expand_lessAPRI WIDGET

Ti vedo solo come un amico… il temuto fenomeno della “friendzone”

Un recente studio ha cercato di concettualizzare la friendzone esplorando i vissuti di chi ne fa esperienza

Di Silvia Bettoni, Silvia Carrara, Michela Di Gesù, Martina Gori, Giulia Onida, Matteo Zambianchi

Pubblicato il 20 Set. 2024

La friendzone: un tratto distintivo della cultura romantica contemporanea

La società contemporanea si caratterizza, tra le altre cose, per una crescente fluidità nel vivere gli aspetti fondamentali della propria identità (ad esempio, l’identità di genere) e per una rapida evoluzione delle relazioni, che appaiono sempre più complesse e sfaccettate.

Nonostante le relazioni amicali e le relazioni romantiche rappresentino due tipologie distinte di rapporti, gli individui possono sviluppare anche delle relazioni non normative che non sono né l’una né l’altra cosa, ma degli stati relazionali liminali che si trovano nel mezzo, come ad esempio gli “amici con benefici” o la temuta “friendzone”. Quest’ultima rappresenta uno stato relazionale di disaccordo in cui un individuo (che possiamo definire “iniziatore”) esprime unilateralmente un interesse romantico nei confronti di un proprio amico (che possiamo definire “destinatario”), interesse che viene rifiutato in quanto non ricambiato. La friendzone si sviluppa quindi da una relazione amicale e non si evolve oltre lo stato platonico, in quanto l’interesse romantico non è sperimentato da entrambi i partner relazionali.

Mentre il fenomeno della friendzone viene spesso esplorato da riviste popolari quali GQ e Cosmopolitan, ad oggi esso ha ricevuto poca attenzione dal mondo della ricerca scientifica, il quale tende a focalizzarsi maggiormente su stati relazionali più definiti.

Tuttavia, considerando che il modo in cui gli individui vivono le proprie relazioni ha un impatto molto rilevante sulla loro salute mentale, risulta fondamentale non fermarsi alla semplice distinzione tra amore e amicizia per approfondire le nuove configurazioni relazionali che caratterizzano la cultura romantica contemporanea. Per questo motivo, il gruppo di ricerca di Leah LeFebvre – professoressa presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università dell’Alabama – ha recentemente condotto uno studio volto a concettualizzare il fenomeno della friendzone, esplorando il processo comunicativo che contraddistingue questa particolare configurazione relazionale e le sue conseguenze sugli individui coinvolti (LeFebvre et al., 2022).

Uno studio per concettualizzare il fenomeno della friendzone

Lo studio (LeFebvre et al., 2022) ha coinvolto 787 partecipanti tra i 18 e i 32 anni (Femmine= 51.8%; Maschi= 47.6%; altro= 0.5%), accomunati dall’aver vissuto almeno una volta il fenomeno della friendzone. Per prima cosa, essi hanno risposto a un quesito che ha permesso di identificare chi avesse avuto esperienza come “iniziatore” (la persona che manifesta il proprio interesse romantico), chi come “destinatario” (la persona che riceve la dichiarazione) e chi, invece, si fosse trovato in entrambe le situazioni. Successivamente, i partecipanti hanno risposto a una serie di domande aperte volte a esplorare i seguenti aspetti: 

  • Come viene concettualizzato il fenomeno della friendzone da chi l’ha vissuto?
  • In che modo gli iniziatori comunicano il loro interesse a cambiare la relazione?
  • Quali sono le reazioni dei destinatari a questa comunicazione?
  • In che modo cambia una relazione amicale dopo che è stato espresso un interesse romantico? 

Le informazioni raccolte sono state analizzate attraverso l’induzione analitica (Katz, 2001), un metodo qualitativo utilizzato principalmente nelle scienze sociali. Questa tecnica si distingue per il suo approccio iterativo e flessibile all’analisi dei dati: essi vengono analizzati in modo ciclico e ripetitivo, focalizzandosi anche sui casi che non confermano l’ipotesi, in modo da identificare i temi e i modelli ricorrenti dei singoli individui che hanno fatto esperienza di una realtà sociale.

