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Schemi maladattivi precoci e disturbi di personalità

Diversi modelli sostengono la relazione fra disturbi di personalità e schemi maladattivi precoci. Ma quali sono gli specifici collegamenti?

Di Micol Agradi

Pubblicato il 27 Mar. 2023

Aggiornato il 31 Mar. 2023 15:05

Lo studio di Kunst e colleghi (2020) ha lo scopo di indagare quali relazioni sussistono fra i disturbi di personalità borderline, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo e i 18 schemi maladattivi precoci ad oggi conosciuti.

La letteratura correlazionale

 I disturbi di personalità sono dei pattern di percezione e comportamento pervasivi, persistenti e patologici tali da deviare dalle aspettative della cultura di riferimento e da creare disagio al funzionamento cognitivo, affettivo, interpersonale e del controllo degli impulsi dell’individuo (DSM-5, APA, 2013).

Diversi interventi clinici assumono che al nucleo dei disturbi di personalità ci siano degli schemi, ossia strutture cognitive correlate a sistemi di credenze disfunzionali del soggetto (Kellogg e Young, 2006). Nel contesto della Schema-Focused Therapy, il disturbo di personalità è legato agli schemi maladattivi precoci (Young, 1999), ossia a forti e stabili credenze su di sé e sul mondo che si sono sviluppate in infanzia in relazione a eventi avversi (Lumley e Harkness, 2007), stili genitoriali (Muris, 2006; Thimm, 2010), temperamento, tratti caratteriali (Halvorsen et al., 2009) e stili di attaccamento (Simard, Moss e Pascuzzo, 2011). I differenti schemi maladattivi precoci si attivano in risposta a certe situazioni che portano a sperimentare intense emozioni e a utilizzare strategie di coping disadattive (Mairet, Boag e Warburton, 2014). Essi, in questo modo, filtrano le esperienze dell’individuo e guidano le sue interazioni con gli altri e l’ambiente. Ciò rafforzerebbe gli schemi nel tempo, portando a ulteriori difficoltà resistenti al cambiamento (Jovev e Jackson, 2004).

Ad oggi sono stati definiti 18 diversi schemi maladattivi precoci, distinguibili in cinque domini:

  • Distacco e rifiuto (nel quale troviamo gli schemi maladattivi precoci di Deprivazione emotiva, Abbandono/Instabilità, Sfiducia/Abuso, Isolamento sociale/Alienazione, Inadeguatezza/Vergogna);
  • Ridotta autonomia (che comprende gli schemi maladattivi precoci di Fallimento, Dipendenza/incompetenza, Vulnerabilità al danno o alla malattia, Invischiamento/sé non sviluppato);
  • Limiti compromessi – mancanza di regole (in cui troviamo gli schemi maladattivi precoci di Diritto (pretese)/grandiosità, Autocontrollo/autodisciplina insufficienti).
  • Eterodirezionalità – eccessiva attenzione ai bisogni altrui (a cui corrispondono gli schemi di: Sottomissione, Abnegazione, Ricerca di approvazione/Ricerca di riconoscimento);
  • Ipercontrollo e inibizione emotiva (con i corrispondenti schemi: Inibizione emotiva, Standard severi/ipercriticismo, Negatività/pessimismo, Punizione);

18 Schemi Maladattivi Precoci - RIVISTO

La letteratura correlazionale ha identificato diverse relazioni fra gli schemi maladattivi precoci e i disturbi di personalità (Lobbestael e Arntz, 2012), anche se con risultati contraddittori. Questi ultimi potrebbero essere dovuti alle numerose differenze metodologiche riscontrate fra gli studi sull’argomento (Kunst et al., 2020): l’eterogeneità della popolazione studiata (clinica o sana, giovane o anziana), il tipo di campione (misto con diagnosi cliniche o puro con soli disturbi di personalità), la considerazione degli schemi maladattivi precoci (per domini o ciascuno singolarmente), la tipologia delle analisi statistiche utilizzate e la concettualizzazione dei disturbi di personalità (categoriale o dimensionale).

Lo studio di Kunst e colleghi (2020)

Partendo dall’assunto che queste differenze hanno limitato la generalizzabilità dei risultati circa i legami fra schemi maladattivi precoci e disturbi di personalità, lo studio di Kunst e colleghi (2020) si è posto l’obiettivo di ottenere informazioni più specifiche riguardo a tale relazione; identificare gli schemi maladattivi precoci che fanno da substrato alle patologie di personalità significa considerare una componente critica nel trattamento di queste ultime (Jovev e Jackson, 2004).

 Superando i limiti precedenti, lo studio ha incluso un’ampia popolazione clinica ospedaliera con tratti di disturbo di personalità e diagnosi valutate dai clinici. Gli schemi maladattivi precoci sono stati considerati separatamente e non come domini per stabilire relazioni più specifiche fra essi e i disturbi di personalità; infine, a causa delle caratteristiche del campione sono stati considerati i disturbi di personalità borderline, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.

