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Worry and waiting: come il supporto del partner può aiutarci in momenti di forte stress

La percezione del supporto da parte del partner in momenti di attesa causa di stress non è stabile nel tempo ma ci sono dei picchi. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che all’inizio del periodo di attesa ci troviamo di fronte a qualcosa di incerto e nuovo e alla fine dell'attesa la risposta è imminente.

Di Raffaella Filograno

Pubblicato il 27 Set. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:14

Secondo una recente ricerca, condotta presso la University of California-Riverside, nei periodi in cui siamo in attesa di qualcosa, come per esempio il responso di alcune analisi mediche o il feedback di un colloquio di lavoro, percepire supporto da parte del proprio partner può essere di grande aiuto.

 

L’autrice dello studio Kate Sweeny ha effettuato diversi lavori riguardo questo tema, chiamato “worry and waiting”, ed afferma che in questi momenti caratterizzati da forte incertezza, molte delle strategie che usiamo possono non funzionare. Tra le strategie che la Sweeny suggerisce come più efficai nel ridurre lo stress in queste situazioni sicuramente la meditazione mindfulness, che aiuta a focalizzarsi sul presente.

Nel suo lavoro più recente ha riscontrato una connessione tra supporto dal proprio partner e riduzione dello stress.

A ragione di ciò, anche diversi studi precedenti riguardo il tema del supporto psicologico avevano evidenziato l’esistenza di diverse tipologie di supporto, in grado di generare effetti diversi sulle persone, in particolare si distingue tra: supporto ricevuto e supporto percepito. Il primo corrisponde all’effettivo scambio di risorse che avviene tra membri appartenenti ad una rete sociale, mentre il secondo corrisponde alle valutazioni che un individuo fa rispetto alla possibilità di ricevere supporto dalla propria rete sociale in caso di necessità.

Si discute ancora oggi su quale, tra questi due tipi di supporto, incida maggiormente sulla salute fisica e psicologica. Le precedenti ricerche hanno dimostrato che il supporto percepito, a differenza di quello ricevuto, permetta un migliore adattamento ad esperienze di vita stressanti (Moretti, Simonelli, Melloni & Ronconi, 2012). Sembrerebbe quindi che la percezione di supporto e non l’effettivo supporto sia di maggior aiuto per il benessere dell’individuo.

Cosa emerge dallo studio di Sweeny

A conferma di questi dati, i ricercatori hanno notato nello studio condotto come, in presenza di un supporto ricevuto, non si è verificato alcun tipo di beneficio. Questo effetto è stato chiamato “paradosso del ricevere supporto sociale:

a volte avere un aiuto concreto da altre persone può provocare sentimenti di incompetenza, d’instabilità emotiva o portare le persone a sentirsi eccessivamente bisognosi – riferisce Sweeny.

Al contrario, percepire supporto può essere di gran lunga più benefico.

Dalla ricerca emerge anche che la percezione del supporto da parte del partner non è stabile nel tempo, infatti, si notano dei picchi all’inizio e alla fine del periodo di attesa, e non durante. Ciò potrebbe essere dovuto dal fatto che la preoccupazione non è un’esperienza statica, bensì è molto elevata all’inizio del periodo di attesa, in quanto l’incertezza è nuova, e alla fine, quando la risposta è imminente. Il partner di conseguenza sentirà di dover essere più presente in questi periodi di elevata preoccupazione e di poter invece esserlo meno quando il partner è più calmo.

I benefici di questo supporto percepito sono diversi: oltre al riuscire a fronteggiare meglio la situazione, il partner stressato riesce a dormire in modo migliore e a sentirsi più sano.

Sembra inoltre che le persone più ottimiste e speranzose percepiscono un supporto maggiore in generale dal partner. Si verifica invece l’opposto per le persone pessimiste.

Caratteristiche del campione di studio

L’autrice ha scelto una particolare categoria di soggetti per la ricerca: persone neolaureate in giurisprudenza, che hanno appena sostenuto l’esame d’avvocatura e devono aspettare 4 mesi prima di avere i risultati. I 168 studenti scelti erano anche in una relazione sentimentale. L’autrice ha selezionato queste persone in quanto era molto semplice poter osservare tanti soggetti insieme in una fase così stressante della loro vita.

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