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Essere un adulto con ADHD: vissuti psicologici e conseguenze del disturbo

L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo che, anche in età adulta, può influenzare attenzione, regolazione emotiva e qualità della vita

Di Marina Morgese

Pubblicato il 14 Lug. 2025

Che cos’è l’ADHD?

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è un disturbo caratterizzato da deficit di attenzione, iperattività e impulsività che portano a una significativa compromissione del funzionamento scolastico/lavorativo, familiare e sociale (APA, 2013).  

Il DSM-5 colloca l’ADHD nel gruppo dei disturbi del neurosviluppo, ovvero tra le condizioni cliniche il cui esordio si verifica in età infantile. Eppure, pur trattandosi di una patologia descritta come peculiare dell’età evolutiva, fino a due terzi dei soggetti con ADHD continua a manifestare disturbo anche in età adulta. 

Nella popolazione generale, la prevalenza dell’ADHD in età adulta si aggira intorno al 3% (Migliarese et al., 2023). 

L’ADHD nell’adulto

Le modalità con cui in infanzia si manifestano le caratteristiche nucleari del disturbo (disattenzione, iperattività e impulsività) spesso subiscono una modifica nel corso dello sviluppo, risultando di fatto diverse in età adulta (Migliarese et al., 2023). 

Disattenzione

I deficit dell’attenzione sono un aspetto centrale dell’ADHD nel soggetto adulto. Essi possono manifestarsi con: 

  • difficoltà a focalizzare l’attenzione e maggiore distraibilità (dovuta sia a stimoli interni come pensieri e/o preoccupazioni, che esterni come stimoli visivi, uditivi, ecc)
  • poca attenzione ai dettagli
  • difficoltà a concentrarsi a lungo su un compito o a portare a termine i progetti
  • hyperfocusing – nell’adulto con ADHD può verificarsi una situazione apparentemente opposta, ovvero la tendenza a concentrarsi molto intensamente su un particolare compito, con conseguente perdita di controllo sul mondo esterno.

È quindi facile immaginare come per l’adulto con ADHD sia frequente distrarsi durante la lettura, una conversazione o lo svolgimento di un compito; arrivare in ritardo e non rispettare le scadenze; perdere oggetti anche importanti; procrastinare e/o rimandare (Migliarese et al., 2023). 

Iperattività/impulsività 

Gli adulti tendono ad essere meno iperattivi rispetto ai bambini e spesso l’iperattività è “mascherata” da: 

  • sensazioni interne di irrequietezza
  • costante tensione e agitazione interna
  • incapacità di rilassarsi
  • iperattività mentale (overthinking, ovvero una tendenza a pensare tanto)  
  • difficoltà a rimanere a lungo nella postazione di lavoro o ad attendere il proprio turno nelle conversazioni (Migliarese et al., 2023) 
  • scegliere ricompense immediate rispetto a ricompense o conseguenze future (Ginapp et al., 2022) 

Disregolazione emotiva 

L’adulto con ADHD può presentare spesso repentini cambi di umore o elevata irritabilità nell’affrontare gli eventi quotidiani, ha difficoltà sia a riconoscere le emozioni che a gestirle. Gli adulti con ADHD possono dunque apparire estremamente bruschi, innervosirsi e infastidirsi con estrema rapidità partendo da situazioni di apparente calma e tranquillità; possono mostrare oscillazioni dell’umore frequenti anche più volte nel corso di una giornata (Migliarese et al., 2023). 

Manifestazioni indirette dell’ADHD nell’adulto

Si possono riscontrare inoltre manifestazioni indirette del disturbo, come:

  • utilizzo di sostanze per ridurre la tensione e l’irrequietezza 
  • comportamenti compensativi correlati spesso all’iperattività e all’impulsività (es. dipendenza dal lavoro, dipendenza dallo sport, in particolare dagli sport adrenalinici) 
  • stanchezza cronica 
  • senso di noia
  • comportamenti anancastici: gli adulti con ADHD possono mettere in atto, a scopo adattivo, comportamenti di elevata precisione e rigorosità, come ad esempio imporsi delle regole estremamente precise per l’ordine in casa per non rischiare di perdere gli oggetti 
  • difficoltà sessuali (in particolare iposessualità dovuta alla difficoltà a controllare le interferenze esterne durante i momenti intimi col proprio partner; ipersessualità legata all’iperattività tipica del disturbo) (Migliarese et al., 2023)
  • disturbi del sonno (particolarmente diffusi, è stato visto come colpiscono fino al 70% degli adulti con ADHD) (Ginapp et al. 2022) .

