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Gestire l’ansia sociale con i gruppi di skill training

L’ansia sociale può limitare la vita quotidiana ma grazie ai gruppi di skill training è possibile affrontarla e ritrovare un benessere psicofisico

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 09 Gen. 2025

Che cos’è l’ansia sociale

L’ansia sociale (disturbo d’ansia sociale) o fobia sociale è un disturbo psicologico in cui si sperimenta un’intensa e continua paura di affrontare le situazioni sociali in cui si è esposti al giudizio degli altri (ad esempio tenere un discorso, svolgere un’interrogazione, partecipare a una festa, mangiare di fronte agli altri ecc.). Chi soffre di ansia sociale teme di essere giudicato ansioso, noioso, ridicolo o inadeguato; tende a mostrarsi schivo e riservato, ad arrossire ed evita il contatto visivo.

I sintomi dell’ansia sociale

I tipici sintomi del Disturbo d’ansia sociale sono i seguenti:

  • marcata paura o ansia rispetto a una o più situazioni sociali in cui si è esposti al possibile giudizio degli altri;
  • timore di mostrare i sintomi di ansia e che questi verranno valutati negativamente (umiliazione, imbarazzo);
  • le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia;
  • le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa paura o ansia;
  • la paura o ansia è sproporzionata alla minaccia reale rappresentata dalla situazione sociale e dal contesto socio-culturale;
  • la paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, durano tipicamente più di 6 mesi e causano disagio significativo anche nella vita sociale, lavorativa o in altre aree di vita importanti per l’individuo

È possibile inoltre che l’ansia sia circoscritta solamente a un particolare ambito sociale come concerti, discorsi pubblici o gare. 

Le cause dell’ansia sociale

Alla base dell’ansia sociale vi sono fattori genetico-ereditari e psicologici. I disturbi d’ansia, infatti, tendono a essere trasmessi attraverso le generazioni di consanguinei. Ad esempio, i figli di genitori ansiosi hanno da 2 a 6 volte più probabilità di sviluppare ansia sociale dei loro pari. Tuttavia genetica e ambiente si possono influenzare a vicenda: individui geneticamente predisposti possono non sviluppare alcun disturbo perché l’ambiente nel quale vivono non ha presentato le condizioni necessarie per farlo insorgere.

Difficoltà nella regolazione emotiva, tratti di personalità con spiccata timidezza, esperienze avverse di umiliazioni, bullismo, vittimizzazione e maltrattamento possono costituire fattori di rischio.

Le conseguenze dell’ansia sociale

Negli individui con ansia sociale, il timore di essere giudicato negativamente può generare un disagio talmente intenso da culminare in attacchi di panico. Con l’avvicinarsi della situazione temuta, infatti, gli individui con ansia sociale possono sperimentare stress e disagio crescenti, malgrado possano sperimentare ansia anticipatoria anche molti giorni prima dell’avvenimento. Alcuni individui socialmente fobici scelgono di rinunciare alle occasioni di socialità, isolandosi socialmente o rinviando il più possibile le interazioni con gli altri. Altri le affrontano con atteggiamenti e comportamenti protettivi o sottomessi. Di conseguenza, la comunicazione potrà essere inficiata, con ulteriore vergogna, imbarazzo e senso d’inadeguatezza, in grado di mantenere l’ansia per le future occasioni di socialità.

Gestire l’ansia sociale con i gruppi inTHERAPY

inTHERAPY propone gruppi di supporto per imparare a gestire l’ansia sociale. Il gruppo ha l’obiettivo di sostenere i partecipanti nell’apprendere tecniche utili ad affrontare l’ansia sociale, raggiungendo un miglior benessere psicofisico e una vita sociale più appagante. Gli incontri prevedono una fase iniziale di psico-educazione al disturbo, in cui i partecipanti potranno acquisire maggiore consapevolezza delle manifestazioni dell’ansia sociale, dei pensieri disfunzionali che ne sono alla base e dei comportamenti messi in atto. Verranno esplorati costi e benefici delle strategie utilizzate per gestire la propria ansia sociale; inoltre verranno proposti esperimenti comportamentali pratici, al fine di rendere più flessibili e funzionali i pensieri negativi e le credenze che sostengono l’ansia.

Il contesto di gruppo funge da rete di supporto sociale all’interno della quale poter condividere in maniera protetta i propri pensieri e le proprie esperienze. Il confronto reciproco permette letture diverse alle proprie difficoltà e riduce il sentimento di solitudine di fronte ad esse.

L’intero percorso avrà durata di 6 incontri a cadenza settimanale, erogati in modalità online.

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Anna Boccaccio
Anna Boccaccio

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 
  • Clark, D.M. & Wells, A. (1995). A cognitive model of social phobia. In R.G. Heimberg, M.R. Liebowitz, D.A. Hope & F.R. Schneier (Eds.), Social phobia: Diagnosis, assessment, and treatment (pp.69-93). New York: Guilford Press.
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