Il 25 ottobre 2011 andava online la prima versione del sito che sarebbe poi diventato il riferimento in Italia per l’informazione sulla psicologia e la psicoterapia: il punto di approdo per gli utenti che cercano informazioni corrette e puntuali e un luogo di incontro e di confronto per i professionisti della salute mentale.
Una volta ogni dieci anni ci concediamo un po’ di autocelebrazione.
Prima di tutto un ringraziamento ai 3 pilastri che sorreggono questo giornale
- I nostri autori, che da 10 anni su base volontaria, per passione, scrivono i contenuti che diventeranno poi gli articoli che leggete.
- Il Gruppo Studi Cognitivi, che finanzia State of Mind. SoM nasce come missione culturale: educare alla psicologia in maniera corretta e scientificamente fondata. Facilitare lo scambio di idee e informazioni tra colleghi clinici e ricercatori. E’ un’operazione in perdita: la raccolta pubblicitaria porta un aiuto importante ma non sufficiente. Studi Cognitivi paga di tasca propria per far vivere e prosperare il giornale.
- I lettori (si, voi!). Quelli che ogni giorno sempre più numerosi atterrano sulle pagine del nostro giornale partendo da una ricerca sui motori di ricerca, cercando informazioni e chiarezza e -speriamo- trovandole qui. Quelli ci hanno oramai scelto e che tornano ogni giorno o ogni settimana. Che ci seguono sui nostri canali social media e che si sono iscritti alla nostra newsletter. Un’ovvietà che ci teniamo a ribadire: SoM non esisterebbe senza le persone che lo scelgono e lo leggono. E noi non lo dimentichiamo.
Dopo questa doverosa premessa, un po’ di numeri e fatti per raccontare State of Mind:
10370: gli articoli pubblicati ad oggi, organizzati in più di 630 sezioni tematiche. Molte di queste sezioni tematiche sono prime o nei primi 5 risultati di Google per molte parole chiave di ricerca. Questo dato restituisce un’idea dell’autorevolezza e della fiducia che il colosso del web ci ha attribuito dopo anni passati a pubblicare contenuti accurati e verificati da una commissione scientifica.
430 gli autori che negli anni si sono confrontati con la scrittura sulle pagine di State of Mind. Per molti ha significato un semplice passatempo o una passione. Per altri è stato l’inizio di una carriera. I nostri autori sono stati spesso intervistati e cercati dalla stampa generalista, dalle radio e dalle televisioni. State of Mind è da sempre anche una vetrina che permette agli autori di promuovere le proprie professionalità.
71 milioni di pagine viste fino ad oggi. Può sembrare poco se si confrontano questi numeri con quelli di un qualsiasi quotidiano generalista. Ma State of Mind è un giornale di un piccolo settore, è relativamente giovane (nemmeno maggiorenne!). Per una rivista online che parla in massima parte di psicologia e psicoterapia è un risultato veramente notevole.
69.079: le pagine visitate il 15 gennaio 2021, record di sempre per visite giornaliere su State of Mind.
1,577,294 quelle visitate nel Maggio 2020: il nostro mese record, complice anche un lungo lockdown che ci ha costretti a casa, per molti ha significato più tempo libero e più tempo per leggere e informarsi. Purtroppo è stato anche un momento di maggiore ansia, paura e ricerca di aiuto per la propria salute mentale. In tantissimi si sono rivolti a State of Mind per cercare aiuto o informazioni utili.
14,796,375 le pagine viste nel 2020, il nostro anno migliore fino ad ora.
Roberto Lorenzini: l’autore più cercato e visitato su State of Mind. Al cospetto dei miti non servono nemmeno i numeri. Il contributo di Roberto nei dieci anni di SoM è stato semplicemente ineguagliabile. La vera rockstar di State of Mind, ha fatto ridere e commuovere e riflettere e arrabbiare tutti quanti. Nessuno che è entrato in contatto con le parole di Roberto Lorenzini ne è rimasto indifferente. Tantissimi i suoi articoli, sempre brillanti e provocatorie le sue rubriche.
Lorenzini è mancato da poco e ha lasciato -perdonate l’espressione retorica- un vero vuoto nel giornale. SoM paga un grande tributo a Roberto e non ce lo dimenticheremo mai, come credo tutti i lettori che si sono appassionati dei suoi scritti.