Conseguenze e vissuti

Vivere nel “caos”, avere difficoltà a strutturare il proprio tempo e a gestire gli aspetti affettivi derivanti dal disturbo (es. irrequietezza, tensione e disregolazione emotiva) porta gli adulti con ADHD a fronteggiare una serie di problematiche in diversi ambiti della loro vita, quali licenziamenti, fallimenti, divorzi. Essi inoltre appaiono spesso sbadati, pigri o incapaci agli occhi altrui e ciò porta la persona con ADHD a sentirsi demoralizzata, ad avere una bassa autostima (Migliarese et al. 2023) e a sviluppare ansia e depressione (Ramsay, 2023).  

Difficoltà sul lavoro

Gli adulti con ADHD hanno, nella maggior parte dei casi, una storia di scarso rendimento scolastico e problemi lavorativi, proprio per via della difficoltà a organizzarsi, a rispettare gli appuntamenti e a svolgere compiti quotidiani o completare grandi progetti.

Anche la tendenza alla disregolazione emotiva ha la sua parte: essa impedirebbe una gestione efficace delle frustrazioni che si traducono in conflitti con responsabili e colleghi, in una maggiore probabilità di ricevere scarse valutazioni sul lavoro e in licenziamenti più frequenti (Barkley, 2015). 

In uno studio sulle critiche ricevute dagli adulti con ADHD (Beaton et al., 2022), i comportamenti dovuti alla disattenzione e all’impulsività sono stati i più criticati sul posto di lavoro. Questo si traduce nel ricorso a etichette quali “inaffidabile”, “ingestibile” e “inadatto al lavoro di squadra”, che segnano profondamente la persona con ADHD, il suo benessere al lavoro e in generale il suo benessere psicologico (Ramsay, 2023). 

Difficoltà nelle relazioni

Gli adulti con ADHD frequentemente mostrano una modalità brusca nel relazionarsi agli altri, dovuta principalmente all’iperattività e all’impulsività.

Anche la tendenza alla disregolazione emotiva può influenzare significativamente la vita dei soggetti con ADHD, determinando conflittualità in ambito affettivo e, appunto, relazionale. 

La distrazione cronica, inoltre, può tradursi in numerosi comportamenti potenzialmente dannosi per la relazione, come non prestare attenzione al partner; non concentrarsi sulle faccende domestiche abbastanza a lungo da portarle a termine o non ricordare cose importanti per la coppia. Il risultato è solitamente un’estrema frustrazione e rabbia nel partner, che di rimando provoca tristezza, rabbia e frustrazione anche nel soggetto con ADHD (Orlov, 2010). 

Tutto negativo? 

Negli gli adulti con ADHD, non tutti gli aspetti del loro disturbo sono però percepiti come negativi. L’impulsività è stata segnalata da alcuni come un tratto che li rende divertenti e spontanei, le difficoltà di attenzione sono invece viste come promotrici di creatività e di concentrazione sui dettagli. L’iperattività è spesso vissuta come un aspetto di sé che “fornisce la giusta energia”  per perseguire le proprie passioni (Ginapp, 2022). 

Tuttavia, secondo numerosi studi, ancora gran parte di persone con ADHD mostrano livelli inferiori di soddisfazione della vita, di qualità di vita e di benessere generale (Agarwal et al., 2012; Buchanan, 2011; Gudjonsson et al., 2009) 

La psicoterapia per adulti con ADHD

Non sempre è facile per un adulto con ADHD chiedere aiuto. Ad oggi l’ADHD è ancora spesso sottodiagnosticato. Inoltre, gli adulti con ADHD possono presentare disturbi psichiatrici che mascherano i sintomi principali dell’ADHD (es. ansia, disturbi dell’umore, disturbo da uso di sostanze), con il risultato che solo una piccola parte di queste persone viene diagnosticata e trattata nel modo appropriato (Gazzotti, 2024). 

Può succedere che, anche in quei casi in cui ai pazienti viene diagnosticato l’ADHD da bambini, molti di essi perdono l’accesso alle risorse quando passano dai servizi sanitari per bambini a quelli per adulti. 

Per fortuna non è mai troppo tardi per cercare una diagnosi e un trattamento per l’ADHD e qualsiasi altra condizione di salute mentale che può verificarsi con esso. Un trattamento efficace può rendere la vita quotidiana più facile per molti adulti e le loro famiglie.

Il trattamento per l’ADHD può aiutare a gestire i sintomi e migliorare il funzionamento psico-sociale delle persone. I trattamenti più comuni per l’ADHD negli adulti sono: 

  • Farmaci
  • Psicoterapia

Un trattamento efficace spesso comporta una combinazione di elementi. Tra gli Interventi non farmacologici, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) ha mostrato risultati molto promettenti nell’aiutare gli adulti a gestire i sintomi del disturbo. 

Riferimenti Bibliografici
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