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Gli effetti dello stigma basato sul peso

Lo stigma basato sul peso ha un impatto significativo sulla vita delle persone con obesità, influenzando la loro salute mentale e fisica

Di Sara Nargis Liguori

Pubblicato il 22 Gen. 2025

Weight bias: come gli stereotipi sull’obesità influenzano la società

Il “weight bias” (tradotto in italiano: pregiudizio nei confronti del peso) è un termine adottato nei paesi anglosassoni per definire le credenze e gli atteggiamenti nei confronti degli altri a causa del loro peso. Tali attitudini si manifestano con stereotipi e/o pregiudizi nei confronti delle persone in sovrappeso e obesità che sono considerate pigre, demotivate, prive di forza di volontà, poco competenti e negligenti.

Nonostante un’ampia mole di dati indichi che l’obesità sia una malattia cronica, derivata dall’interazione complessa e multifattoriale di fattori genetici ed ambientali, chi soffre di obesità è purtroppo tuttora colpevolizzato di essere l’unico responsabile per la sua condizione (Di Pauli, 2021).

Questi stereotipi diffusi nella società occidentale possono favorire lo sviluppo di uno stigma sull’obesità, un’etichetta negativa apposta alle persone con obesità, vittime di pregiudizio.

Stigma basato sul peso: impatti psicologici e fisici sulla salute

Lo stigma basato sul peso, oltre a penalizzare le persone con obesità in aree importanti della vita, può impattare negativamente sulla salute fisica e psicologica; uno studio pubblicato da Sutin, Stephan e Terracciano nel 2015 rileva un’associazione tra la discriminazione basata sul peso e un aumento del rischio di mortalità di quasi il 60%. Inoltre, gli adulti in una condizione di obesità che riferiscono episodi di discriminazione basata sul peso hanno una probabilità doppia di sviluppare disturbi mentali (come depressione, ansia e abuso di sostanze), rispetto a persone con sovrappeso/obesità che non riportano esperienze di stigma. Tra i giovani, chi subisce vittimizzazioni basate sul peso, ha un rischio 2-3 volte maggiore di pensieri e comportamenti suicidari

Anche l’interiorizzazione dello stigma, ossia credere che gli stereotipi negativi sul peso siano veri e la loro attribuzione a sé stessi, è associato a depressione, bassa autostima, problemi sociali, ansia, minore qualità della vita, a tal punto che oramai è sempre più evidente che sia proprio l’interiorizzazione dello stigma, piuttosto che il subirlo, ad aumentare i rischi per la salute fisica e psicologica (Pearl & Puhl, 2018).

Nonostante sia erroneamente diffusa la credenza che lo stigma basato sul peso possa motivare le persone a prendersi cura di sé e al cambiamento,  le ricerche ci dimostrano come sia in grado di produrre l’effetto opposto.

Il comportamento alimentare

Dalle ricerche è emerso come negli adulti e nei giovani vi sia una consistente relazione tra esperienze di stigma basato sul peso e comportamenti alimentari non salutari,  relazione che a sua volta può implicare conseguenze dannose per la salute fisica e mentale e mantenere e/o peggiorare la condizione di obesità stessa (Hunger et al., 2015).

L’attività fisica

L’attività fisica è importante per la salute e il benessere personale, e i suoi benefici sono noti a tutti noi: miglioramento della salute cardiovascolare, gestione del peso, miglioramento del tono dell’umore. Un ostacolo importante per lo svolgimento di attività fisica, nelle persone affette da sovrappeso e obesità, potrebbe essere dato dallo stigma basato sul peso, soprattutto tra i giovani e in coloro che interiorizzano lo stigma.

La gestione del peso

La letteratura scientifica ha dimostrato come lo stigma basato sul peso possa essere un fattore di rischio per l’aumento di peso e un ostacolo per il dimagrimento. 

Oltre che per l’aumento ponderale, lo stigma basato sul peso potrebbe essere una barriera alla perdita di peso, come emerso in uno studio di Kimberly Gudzune del 2014, che documentò come, rispetto ai soggetti che percepivano un trattamento rispettoso da parte dei curanti, quelli che si erano sentiti giudicati a causa del loro peso avevano il 10% in meno di probabilità di ottenere un calo ponderale  e di mantenere il peso perso. L’evidenza scientifica, inoltre, suggerisce che lo stigma basato sul peso può avere un’implicazione negativa anche nella capacità di mantenere il peso perduto in campioni di persone che hanno partecipato a un programma di perdita di peso (Puhl et al., 2017).

Lo stress

Un aspetto comune ma poco considerato dell’obesità è quanto possano essere stressanti le esperienze di stigma basato sul peso, e come lo stress possa essere un fattore di rischio per il mantenimento dell’obesità stessa, esacerbando le sue comorbilità, disturbi cardiovascolari, diabete di tipo 2, ipertensione, resistenza insulinica, cancro, ulcera, indebolimento del sistema immunitario (Tomiyama, 2019).

La depressione

I fattori di rischio che aumentano la vulnerabilità alla depressione tra le persone con obesità non sono ancora chiaramente stabiliti, è stato tuttavia suggerito che la stigmatizzazione sul peso potrebbe essere uno di questi fattori e, come è emerso in studi su campioni clinici e non clinici, le prese in giro sul peso potrebbero essere un mediatore probabile nella relazione tra obesità e depressione. 

