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State of Mind compie 10 anni!

Editoriale di Sandra Sassaroli per i 10 anni del nostro web journal State of Mind (SoM). SoM è stato importante per tante cose. Facciamo un po' di storia

Di Sandra Sassaroli

Pubblicato il 25 Ott. 2021

Aggiornato il 27 Ott. 2021 15:21

10 anni del nostro web journal State of Mind (SoM). SoM è nato da una idea: dare una informazione sì comprensibile a tutti, non solo agli specialisti, ma anche seria, il meno possibile basata su opinioni arbitrarie e gusti individuali, portando anche documentazione su ciò che si sta affermando.

 

10 anni del nostro web journal State of Mind (SoM). Questo anno è importante perché segna -non soltanto il nostro ventennale come scuola di formazione in psicoterapia ma anche il decennale del nostro webjournal SoM.

SoM è stato importante per tante cose. Vale la pena di fare un po’ di storia.

Nell’autunno del 2010 si parlava molto di giornalismo online. Cominciavano a essere letti e apprezzati tanti giornali online, negli Stati Uniti l’Huffington Post aveva grande successo, in Italia era da poco nato il Post e si stava ragionando sui destini, la funzione e il futuro della informazione attraverso la rete. Si aveva la sensazione di un mondo che rapidamente stava cambiando e che portava tante cose con sé: quale informazione online? Quanto è autorevole? Cosa porta di veramente nuovo un giornale online? Sarebbe diventato mai indipendente economicamente? Aveva senso un giornalismo esclusivamente online?

Insomma, le incertezze di un nuovo mondo. Noi psicoterapisti e psicologi avevamo una specifica insoddisfazione perché l’informazione su argomenti psicologici nei giornali tradizionali era molto carente. Era una continua frustrazione leggere sui giornali tradizionali le rubriche di psicologia e psicoterapia che riportavano le opinioni del tutto personali di alcuni giornalisti o terapisti. Consideravamo l’informazione sul mondo della psicoterapia terribilmente obsoleta, ricca di dichiarazioni basate su gusti personali, con un dominio assoluto di una certa psicoanalisi -non la più aggiornata-, una trascuratezza delle novità che apparivano nel mondo della psicologia e della psicoterapia. Tutto sembrava fermo e inalterato.

SoM, come molte cose della nostra vita, nasce da questa insoddisfazione profonda e porta una idea: dare una informazione comprensibile a tutti, non solo agli specialisti, ma che sia seria, il meno possibile basata su opinioni arbitrarie e gusti individuali e ove possibile portando anche documentazione su ciò che si sta affermando. Come diciamo noi: una bibliografia che si possa consultare. Fu così che, dopo un breve esperimento di qualche mese su un piccolo blog, il 25 ottobre 2011 nasceva State of Mind, il Giornale delle Scienze Psicologiche.

Nel decennale percorso che ci ha portato fino a oggi abbiamo avuto alcune fortune. Abbiamo avuto la disponibilità di Flavio Ponzio che, esperto di comunicazione, ci ha condotti per mano dalla nascita del giornale a oggi e che da allora regge sulle sue spalle il giornale, aiutato da Marina Morgese, Valentina Davi e da alcuni clinici che si sono presi l’incarico di verificare gli articoli che riceviamo in redazione, e da alcuni stagisti che a turno per alcuni periodi ci hanno accompagnato. Una redazione piccolissima che ha fatto e continua a fare miracoli!

Giovanni Ruggiero si è speso come Direttore del giornale con pazienza e aggiungendo la scrittura e la discussione sui problemi che via via si presentavano in SoM alle sue molte cariche e responsabilità all’interno delle scuole di terapia e della nostra piccola Università di psicologia.

Abbiamo fornito in questi 10 anni una quantità significativa di informazioni. Speriamo di avere aiutato a modernizzare questo nostro mondo che aveva bisogno di divenire più scientifico e informato.

Abbiamo partecipato ad alcune campagne di informazione su argomenti generali, come il femminicidio, tentando di mettere in discussione l’interpretazione del raptus come movente principale delle aggressioni alle donne, ma anche su argomenti più attinenti al nostro mondo: l’idea che tutto nel lavoro dello psicoterapista fosse trauma o tutto andasse fatto governando la relazione.

Queste battaglie ci sono costate molto, abbiamo fatto scelte dure, poco di moda e impopolari, e abbiamo discusso e litigato con colleghi, abbiamo imparato molto e insegnato molto, abbiamo perso tantissimo tempo a organizzare il dibattito ma non ce ne pentiamo, ci piace mettere in discussione il mainstream quando si fa pigro e scontato. Abbiamo dato voce a tutti, a tutti quelli che ci scrivevano e che avevano da dire cose che ci sembravano una informazione utile sul nostro mondo, tentando di non essere mai settari!

Siamo diventati economicamente indipendenti come SoM? No, SoM deve la sua vita ogni giorno agli investimenti che le nostre scuole di terapia si prendono sulle spalle per rendergli l’esistenza possibile. La riteniamo una delle imprese più belle, promettenti e importanti che abbiamo fatto in questi anni, uno sforzo che andava fatto a qualsiasi costo e che ci avrebbe ricompensato migliorando le conoscenze di chi è curioso di psicologia e psicoterapia e di chi come noi, in questo mondo vive ed è cresciuto.

Vorrei ringraziare infine i giovani e meno giovani che contribuiscono a rendere bello e unico SoM e anche tutti voi lettori che in questi anni non vi siete mai stancati e non ci avete mai abbandonato.

 

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Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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