“Prima della schizofrenia. La vulnerabilità schizofrenica in età evolutiva: esperienze, fenotipi, traiettorie” è un libro di Michele Poletti edito da Fioriti Editore a dicembre 2021.
L’autore è dirigente psicologo presso la AUSL di Reggio Emilia, è psicoterapeuta specialista in neuropsicologia dello sviluppo e svolge attività clinica e di ricerca.
Il libro di Poletti è un testo per gli specialisti che si occupa di un tema importante in ambito psichiatrico, vuole colmare un vuoto presente nella lettura del settore concentrandosi sull’evoluzione della schizofrenia.
Poletti conduce il lettore in un viaggio che parte dai fattori di rischio genetici ed ambientali presenti nell’infanzia e prosegue cercando le possibili correlazioni con il rischio schizofrenico che si manifesta in adolescenza. L’autore segue quindi un’ottica prospettica considerando sia gli aspetti fenomenologici della schizofrenia sia il vissuto dei giovani pazienti. Si tratta di un’opera corposa, che ha richiesto un lungo lavoro di stesura.
La schizofrenia è un disturbo caratterizzato, secondo i criteri diagnostici del DSM-5, dalla presenza, per un periodo di tempo significativo nell’ambito di un mese, di almeno due tra i seguenti sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente organizzato o catatonico e sintomi negativi come, ad esempio, la riduzione dell’espressione delle emozioni. L’esordio può essere difficile da stabilire poiché la scarsa conoscenza dei sintomi può ritardare la diagnosi. L’esordio può avvenire in modo improvviso od essere preceduto da sintomi prodromici. La schizofrenia generalmente si manifesta in età adolescenziale, può manifestarsi anche in età più avanzata, ma i segnali iniziali possono essere presenti già dall’infanzia; tuttavia, l’esordio in età infantile è raro. La prognosi a lungo termine è variabile e fortemente condizionata dall’aderenza al trattamento farmacologico.
Come dichiarato da Poletti, durante un’intervista rilasciata al Gazzetino Santilariese:
sono disponibili numerose statistiche sul fenomeno, che è presente tanto nei paesi e nelle aree più industrializzate quanto nei paesi in via di sviluppo e nelle zone rurali, senza distinzione di classe sociale. Si stima che nella popolazione generale tra lo 0,4 e lo 0,7% presenti questo disturbo: sembra un numero basso, ma significa 4-7 individui ogni 1000, ovvero tra le 2000 e le 3600 persone nella sola provincia di Reggio Emilia. Se poi si allarga il dato a chi presenta una vulnerabilità ma non arriva alla forma del disturbo manifesta, il dato aumenta notevolmente.
Poletti distingue tra la schizofrenia che esordisce in età adulta, in adolescenza e quella che si manifesta in età infantile. La schizofrenia ad esordio adolescenziale presenta sintomi molto simili alla schizofrenia con esordio in età adulta, tuttavia la sua evoluzione clinica è più complessa. Quella ad esordio infantile ha caratteristiche peculiari che la rendono differente dalle altre forme. L’autore evidenzia come nella schizofrenia infantile i fattori genetici abbiano un peso rilevante, poiché in questi casi le alterazioni genetiche sono di maggiore gravità rispetto a quelle riscontrate nelle forme di schizofrenia ad esordio tardivo.
Anche i sintomi quali le allucinazioni, la disorganizzazione del pensiero ed i disturbi del comportamento si differenziano in funzione del periodo d’esordio della malattia. In particolare la disorganizzazione del pensiero, nella schizofrenia ad esordio precoce, non può essere considerata come nella schizofrenia che si manifesta in età adulta, dove il sintomo rappresenta un deterioramento di funzioni emotive, affettive e comportamentali presenti precedentemente. Al contrario nell’esordio precoce potrebbe manifestarsi con caratteristiche molto simili ai disturbi dello spettro autistico anche se, generalmente, l’autismo ha un esordio ancor più precoce ed alla disorganizzazione del pensiero si associano le difficoltà comunicative e le stereotipie.
L’opera di Poletti sistematizza molte delle conoscenze sulla schizofrenia con l’obiettivo di comprendere cosa succede in quei bambini e quegli adolescenti che da adulti presentano il rischio di sviluppare la schizofrenia, concentrandosi sui segnali importanti da riconoscere.