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Binge drinking e binge eating: esiste una relazione tra assunzione eccessiva di alcol e di cibo?

Il consumo di alcol sembra essere spesso associato a disturbi alimentari con abbuffate, come bulimia, binge eating disorder e anoressia di tipo purging

Di Eleonora Galletti

Pubblicato il 06 Ott. 2021

Aggiornato il 08 Ott. 2021 12:17

Capita spesso nel settore psicologico di sentir parlare di binge eating e di binge drinking, ma la relazione tra i due viene considerata piuttosto raramente.

 

L’eccessivo consumo di alcol e l’abbuffata sono due comportamenti disfunzionali che possono tradursi rispettivamente nel disturbo da uso di alcol e nei disturbi alimentari (APA, 2013). È ormai noto che questi comportamenti disfunzionali siano associati ad un disagio psicologico di fondo, che può portare ad abitudini disadattive di vario tipo. Capita spesso nel settore psicologico di sentir parlare di binge eating e di binge drinking, ma la relazione tra i due viene considerata piuttosto raramente. Proprio per questo motivo Azevedo e colleghi hanno scelto di realizzare una revisione sull’argomento (Azevedo et al., 2021). La revisione integrativa ha incluso ricerche sull’argomento pubblicate dal 2015 al 2019, per un totale di 964 articoli, i quali hanno indicato l’esistenza di una relazione tra abbuffate ed elevato consumo di alcol, evidenziando come alcuni fattori siano stati associati a questa comorbilità.

Per quanto riguarda le caratteristiche della popolazione di riferimento, è stato confermato che le donne tendono ad avere episodi di binge eating e binge drinking in numero maggiore rispetto agli uomini (Souza da Silva et al., 2016, Fouladi, 2015; Freitas, 2015). Per ciò che concerne il fattore età, è stata rilevata una maggiore frequenza di consumo di alcol nei giovani adulti fino a 38 anni (Martin et al., 2015; Freitas, 2015).

Dal punto di vista clinico, l’indagine ha evidenziato come il consumo di alcol sia spesso associato a disturbi alimentari con episodi di abbuffate, come bulimia nervosa (Rolland et al., 2017, Chapa, 2018; Martin et al., 2015); Fouladi, 2015], binge eating disorder (Rolland et al., 2017; Chapa et al., 2018; Fouladi, 2015), ed anoressia nervosa di tipo purging, vale a dire con condotte di eliminazione (Fouladi, 2015). Uno studio longitudinale sulla salute complessiva che aveva come campione 15.074 adulti, ha mostrato come il 6,5% dei soggetti riportasse 2 o più episodi di abbuffate a settimana ed utilizzasse elevate dosi di alcol una o due volte a settimana (8,9%) (Souza da Silva et al., 2016). Altri studi hanno mostrato come persone che svolgevano eccessivo esercizio fisico (Castañeda, 2019, Martin et al., 2015), diete restrittive (Castañeda, 2019; Martin et al., 2015), digiuno o condotte di eliminazione, erano più soggette al consumo problematico di alcol (Martin et al., 2015).

Per ciò che concerne il peso e l’immagine corporea, è stato rilevato che le donne che consumavano alcol erano insoddisfatte del proprio peso (36%) e del proprio corpo (34%), avevano sensi di colpa durante i pasti (45,5%), paura di perdere il controllo sulla propria dieta (30%), nonché un forte desiderio di perdere peso (50%) (Cranford et al., 2010). Un altro studio che ha indagato la differenza tra i sessi nella cooccorrenza di binge drinking e binge eating, ha rilevato come tra le donne l’uso eccessivo di alcol fosse associato a insoddisfazione per il peso e alimentazione compulsiva, mentre tra gli uomini fosse correlato ad eccesso di peso, vomito e uso di lassativi (Stickley, 2015).

Per quanto riguarda i fattori genetici e ambientali, l’influenza genetica sullo sviluppo dei sintomi bulimici e sul consumo di alcol è chiara e riconosciuta in letteratura (APA, 2013; Hilbert, 2019; Baker, 2017). I geni possono predeterminare le caratteristiche di una persona che portano direttamente o indirettamente a comportamenti a rischio come un’alimentazione disordinata e il consumo disregolato di alcol, e si ritiene che entrambe le condizioni abbiano percorsi neurali comuni (Baker, 2017). Entrando nel dettaglio, uno studio condotto negli USA con adolescenti tra i 16 e i 17 anni ha identificato correlazioni fenotipiche e genetiche tra coinvolgimento nell’uso di alcol, desiderio di un corpo magro e insoddisfazione del corpo, che erano significativamente più elevate nelle femmine (Baker, 2017). Un altro studio ha trovato risultati differenti, secondo cui l’associazione tra consumo di alcol e sintomi bulimici era quasi il doppio nei gemelli monozigoti rispetto ai gemelli dizigoti; questa ricerca ha anche dimostrato una significativa associazione tra uso di alcol e sintomi bulimici nei maschi. Questi risultati suggeriscono che i fattori genetici hanno una forte influenza sulle abbuffate e sul consumo di alcol (Baker, 2017).

Per quanto riguarda la sfera emotiva e l’impulsività, è noto che le abbuffate e il consumo di alcol siano comportamenti legati alla disregolazione emotiva (Pisetsky, 2016), all’impulsività (Sysko, 2017) o ad entrambi (Stojek et al., 2014; Mikheeva&Tragesser, 2016). Questa comorbidità può inoltre essere ulteriormente associata a ideazione suicidaria e tentativi di suicidio, ansia e disturbi dell’umore. A conferma di ciò, Pisetsky et al. hanno valutato le emozioni positive e negative in 133 donne con bulimia nervosa, scoprendo che il 33,8% di loro ha auto-riferito almeno un episodio di intossicazione da alcol durante il periodo studiato, e che l’assunzione di alcol era preceduta e seguita da tristezza (Pisetsky, 2016). Questi risultati suggeriscono che l’alcol non funge da meccanismo di regolazione emotiva. I ricercatori hanno anche notato che il consumo di alcol e/o cibo può essere una strategia di regolazione emotiva per affrontare la sofferenza, e che l’azione impulsiva è spesso una strategia per tentare di evitare o deviare tali emozioni negative (Mikheeva & Tragesser, 2016). Le emozioni negative e la tendenza ad agire impulsivamente sono quindi comportamenti comuni legati al binge eating e al binge drinking (Kim, 2018). In effetti, gli individui che bevono alcol hanno maggiori probabilità di adottare azioni affrettate, come il binge eating, quando provano emozioni negative (Kim, 2018).

I risultati del presente studio hanno indicato che esiste una relazione tra abbuffate e consumo di alcol, che è influenzata da molte variabili. L’indagine ha mostrato che le caratteristiche sociodemografiche, nutrizionali, genetiche, ed emotive dei campioni analizzati sono rilevanti in questo fenomeno. Questi risultati possono supportare azioni e strategie terapeutiche per l’identificazione dei casi e trattamenti più efficaci per soddisfare le esigenze biopsicosociali degli individui.

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