La TOP 10 degli articoli più letti:
- Il manipolatore perverso: come riconoscere un narcisista maligno
- Tachicardia: è sempre ansia? Differenze tra attacchi di panico e patologie cardiache
- Lo sviluppo cognitivo secondo la teoria di Piaget – Introduzione alla Psicologia
- Un viaggio alla scoperta delle emozioni: la differenza tra quelle primarie e secondarie
- Il metodo ABA e l’autismo. Principi, procedure e tecniche di base
- L’ Orgasmo Femminile: ma le Donne come Funzionano?
- La terapia EMDR: come funziona? un viaggio nella nostra mente
- Disturbo ossessivo compulsivo da relazione: quando l’ossessione riguarda i rapporti sentimentali
- Il concetto di vuoto e i quadri psicopatologici associati
- Le paure nei bambini: quali sono le più frequenti e come gestirle
La TOP 10 delle sezioni più visitate:
- Depressione
- Ansia e disturbi d’ansia
- Empatia
- Bullismo
- Disturbo bipolare
- Disturbi specifici dell’apprendimento
- Burnout
- Schizofrenia
- Stress
- Narcisismo
L’impatto di State of Mind nel panorama italiano
Una delle tante lezioni utili della psicologia cognitiva è quella (perdonate la mia estrema semplificazione) secondo la quale da un determinato fatto si possono trarre tutta una serie di conclusioni. Possiamo provare a osservare con obiettività le cose e provare a capire, guardandole con distacco, in che modo ci è più utile viverle e considerarle.
State of Mind è nato con l’intento di portare qualcosa che mancava: informazione corretta e aggiornata sui temi delle scienze psicologiche e della psicoterapia, in uno scenario, quello italiano, che era particolarmente carente. Ci piace pensare di esserci riusciti e di aver fatto scuola. SoM è arrivato come un sasso buttato in uno stagno, le onde dell’impatto si sono propagate in tutte le direzioni generando quasi sempre effetti positivi. Il giornale ha costretto gli altri siti ad adeguarsi a più alti standard ed ha educato il pubblico a pretendere di più dalle informazioni psicologiche. Questo è guardare al bicchiere mezzo pieno.
Il bicchiere mezzo vuoto è che i nostri articoli e contenuti vengono quotidianamente copiati e plagiati da innumerevoli siti, fortunatamente molto meno rilevanti e autorevoli di State of Mind. Essere copiati dai competitors ci danneggia, certo, ma solo relativamente. Come diceva qualcuno “L’imitazione è la più sincera delle adulazioni”, e d’altro canto il furto più o meno lampante di proprietà intellettuale è un male del nostro tempo: dal più piccolo dei blog che copiaincolla un articolo alle grandi piattaforme social media e di aggregazione di contenuti che sono in guerra con gli editori di mezzo mondo. Lasciamo il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo e ignoriamolo, dal momento che rimuginare su questa cosa non servirebbe veramente a niente.
Motivo di orgoglio e soddisfazione: ogni giorno riceviamo segnalazioni dai docenti universitari che ci conoscono o che collaborano con noi di qualche contributo di State of Mind che è finito nei riferimenti bibliografici delle tesi di laurea dei loro allievi. Quasi ogni giorno veniamo contattati da studenti delle università che ci hanno letto e che vorrebbero consigli, aiuti per le loro ricerche -ci piacerebbe rispondere a tutti e aiutarli ma non ne abbiamo purtroppo quasi mai il tempo e le risorse-.
Sempre più spesso veniamo contattati da autori ed editori per l’autorizzazione ad inserire qualche parte di brano dentro libri in prossima uscita o nei libri di testo per le scuole. Qualche mese fa abbiamo dato l’autorizzazione all’utilizzo della homepage di State of Mind per la scena di un film di prossima uscita.
Questo testimonia come -piano piano e in punta di piedi- SoM sia lentamente entrato sia nella cultura alta che nell’immaginario collettivo italiano quando si parla o scrive di psicologia e psicoterapia. Era quello che volevamo fin dall’inizio: dare un contributo e portare un piccolo cambiamento e un click alla volta, con grande fatica, ci stiamo riuscendo.
Non smettete di seguirci e un grazie sincero.