righetti & Luisi, 2007). Nelle coppie infertili, si è osservato come i partner si proteggano reciprocamente non rivelando all’altro i propri conflitti e le proprie angosce per la paura di ferire o di mettere in pericolo la coppia (Meyers et al., 1998); tuttavia, si è osservato che, questi aspetti difensivi, anziché proteggere la coppia, possono portarla lontano dall’affrontare il problema, chiedere aiuto e, infine, incrementare gli aspetti fusionali (Scabini & Cigoli, 1999). La letteratura mette in luce come l’infertilità sia un problema di coppia e attivi l’utilizzo di strategie di coping sia sul piano individuale, sia coniugale; infatti, il sostegno del partner si è visto in grado di alleviare lo stress interno alla coppia causato dalla condizione di infertilità, sia negli uomini, sia nelle donne. Tuttavia, si è anche osservato che le donne individualmente tendondo a ricercare sostegno anche nei blog online, nel contesto amicale e nella famiglia; viceversa, gli uomini siano più restii nel condividere le proprie difficoltà, aspetto che è stato attribuito alle aspettative sociali e agli stereotipi culturali di mascolinità che la società si aspetta che l’uomo soddisfi (Casu, Zaia, do Carmo Fernandes Martins, Parente Barbosa & Gremigni, 2019).
Gli interventi sulla coppia
L’intervento dello psicologo deve avere come focus “la coppia” (Visigalli, 2015), e accompagnarla nel: riconoscere la perdita, elaborarne il dolore e integrarla nella propria vita (Swanson & Mechanick Braverman, 2021); aumentare le strategie di coping dei partner e la capacità di chiedere aiuto anche nel contesto esterno alla coppia (Righetti & Luisi, 2007); qualora la coppia decidesse di intraprendere un percorso di PMA, aiutarla a essere consapevole di tale decisione (Riccio, 2017), e sostenerla attraverso le diverse fasi e i possibili fallimenti dei trattamenti e, infine, aiutarla a vedere altre possibili forme di genitorialità, come l’affido oppure l’adozione (Cotoloni, 2021).
L’infertilità è un’esperienza del ciclo di vita della coppia che può mettere a dura prova il legame e, infatti, risulta molto comune che le coppie ‘scoppino’ dopo una diagnosi di infertilità o durante la prassi dei trattamenti, piuttosto che rimanere unite. Si sa che sia più facile affrontare il dolore in due anziché da soli: infatti, la coppia deve impegnarsi congiuntamente nella ricerca di una nuova progettualità su cui investire, che vada anche al di là dell’arrivo di un figlio e le consenta di definirsi non solo come “una vicinanza di individui, ma proficua e continua condivisione di identità” (Scabini & Cigoli, 2000).