Curare la propria immagine, oggi, pare un aspetto di fondamentale importanza ed elemento (quasi) irrinunciabile delle nostre vite. Sempre di più sono le persone, soprattutto ragazze adolescenti, che, proprio per questo motivo, seguono diete alimentari dimagranti, spesso anche molto rigide.
La tendenza a seguire diete dimagranti è un fenomeno al quale è bene prestare la massima attenzione, soprattutto quando riguarda giovani ragazzi e ragazze adolescenti. L’adolescenza è, infatti, una fase evolutiva che può portare ad un aumento di peso, e tale tendenza, associata all’influenza delle immagini promosse dal web e dai social media, può portare i giovani a spingersi verso standard fisici ideali molto difficili da raggiungere.
Dieta e sviluppo di altri comportamenti a rischio
Uno studio condotto presso l’Università di Waterloo ha messo in evidenza come le ragazze adolescenti che seguono una dieta, hanno maggiori probabilità di mettere in atto altri comportamenti a rischio per la loro salute, quali ad esempio: fumare, bere alcolici e saltare la colazione. Nello specifico, i risultati ottenuti dimostrano che le ragazze adolescenti a dieta presentano una probabilità di 1,6 volte maggiore di fumare e saltare la prima colazione e di 1,5 volte maggiore di fumare e impegnarsi in comportamenti di binge drinking.
L’esistenza di un legame tra il seguire una dieta e la messa in atto di comportamenti come il fumare o il saltare i pasti può essere abbastanza intuitivo. Lo è meno il legame con comportamenti quali il binge drinking.
Amanda Raffoul, principale autrice dello studio, sostiene che alla base del legame tra il seguire una dieta e tali comportamenti a rischio vi siano alcuni fattori comuni tra i quali identifica, in particolare, la percezione di un’immagine corporea disfunzionale.
Sulla base di quanto emerso dallo studio, Raffoul si è espressa dunque in maniera critica rispetto alla prospettiva di cominciare una dieta. La perdita di peso non è qualcosa che si dovrebbe incoraggiare, specialmente tra la popolazione che riguarda le ragazze adolescenti, dal momento che il fatto di iniziare una dieta potrebbe promuovere la messa in atto di comportamenti disfunzionali, causando più danni che benefici. Secondo l’autrice ci si dovrebbe invece focalizzare maggiormente sulla salute in generale delle persone, piuttosto che esclusivamente sul peso come indicatore di salute.
A sostegno di quanto sostenuto da Raffoul, va anche un’altra ricerca che ha coinvolto oltre 3.300 ragazze delle scuole superiori in Ontario in uno studio longitudinale, chiamato COMPASS. Sharon Kirkpatrick, professoressa alla Scuola di sanità pubblica, attraverso questo studio, ha voluto sottolineare l’importanza di considerare i fattori legati alla salute, alimentazione, comportamenti, stile di vita, etc. nella loro complessità e in interazione tra loro. Solo comprendendo i modi complessi di interagire tra questi fattori, può infatti essere possibile identificare possibili interventi di prevenzione e di cura efficaci.
In conclusione, entrambi gli studi citati e i risultati di tali ricerche assumono il ruolo fondamentale rispetto alla salvaguardia della salute delle giovani adolescenti. Allo stesso tempo, aprono nuovi scenari verso la considerazione di un concetto di salute che esula dalla considerazione dell’unico fattore del peso e dell’immagine corporea come fattore di valutazione dello stato di benessere dell’individuo.