Secondo la ricerca, non è l’obesità in sé ad essere vissuta necessariamente come stressante, ma sono le esperienze interpersonali negative associate alla condizione di obesità a sortire effetti dannosi. Pearl e Puhl (2018) hanno condotto una revisione degli effetti dello stigma basato sul peso interiorizzato (WBI) sul tono dell’umore, trovando una correlazione positiva in 28 studi sui 30 esaminati. È interessante notare che più che un’associazione tra indice di massa corporea e depressione, è più corretto parlare di associazione tra livelli di stigma basato sul peso interiorizzato e depressione.

La bassa autostima

Lo stigma basato sul peso potrebbe mediare anche la relazione tra obesità e autostima: i risultati di uno studio di Pearl e Puhl, nel quale 260 adulti in una condizione di sovrappeso e obesità erano invitati a focalizzarsi o su una esperienza di stigma basato sul peso o sull’interiorizzazione dello stigma, hanno indicato che la condizione di interiorizzazione aveva effetti più negativi sui livelli di autostima.

L’insoddisfazione corporea

L’insoddisfazione corporea è un aspetto psicologico ben documentato dell’obesità, soprattutto per le donne, e può essere un fattore di rischio per l’aumento dell’IMC nel tempo.

Poiché l’immagine corporea è fortemente influenzata dalle esperienze sociali, lo stigma basato sul peso potrebbe giocare un ruolo importante nel promuovere un’immagine corporea negativa tra le persone con obesità (Friedman et al., 2008).

L’ambiente sanitario e le cure mediche

La ricerca ha dimostrato come anche l’ambiente medico non sia immune da pregiudizi nei confronti dell’obesità e come i professionisti della salute siano indicati tra le fonti di stigma più comuni. Atteggiamenti negativi e giudicanti sono stati ritrovati, infatti, in medici, personale infermieristico, dietiste, psicologi, professionisti nell’ambito del trattamento dell’obesità.

In un lavoro del 2015 Sean Phelan e colleghi hanno evidenziato i diversi meccanismi attraverso i quali il curante potrebbe influire negativamente sulla qualità di cura fornita al paziente con obesità:

  • il curante potrebbe impegnarsi meno nella comunicazione con il paziente con condizione di sovrappeso/obesità se ritiene quest’ultimo poco aderente alle raccomandazioni fornite, indisciplinato, pigro e con poca forza di volontà;
  • alcuni professionisti della salute riferiscono minore stima verso pazienti con obesità, rispetto a individui in condizione normopeso, atteggiamento che potrebbe portare a una comunicazione meno efficace;
  • i medici potrebbero dedicare meno tempo a educare i pazienti con obesità sulla loro salute.

Le evidenze descritte possono portare a un circolo vizioso che si auto-mantiene; se già in partenza la complessità dell’obesità interferisce con gli sforzi della persona che ne è affetta a modificare il suo stile di vita, le influenze dello stigma creano una maggiore vulnerabilità all’utilizzo del cibo come strategia di coping; se questo si somma all’incontro con un personale sanitario giudicante, ecco che l’aderenza alle cure del paziente affetto da obesità rischia di crollare.

La dimensione sociale

Lo stigma basato sul peso potrebbe ostacolare il bisogno fondamentale di appartenenza e accettazione da parte degli altri. Gli individui riportano meno intenzione di conoscere ed interagire con un estraneo se è in una condizione di sovrappeso; le persone con obesità, inoltre, tendono ad avere meno supporto sociale e un maggior utilizzo dei social network, tutti fattori che possono aumentare il rischio di depressione.

Il peso può dunque diventare da ostacolo nelle relazioni interpersonali e portare a un maggior isolamento sociale; gli studi confermano che questo dato è particolarmente vero per le donne, che sembrano essere più penalizzate degli uomini e ricevere più commenti negativi e stigmatizzanti rispetto agli uomini (De Wit et al., 2010).

Riferimenti Bibliografici
  • Daniele Di Pauli. Obesità e stigma. 2021, Positive Press.
  • De Wit LM, Fokkema M, Van Straten A, Lamers F, Cuijpers P, Penninx BW. Depressive and anxiety disorders and the association with obesity, physical, and social activities. Depress Anxiety. 2010; 27 (11):1057-65.
  • Friedman KE, Ashmore JA, Applegate KL. Recent experiences of weight-based stigmatization in a weight loss surgery population: psychological and behavioral correlate. Obesity. 2008; 16 Suppl2:S69-74.
  • Gudzune KA, Bennett WL, Cooper LA, Bleich SN. Perceived judgment about weight can negatively influence weight loss: a cross-sectional study of overweight and obese patients. Prev Med. 2014; 62: 103-7.
  • Hunger JM, Major B, Blodorn A, Miller CT. Weighed down by stigma: how weight-based social identity threat contributes to weight gain and poor health. Soc Personal Psychol Compass. 2015;9 (69:255-68.
  • Pearl RL, Puhl RM. Weight bias internalization and health: a systematic review. Obes Rev. 2018; 19 (8): 1141-63.
  • Phelan SM, Burgess DJ, Yeazel MW, Hellerstedt WL, Griffin JM, van Ryn M. Impact of weight bias and stigma on quality of care and outcomes for patients with obesity. Obes Rev. 2015; 16(4):319-26.
  • Phul RM, Suh YJ. Weight bias in clinical care: improving health care for patients with overweight and obesity
  • Sutin AR, Stephan Y, Terracciano A. Weight discrimination and risk of mortality. Psychol Sci. 2015; 26(11): 1803-11.
  • Tomiyama AJ. Stress and Obesity. Annu Rev Psychol. 2019; 70:703-718.
  • Vartanian LR, Porter AM. Weight stigma and eating behavior: a review of the literature. Appetite. 2016; 102:3-14.

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