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Prendimi l’anima (2002) – Cinema & Psicoterapia nr.22

Prendimi l'anima - Nel film emerge come tra paziente e terapeuta si possano oltrepassare i confini e quali conseguenze ne derivano per la terapia.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 04 Apr. 2014

Aggiornato il 26 Feb. 2018 11:52

Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC

 

 

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #22

Prendimi l’anima (2002)

Proposte di visione e lettura (CorattiLorenziniScarinciSegre, 2012)

 

Prendimi l'anima-LOCANDINA

Nel film emerge in maniera chiara e forte come tra paziente e terapeuta si possano oltrepassare i confini e quali conseguenze ne derivano per la terapia.

Un ottimo esempio da utilizzare per metacomunicare sulla relazione terapeutica quando essa assume aspetti che possono sfuggire ad una corretta gestione.

Info:

Un film di Roberto Faenza. Interpretato da Iain Glen ed Emilia Fox. Italia 2002. Drammatico.

Trama: 

Due giovani studiosi si trovano a Mosca per svolgere ricerche sulla vita della psicoanalista russa Sabina Spielrein. I due ricostruiscono la vita di Sabina, dal suo ricovero a Zurigo nel 1904 per una grave forma di isteria, all’incontro con Carl Gustav Jung, che la prende in cura e riesce a guarirla. Sabina comincia ad interessarsi di psicoanalisi. Nasce così un’intensa relazione amorosa tra lei e Jung. La storia finisce, i due si lasciano e la ragazza completa la sua cura presso Freud, torna in Russia e diventa ella stessa una delle pioniere dell’analisi applicata ai bambini.

Motivi di interesse:

Il giovane dr. Jung non resiste al fascino di Sabina Spierlein, giovane paziente isterica che si innamora di lui. Il film non mostra quali siano le cause dei disturbi della paziente né tanto meno come il terapeuta li cura. La narrazione è incentrata sulla relazione, che rischia di provocare uno scandalo. La psicanalisi era ancora giovane e poco affermata.

Jung regala a Sabina la sua Anima, la parte femminile della psiche maschile – necessaria per avere un rapporto pieno con l’altro sesso (nella donna la parte maschile viene chiamata Animus). Il percorso per arrivare a questa donazione è lungo e spesso illusorio. L’Anima può essere incarnata sia in un’ideale immaginario un amore idealizzato sia in una donna reale.

Sabina era l’Anima di Jung e Jung l’Animus di Sabina? 

L’interrogativo rimane aperto come in tutti i casi in cui nella relazione terapeutica si va oltre. Solo la supervisione e un serio lavoro personale può condurre alla comprensione, ma in quel tempo i pericoli di un metodo che consisteva nell’entrare in intimo contatto con il paziente non erano completamente noti. Jung a fatica si rivolge a Freud per capire cosa stava accadendo. Il timore delle conseguenze negative sul suo prestigio e lo scandalo che poteva suscitare una storia del genere con le implicazioni per tutto il movimento erano troppo forti. Lo stesso Freud fa del tutto per salvaguardare la nascente scienza psicoanalitica e l’immagine del suo prediletto allievo.

Il film non si sofferma più di tanto, quindi, sulle conseguenze della violazione del setting. Sabina verrà seguita da Freud, Jung non sappiamo come risolse il rapporto e guarì le sue ferite, ma il film ci mostra il giovane analista che chiede a Sabina di interrompere la relazione dicendo “Io ti ho compresa nella tua malattia… Ti prego, ora comprendi me nella mia…”. 

Indicazioni per l’utilizzo: 

La violazione del setting è un tema su cui troppo spesso si è sorvolato. Nel film emerge in maniera chiara e forte come tra paziente e terapeuta si possano oltrepassare i confini e quali conseguenze ne derivano per la terapia. Un ottimo esempio da utilizzare per metacomunicare sulla relazione terapeutica quando essa assume aspetti che possono sfuggire ad una corretta gestione. La visione può essere molto interessante anche in chiave didattica, per la formazione dei trainee.

Trailer:

 

 LEGGI TUTTE LE RECENSIONI DI STATE OF MIND

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA

ARGOMENTI CORRELATI:

CINEMA – ALLEANZA TERAPEUTICA – RELAZIONE TERAPEUTICA – PSICOANALISI SIGMUND FREUD – 

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BIBLIOGRAFIA:

 

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Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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