Disturbi specifici dell’apprendimento: leggere un testo e non capire
Gli studenti italiani si collocano agli ultimi posti in Europa per capacità di leggere e interpretare un testo scritto (Ocse-Pisa, 2018): un dato allarmante, se si pensa che questa capacità è il presupposto per lo studio di qualsiasi materia, nonché elemento fondamentale per accedere in futuro al mercato del lavoro (o anche solo per capire un contratto che si sta firmando).
Se a questo aggiungiamo che circa il 4,9% degli studenti italiani ha un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e lo 0,23% è a rischio di svilupparne uno (DGSIS, 2020), appare evidente la necessità di un aggiornamento dei metodi di insegnamento scolastico per promuovere la comprensione del testo, tenendo conto anche delle difficoltà che caratterizzano gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Erroneamente si potrebbe pensare che gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento necessitino di una didattica speciale o separata rispetto agli altri, ma in realtà hanno solo bisogno di una didattica efficace, che può essere proposta a vantaggio di tutti i compagni.
Come affermano Traversetti e Rizzo nel libro DSA e strategie didattiche efficaci (2023), esistono diverse strategie inclusive, con solide basi scientifiche, evidence based, di provata efficacia a livello internazionale. Il problema è che in Italia sono poco conosciute e non sono applicate nelle scuole.
Studiare insieme per imparare
Diverse strategie efficaci si basano sull’apprendimento cooperativo (cooperative learning), una metodologia didattica che consiste nel suddividere la classe in piccoli gruppi misti affinché gli studenti imparino aiutandosi a vicenda, contribuendo ciascuno con le proprie abilità, conoscenze e punti di vista.
Si tratta di un approccio alternativo diverso dalla tradizionale lezione frontale in cui l’insegnante spiega verbalmente la lezione, magari senza l’ausilio di strumenti audiovisivi.
Ecco quindi alcuni programmi didattici evidence based, illustrati nel libro di Traversetti e Rizzo, che tutti gli insegnanti dovrebbero conoscere.
Il Cooperative Integrated Reading and Composition (CIRCⓇ)
Il CIRCⓇ è un modello didattico che sfrutta l’apprendimento cooperativo per promuovere le abilità di lettura, scrittura e comprensione del testo.
Gli studenti, divisi in piccole squadre eterogenee, si cimentano nella lettura e comprensione di una storia e nell’individuazione del contesto, si pongono e pongono domande, riassumono, redigono, revisionano e correggono una composizione scritta, implementano il proprio lessico grazie a esercizi di vocabolario, controllandosi a vicenda i risultati dei compiti svolti.
Il tutto avviene in una modalità di sfida tra squadre, con l’assegnazione di punteggi per il lavoro svolto correttamente, che rende l’esperienza giocosa e accattivante.
Oltre a essere una modalità didattica efficace, il CIRCⓇ permette di sviluppare abilità di comunicazione, empatia e relazione personale tra pari.
La Peer-Assisted Learning Strategy (PALS)
Un’altra strategia educativa efficace fondata sull’apprendimento cooperativo è la PALS, che sfrutta il tutoraggio reciproco: gli studenti lavorano a coppie (buon lettore – cattivo lettore) e uno dei due assume il ruolo di “tutor,” aiutando il compagno a migliorare nelle aree in cui ha bisogno di supporto; poi i ruoli si invertono.
Questa metodologia didattica prevede attività specifiche strutturate, quali:
- lettura del partner: uno studente legge il testo e il partner ripete la lettura;
- riduzione del paragrafo/capoverso: uno studente pone al partner alcune domande per aiutarlo a identificare le informazioni rilevanti del testo;
- prediction relay: gli studenti sono invitati a fare previsioni su cosa avverrà nella successiva mezza pagina di testo.
Il Reading Comprehension – Reciprocal teaching (RC-RT)
L’RC-RT è un programma ispirato all’insegnamento reciproco (Reciprocal teaching), un modello che trae origine dall’approccio socio-costruttivista di Bruner e Vygotskij, composto da diverse strategie didattiche:
- fare previsioni: prima di iniziare la lettura si analizzano titoli, sottotitoli e immagini e si formulano ipotesi sul contenuto del testo;
- chiarire le parole sconosciute, ragionando sul contesto o utilizzando il vocabolario;
- porre domande, per trovare le informazioni rilevanti;
- riassumere, sintetizzando il testo nelle sue informazioni più importanti.
L’RC-RT integra l’insegnamento reciproco con:
- il modellamento metacognitivo, in cui il docente esplicita ad alta voce i meccanismi che si attivano durante la comprensione del testo, utilizzando esempi e dimostrazioni;
- il lavoro cooperativo in coppia;
- l’uso di feedback, per sostenere e motivare l’impegno dello studente e aiutarlo a comprendere gli errori commessi.
Una didattica inclusiva per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento
Gli studenti con un disturbi specifici dell’apprendimento spesso hanno difficoltà a comprendere un testo a causa del sovraccarico cognitivo dovuto allo sforzo fatto per leggere e rileggere un testo. Inoltre hanno scarse capacità metacognitive e di autoregolazione.
Le strategie didattiche fondate sull’apprendimento cooperativo e reciproco tra studenti permettono agli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento di ridurre il carico di lavoro cognitivo grazie alla compensazione da parte del compagno, utilizzano la discussione per promuovere il confronto e il ragionamento e stimolano lo sviluppo della metacognizione e dell’autoregolazione.
Inoltre, non solo consentono a tutti gli studenti di accrescere le proprie competenze di comprensione, ma creano le condizioni per lo sviluppo di valori come il rispetto, l’accoglienza, la fiducia e l’aiuto, che – come affermano Traversetti e Rizzo – sono alla base di una cultura inclusiva.
Scegliere interventi efficaci
Quando ci rivolgiamo a un medico o a uno psicoterapeuta, vogliamo essere sicuri che gli interventi proposti siano efficaci, che funzionino: la scelta dovrebbe quindi cadere su terapie evidence-based.
Per quale motivo non dovremmo applicare lo stesso criterio alla scuola?
Dato che esistono metodologie didattiche efficaci, in un contesto scolastico ideale i docenti dovrebbero avere una formazione obbligatoria a riguardo; o per lo meno dovrebbero interrogarsi sull’efficacia del proprio metodo di insegnamento (funziona? Non funziona?), anziché crogiolarsi dietro un comodo “si è sempre insegnato così”. Il libro DSA e strategie didattiche efficaci rappresenta sicuramente un buon punto di partenza per i docenti che vogliono aggiornarsi e fare la differenza.