Diverse esperienze di friendzone

I risultati dello studio hanno evidenziato che il 56% dei partecipanti ha svolto sia il ruolo di iniziatore sia di destinatario, mentre l’11% è stato solo l’iniziatore e il 33% solo il destinatario.

I partecipanti hanno concettualizzato diversi tipi di friendzone:

  • La “transizione fallita” che si ha quando l’iniziatore esprime il proprio interesse a sviluppare la relazione amicale in romantica, ma il destinatario non ricambia sentimentalmente.
  • I “fraintendimenti” avvengono quando l’iniziatore si aspetta sentimenti reciproci dal destinatario perché ha, appunto, frainteso i comportamenti.
  • La “storia romantica” si riferisce al tentativo fallimentare di stabilire una relazione romantica, che porta iniziatore e destinatario ad optare di comune accordo per un’amicizia.
  • La situazione “partner alternativi” è quella in cui l’iniziatore esprime il desiderio di avere una relazione sentimentale con un destinatario che, però, è già impegnato. 

Gli iniziatori hanno espresso l’interesse a cambiare la relazione mediante due principali strategie di comunicazione:

  • Attraverso la “dichiarazione diretta”, l’iniziatore comunica verbalmente e direttamente le proprie intenzioni al destinatario.
  • Attraverso l’”indicazione sottile”, l’iniziatore flirta senza esplicitare il proprio desiderio romantico.

I destinatari hanno reagito in diversi modi all’interesse degli iniziatori a cambiare la loro amicizia in relazione romantica:

  • Mediante una “reazione diretta”, il destinatario comunica chiaramente come i propri sentimenti non corrispondono a quelli dell’iniziatore.
  • Mediante una “reazione di interesse condiviso”, il destinatario ricambia, anche solo temporaneamente, i sentimenti per l’iniziatore.
  • Mediante una “mancanza di reazione”, il destinatario ignora i sentimenti comunicati dell’iniziatore.
  • Mediante una “reazione sottile”, il destinatario riduce la comunicazione e la frequentazione con l’iniziatore o lo respinge gentilmente.

Di seguito, i principali cambiamenti dell’amicizia dopo l’espressione dei sentimenti relativi alla friendzone:

  • L’amicizia si è in parte compromessa, dando vita a vissuti di disagio ed imbarazzo, ma tuttavia è rimasta intatta.
  • L’amicizia è terminata a causa dei sentimenti persistenti dell’iniziatore, la conoscenza di nuovi partner o l’emergere di sentimenti di antipatia verso il destinatario.
  • L’amicizia si è mantenuta nel tempo e non è stata impattata in alcun modo, come se il friendzoning non fosse mai avvenuto.

Dunque, la friendzone è definibile come uno stato relazionale che si sviluppa a partire dall’amicizia, ma che non può evolvere, oltre lo stato platonico, in una relazione romantica. 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Katz, J. (2001). Analytic Induction. In N. J. Smelser & P. B. Baltes (A c. Di), International Encyclopedia of the Social & Behavioral Sciences (pp. 480–484). Pergamon. 
  • LeFebvre, L. E., Rasner, R. D., Kickert, C.-J., McLelland, B., Owen, E., & Iyer, A. (2022). Conceptualizing the Friendzone Phenomenon. Imagination, Cognition and Personality, 42(1), 42–76. 
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
La triangolazione nelle relazioni

La triangolazione può configurarsi come un fenomeno psicologico funzionale o disfunzionale in base al contesto e alle modalità

ARTICOLI CORRELATI
È timidezza o disturbo d’ansia sociale?

Il disturbo d'ansia sociale e la timidezza sono concetti spesso usati come sinonimi, ma cosa hanno in comune e quali sono invece le differenze?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara l’epidemia di solitudine

Come affrontare l'epidemia di solitudine? Vediamo le indicazioni fornite dall'OMS per gestire il rischio di solitudine e isolamento sociale

cancel