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Gli ASMR artists e lo stretto legame tra udito e mente

Un ricerca ha approfondito gli effetti dell'ASMR e come potrebbe alleviare i sintomi di depressione e dolore cronico

Di Annalisa Balestrieri

Pubblicato il 25 Giu. 2024

L’udito in psicologia

Il legame tra udito e psicologia è molto stretto, tanto da essere oggetto di studio di una specifica branca della psicologia chiamata psicoacustica, che si interessa alla percezione soggettiva dei suoni negli esseri umani. Il sistema uditivo è strettamente collegato a quelle aree del nostro cervello che controllano gli aspetti emotivi che insorgono in risposta agli stimoli esterni. Queste reazioni emotive danno luogo a loro volta a delle risposte automatiche, basate su precedenti apprendimenti, che ci consentono di mettere in atto il comportamento migliore per adattarci all’ambiente.

La musica è sicuramente l’esempio più evidente di come i suoni possano influire su di noi: quando ascoltiamo musica, lo stimolo che ci raggiunge è di tipo musicale, quindi uditivo. Il sistema limbico, coinvolto nell’elaborazione delle emozioni e nel controllo della memoria, si “accende” quando le nostre orecchie percepiscono la musica e trasmettono al cervello le informazioni che abbiamo elaborato attraverso il sistema uditivo.

I suoni che ascoltiamo sono in grado di attivare processi di condizionamento che modificano le nostre azioni attraverso il meccanismo di autoregolazione che cerca di amalgamare le reazioni fisiologiche con quello che viene percepito dall’udito. Ad esempio, ci rilassiamo quando ascoltiamo il cinguettio degli uccelli mentre ci blocchiamo quando sentiamo un boato.

La scienza dell’ASMR: il potere dell’udito sulla mente

L’insieme delle sensazioni suscitate dai suoni ha un nome: Autonomus Sensory Meridian Reponse (ASMR), letteralmente risposta sensoriale meridiana autonoma, e si riferisce a una sensazione di leggero formicolio percepito in varie parti del corpo, generalmente accompagnata da un senso di benessere e rilassamento mentale.

L’interesse per questo aspetto ha dato vita a media progettati specificamente per produrre ASMR. Sono nate molte community che su Youtube propongono video prodotti dai cosiddetti Asmartist, specializzati nella realizzazione di stimoli audio-visivi su canali che ottengono centinaia di migliaia di iscritti e milioni di visualizzazioni.

Sebbene la mole di studi disponibili sia ancora esigua, il fenomeno sembra suscitare un crescente interesse in campo clinico e applicato.

Le prime community nascono nel 2010, mentre un primo studio del 2015 (Barratt & Davis) descrive questa esperienza sensoriale come comune all’80% delle persone. 

Effetti dell’ASMR secondo uno studio gallese

Si tratta di una ricerca condotta dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Swansea, nel Galles, con lo scopo di descrivere le sensazioni associate all’ASMR, esplorare i modi in cui è tipicamente indotto negli individui e fornire ulteriori riflessioni nel campo delle esperienze percettive atipiche.

Questa ricerca mira anche a esplorare la misura in cui  l’ASMR può alleviare i sintomi della depressione e del dolore cronico

Il campione comprendeva 467 volontari, tra i 18 e i 57 anni, provenienti da vari continenti. Tutti gli individui nel campione hanno riferito di aver sperimentato l’ASMR e di fruire regolarmente di supporti ASMR come opportunità di relax, per migliorare la qualità del sonno e per affrontare lo stress.

L’analisi delle risposte ha rilevato quattro importanti categorie di fattori trigger, scatenanti l’esperienza di ASMR: sussurri (riferito dal 75% dei partecipanti), attenzione personale (che riguarda stimoli visivi riferiti ad attività che richiedono concentrazione, come leggere o scrivere, 69%), suoni nitidi (64%) e movimenti lenti (53%). Il 34% dei partecipanti ha anche riferito che il proprio ASMR è stato attivato guardando attività ripetitive. L’80% dei volontari ha inoltre riportato un effetto positivo sull’umore. 

Dall’ASMR alla misofonia

La reazione all’ascolto di un suono può differire molto da individuo a individuo. Una ricerca della Bath Spa University nel Regno Unito, ha riscontrato che il 20% della popolazione soffre di misofonia, una forma di ridotta tolleranza ad alcuni suoni, come quelli prodotti da qualcun altro quando russa, mastica o perfino respira.  

La misofonia sembra essere più diffusa nei soggetti che percepiscono anche ASMR. In altre parole, alcuni individui manifestano reazioni intense ai suoni, che si tratti di amore o odio, associate a differenze strutturali nel loro cervello. Le persone con misofonia evidenziano infatti a livello cerebrale maggiore presenza di mielina (che facilita la trasmissione delle informazioni nervose) rispetto alla media.

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