In accordo con la letteratura precedente, i risultati hanno mostrato che i tratti dei suddetti disturbi sono positivamente correlati con la maggior parte degli schemi maladattivi precoci, supportando la rilevanza di un approccio dimensionale e basato sui tratti (Bach, Sellbom, Skjernov, & Simonsen, 2018). In particolare:

  • Il disturbo borderline di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di abbandono/instabilità, diffidenza/abuso, inadeguatezza/vergogna, vulnerabilità al danno, diritto, insufficiente auto-controllo, soggiogazione e inibizione emotiva. La relazione positiva con il dominio del distacco/rifiuto è in linea con il primo criterio diagnostico del disturbo che cita “sforzi disperati per evitare l’abbandono reale o immaginario”, mentre il collegamento con gli schemi di diritto (cioè la svalutazione altrui) e sottomissione (cioè l’evitare l’abbandono) si adatta al secondo criterio diagnostico del disturbo, che cita “un modello instabile e intenso di relazioni interpersonali caratterizzate dall’alternanza fra idealizzazione e svalutazione” (APA, 2013).
  • Il disturbo evitante di personalità ha dimostrato relazioni specifiche con gli schemi di deprivazione emotiva, inadeguatezza/vergogna e isolamento sociale. La deprivazione emotiva è caratterizzata dall’assenza di sentimenti di sicurezza e amore, che a loro volta potrebbero essere legati alla soppressione dei conflitti o a bassi livelli di espressione emotiva in famiglia, frequentemente riscontrati nei pazienti evitanti (Taylor, Laposa, & Alden, 2004).
  • Il disturbo dipendente di personalità ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di sottomissione e auto-sacrificio; del resto, il dominio dell’eterodirezionalità corrisponde in larga parte al criterio diagnostico per cui questi individui sono disposti a offrirsi anche per cose spiacevoli pur di ottenere cure dall’altro (APA, 2013).
  • Il disturbo ossessivo-compulsivo ha dimostrato relazioni uniche con gli schemi di diritto (pretese) e di standard elevati. Quest’ultimo rifletterebbe il bisogno di raggiungere risultati eccellenti, che riflette i tratti tipicamente ossessivo-compulsivi di perfezionismo, rigidità e ossessiva devozione al lavoro (APA, 2013).

Conclusioni

In conclusione, è emerso che alcuni schemi maladattivi precoci erano correlati con la maggior parte dei tratti descriventi i disturbi di personalità; in particolare gli schemi di isolamento sociale e inibizione emotiva potrebbero essere considerati delle caratteristiche generali condivise da diversi disturbi di personalità. Altri schemi maladattivi precoci, invece, hanno mostrato di essere correlati in modo univoco a specifici tratti di alcuni disturbi di personalità, come la vulnerabilità al danno per il borderline, la deprivazione emotiva per l’evitante, l’abnegazione per il dipendente e gli standard elevati per l’ossessivo-compulsivo. Ciò suggerisce come i disturbi di personalità possano essere meglio riflessi da un modello ibrido di schemi maladattivi precoci: da un lato esso potrebbe incorporare convinzioni generali di isolamento sociale e inibizione emotiva, che dovrebbero essere affrontate a livello globale negli interventi terapeutici, dall’altro dovrebbe considerare che ciascun disturbo di personalità è diversamente caratterizzato da determinate credenze che potrebbero essere specificamente prese di mira nel corso del trattamento.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
  • Bach, B., & Farrell, J. M. (2018). Schemas and modes in borderline personality disorder: The mistrustful, shameful, angry, impulsive, and unhappy child. Psychiatry Research, 259, 323–329.
  • Halvorsen, M., Wang, C. E., Richter, J., Myrland, I., Pedersen, S. K., Eisemann, M., & Waterloo, K. (2009). Early maladaptive schemas, temperament and character traits in clinically depressed and previously depressed subjects. Clinical Psychology & Psychotherapy: An International Journal of Theory & Practice, 16(5), 394–407.
  • Jovev, M., & Jackson, H. J. (2004). Early maladaptive schemas in personality disordered individuals. Journal of Personality Disorders, 18(5), 467– 478.
  • Kellogg, S. H., & Young, J. E. (2006). Schema therapy for borderline personality disorder. Journal of Clinical Psychology, 62(4), 445–458.
  • Kunst H, Lobbestael J, Candel I, Batink T. (2020). Early maladaptive schemas and their relation to personality disorders: A correlational examination in a clinical population. Clin Psychol Psychother., 27(6), 837-846. doi: 10.1002/cpp.2467.
  • Lobbestael, J., & Arntz, A. (2012). Cognitive contributions to personality disorders. The Oxford handbook of personality disorders (pp. 325–344). Oxford: Oxford University Press
  • Lumley, M. N., & Harkness, K. L. (2007). Specificity in the relations among childhood adversity, early maladaptive schemas, and symptom profiles in adolescent depression. Cognitive Therapy and Research, 31(5), 639– 657.
  • Mairet, K., Boag, S., & Warburton, W. (2014). How important is temperament? The relationship between coping styles, early maladaptive schemas and social anxiety. International Journal of Psychology and Psychological Therapy, 14(2), 170–190.
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  • Taylor, C. T., Laposa, J. M., & Alden, L. E. (2004). Is avoidant personality disorder more than just social avoidance?Journal of Personality Disorders, 18(6), 571–594.
  • Thimm, J. C. (2010). Mediation of early maladaptive schemas between perceptions of parental rearing style and PD symptoms. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 41(1), 52–59.
  • Young, J. E. (1999). Cognitive therapy for personality disorders: A schemafocused approach (3rd ed.). Sarasota, FL: Professional Resource Press
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