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Come cambiare la percezione di sé e della propria vita attraverso le strategie della psicologia positiva

Coltivare i principi della psicologia positiva, ovvero privilegiare i pensieri positivi, conduce ad un benessere psicofisico, eleva il tono dell’umore, incrementa l’ottimismo, cambia la connotazione cognitiva chi si dà allo stress legato alla quotidianità, facendolo mutare da dis-stress in eu-stress.

Di Vincenzo Amendolagine

Pubblicato il 27 Lug. 2018

Tra le innumerevoli strade che ognuno di noi cerca ogni giorno per ritrovare un proprio stato di benessere psicofisico, la psicologia positiva fornisce alcuni utili strumenti e nuove chiavi di lettura per leggere se stessi e la propria realtà quotidiana.

 

La psicologia positiva si può esplicitare come un paradigma che, all’interno delle scienze psicologiche, promuove il raggiungimento del benessere individuale attraverso l’implementazione dei costrutti cognitivi positivi, delle emozioni positive e dei comportamenti sintonici con tali aspetti cognitivo-emotivi. Differenti ricerche hanno dimostrato la validità dei costrutti della psicologia positiva nella popolazione generale. In pratica, il coltivare giornalmente i pensieri legati alla riconoscenza verso l’alterità, l’utilizzare delle chiavi di lettura positive per leggere se stessi e la propria realtà quotidiana e il non prendersi troppo sul serio aiutano gli individui a sviluppare l’ottimismo e il benessere psicofisico.

Keywords: psicologia positiva, strategie psicologiche, benessere psicofisico, ottimismo.

Il valore della Psicologia positiva

La psicologia positiva si può esplicitare come un paradigma che, all’interno delle scienze psicologiche, promuove il raggiungimento del benessere individuale, attraverso l’implementazione dei costrutti cognitivi positivi, delle emozioni positive e dei comportamenti sintonici con tali aspetti cognitivo-emotivi (Seligman e Csikszentmihalyi, 2000; Sin e Lyubomirsky, 2009).

La psicologia positiva, in ambito clinico, interviene in maniera efficace nella modificazione delle cognizioni che accompagnano il vissuto depressivo e che si palesano nell’ideologia negativa della quotidianità (Sin e Lyubomirsky, 2009; Bolier e al., 2013). In pratica, essa si pone lo scopo terapeutico di far innalzare il tono dell’umore nelle sindromi depressive, aiutando il paziente a cambiare le idee più negative e disfunzionali (Wellenzohn, Proyer e Ruch, 2018).

Differenti ricerche hanno dimostrato la validità dei costrutti della psicologia positiva anche nella popolazione generale, ovvero in soggetti che non presentano quadri clinici delineati (Proyer e al., 2014; Wellenzohn e al., 2016). Nello specifico, il coltivare mentalmente gli archetipi concettuali della psicologia positiva produce un incremento del senso di benessere. In altri termini, il privilegiare i pensieri positivi conduce ad un benessere psicofisico, eleva il tono dell’umore, incrementa l’ottimismo, cambia la connotazione cognitiva che si dà allo stress legato alla quotidianità, facendolo mutare da dis-stress in eu-stress (Ruch e al., 2018; Tagalidou e al., 2018).

Inoltre, secondo i parametri della psicologia positiva, si rivela importante aiutare gli individui a sviluppare il senso dell’umorismo, che come Sin e Lyubomirsky (2009) suggeriscono, elicita la nascita di emozioni positive. Il senso dell’umorismo può essere definito, in accordo con McGhee (2010a), come la capacità di reagire positivamente alle situazioni stressanti della vita quotidiana. Esso è frutto dell’istinto ludico dell’essere umano, che, in questo caso, si palesa come un giocare con le proprie idee, finalizzato al non prendersi troppo sul serio (McGhee, 2010b).

Strategie specifiche

Esistono delle strategie ben specifiche della psicologia positiva che, applicate alla propria vita, possono modificare gli schemi cognitivi di percezione della realtà e, quindi, incrementare il senso di benessere, come differenti ricerche dimostrano (Seligman e al., 2005; Gander e al., 2013; Proyer e al., 2014).

Fra le tecniche individuate da Seligman e al. (2005) si possono citare:

  • lo scrivere e inviare frequentemente una lettera di gratitudine per ringraziare una persona dalla quale si è ricevuto un qualche beneficio
  • l’abituarsi a scrivere quotidianamente almeno tre cose positive accadute nella giornata
  • il percepire se stessi in maniera differente, focalizzandosi sui propri punti di forza

Gander e al. (2013) a queste strategie proposte da Seligman hanno aggiunto un quarto archetipo procedurale, ovvero trovare e scrivere, quotidianamente, le cose più divertenti accadute nel corso della giornata.

In conclusione, il coltivare giornalmente i pensieri legati alla riconoscenza verso l’alterità, l’utilizzare delle chiavi di lettura positive per leggere se stessi e la propria realtà quotidiana e il non prendersi troppo sul serio aiutano gli individui a sviluppare l’ottimismo e il benessere psicofisico.

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Vincenzo Amendolagine
Vincenzo Amendolagine

Medico, psicoterapeuta psicopedagogista. Insegna come Professore a contratto presso la Facoltà/Scuola di Medicina dell’Università di Bari Aldo Moro.

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