Young (1990, 1999) parla di Schemi Maladattivi Precoci (SMP) per indicare quegli schemi che si formano nell’infanzia in seguito alle esperienze negative e che potrebbero essere all’origine dei disturbi di personalità o di altre patologie croniche.
Schemi Maladattivi Precoci: definizione
In campo psicologico si tende a definire schema un qualsiasi principio organizzativo tramite cui una persona può interpretare le esperienze vissute.
Secondo Young (1990, 1999), alcuni schemi – soprattutto quelli che si formano nell’infanzia in seguito alle esperienze negative – potrebbero essere all’origine dei disturbi di personalità o di altre patologie croniche. A tal proposito Young parla di Schemi Maladattivi Precoci (SMP). Le caratteristiche principali di uno Schema Maladattivo Precoce sono le seguenti:
- è un concetto o modello omnicomprensivo;
- è formato da ricordi, emozioni, pensieri e sensazioni somatiche;
- è utilizzato per comprendere se stessi e il rapporto con gli altri;
- è sviluppato nell’infanzia o nell’adolescenza;
- è presente in tutte le fasi della vita;
- è poco funzionale.
Gli Schemi Maladattivi Precoci non vanno confusi con il comportamento disfunzionale: secondo Young i comportamenti maladattivi sono risposte allo schema, sono da questo innescati ma non sono la stessa cosa.
Gli Schemi Maladattivi Precoci sono resistenti al cambiamento: essi sono ben conosciuti dal soggetto e, pur essendo fonte di sofferenza, risultano sicuri e familiari.
Young (2002) individua in particolare 18 Schemi Maladattivi Precoci, raggruppabili in cinque domini: Distacco e Rifiuto (Abbandono/Instabilità, Sfiducia/Abuso, Deprivazione emotiva, Inadeguatezza/Vergogna, Esclusione sociale); Mancanza di Autonomia e di Abilità (Dipendenza, Vulnerabilità, Invischiamento, Fallimento), Mancanza di Regole (Grandiosità, Insufficiente Autocontrollo); Orientamento all’altro (Sottomissione, Autosacrificio, Ricerca di approvazione); Ipercontrollo e Inibizione (Negatività, Inibizione emotiva, Standard severi/Ipercriticismo, Punitività)
Schemi Maladattivi Precoci e Disturbi di Personalità
La letteratura correlazionale ha identificato diverse relazioni fra gli schemi maladattivi precoci e i disturbi di personalità (Lobbestael e Arntz, 2012), anche se con risultati contraddittori. Questi ultimi potrebbero essere dovuti alle numerose differenze metodologiche riscontrate fra gli studi sull’argomento (Kunst et al., 2020): l’eterogeneità della popolazione studiata (clinica o sana, giovane o anziana), il tipo di campione (misto con diagnosi cliniche o puro con soli disturbi di personalità), la considerazione degli schemi maladattivi precoci (per domini o ciascuno singolarmente), la tipologia delle analisi statistiche utilizzate e la concettualizzazione dei disturbi di personalità (categoriale o dimensionale).
Lo studio di Kunst e colleghi (2020)
Partendo dall’assunto che queste differenze hanno limitato la generalizzabilità dei risultati circa i legami fra schemi maladattivi precoci e disturbi di personalità, lo studio di Kunst e colleghi (2020) si è posto l’obiettivo di ottenere informazioni più specifiche riguardo a tale relazione; identificare gli schemi maladattivi precoci che fanno da substrato alle patologie di personalità significa considerare una componente critica nel trattamento di queste ultime (Jovev e Jackson, 2004).
Superando i limiti precedenti, lo studio ha incluso un’ampia popolazione clinica ospedaliera con tratti di disturbo di personalità e diagnosi valutate dai clinici. Gli schemi maladattivi precoci sono stati considerati separatamente e non come domini per stabilire relazioni più specifiche fra essi e i disturbi di personalità; infine, a causa delle caratteristiche del campione sono stati considerati i disturbi di personalità borderline, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.
In accordo con la letteratura precedente, i risultati hanno mostrato che i tratti dei suddetti disturbi sono positivamente correlati con la maggior parte degli schemi maladattivi precoci, supportando la rilevanza di un approccio dimensionale e basato sui tratti (Bach, Sellbom, Skjernov, & Simonsen, 2018). In particolare:
- Il disturbo borderline di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di abbandono/instabilità, diffidenza/abuso, inadeguatezza/vergogna, vulnerabilità al danno, diritto, insufficiente auto-controllo, soggiogazione e inibizione emotiva. La relazione positiva con il dominio del distacco/rifiuto è in linea con il primo criterio diagnostico del disturbo che cita “sforzi disperati per evitare l’abbandono reale o immaginario”, mentre il collegamento con gli schemi di diritto (cioè la svalutazione altrui) e sottomissione (cioè l’evitare l’abbandono) si adatta al secondo criterio diagnostico del disturbo, che cita “un modello instabile e intenso di relazioni interpersonali caratterizzate dall’alternanza fra idealizzazione e svalutazione” (APA, 2013).
- Il disturbo evitante di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di deprivazione emotiva, inadeguatezza/vergogna e isolamento sociale. La deprivazione emotiva è caratterizzata dall’assenza di sentimenti di sicurezza e amore, che a loro volta potrebbero essere legati alla soppressione dei conflitti o a bassi livelli di espressione emotiva in famiglia, frequentemente riscontrati nei pazienti evitanti (Taylor, Laposa, & Alden, 2004).
- Il disturbo dipendente di personalità ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di sottomissione e auto-sacrificio; del resto, il dominio dell’eterodirezionalità corrisponde in larga parte al criterio diagnostico per cui questi individui sono disposti a offrirsi anche per cose spiacevoli pur di ottenere cure dall’altro (APA, 2013).
- Il disturbo ossessivo-compulsivo ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di diritto (pretese) e di standard elevati. Quest’ultimo rifletterebbe il bisogno di raggiungere risultati eccellenti, che riflette i tratti tipicamente ossessivo-compulsivi di perfezionismo, rigidità e ossessiva devozione al lavoro (APA, 2013).
È dunque emerso che alcuni schemi maladattivi precoci sono correlati con la maggior parte dei tratti descriventi i disturbi di personalità; in particolare gli schemi di isolamento sociale e inibizione emotiva potrebbero essere considerati delle caratteristiche generali condivise da diversi disturbi di personalità. Altri schemi maladattivi precoci, invece, hanno mostrato di essere correlati in modo univoco a specifici tratti di alcuni disturbi di personalità, come la vulnerabilità al danno per il borderline, la deprivazione emotiva per l’evitante, l’abnegazione per il dipendente e gli standard elevati per l’ossessivo-compulsivo. Ciò suggerisce come i disturbi di personalità possano essere meglio riflessi da un modello ibrido di schemi maladattivi precoci: da un lato esso potrebbe incorporare convinzioni generali di isolamento sociale e inibizione emotiva, che dovrebbero essere affrontate a livello globale negli interventi terapeutici, dall’altro dovrebbe considerare che ciascun disturbo di personalità è diversamente caratterizzato da determinate credenze che potrebbero essere specificamente prese di mira nel corso del trattamento.