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Cosa dice la letteratura sulla Terapia Metacognitiva (MCT)

La terapia metacognitiva (MCT) è una terapia efficace nel trattamento di ansia e depressione che lavora sui processi invece che sui contenuti

Di Maria Gazzotti

Pubblicato il 31 Mag. 2024

Che cos’è la Terapia Metacognitiva?

La Terapia Metacognitiva (Metacognitive Therapy o MCT) è una forma di psicoterapia di recente sviluppo che ha introdotto un nuovo modo di concettualizzare e trattare i disturbi psicologici. L’approccio MCT è basato su una teoria introdotta da Adrian Wells e Gerald Matthews (1994) ed è stato applicato inizialmente al trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (Wells, 1995, 2000). In seguito, la Terapia Metacognitiva è stata estesa a tutti i disturbi d’ansia e alla depressione, ma anche ad altri disturbi psicologici come ad esempio il disturbo ossessivo-compulsivo; negli anni sono state raccolte numerose evidenze di efficacia del trattamento (per una sintesi vedi Norman, vanEmmerike Molina, 2014).

Quanto è efficace la Terapia Metacognitiva?

Protocolli di intervento basati sulla teoria metacognitiva sono stati sviluppati per il trattamento dei disturbi d’ansia e della depressione (Wells, 2011). La Terapia Metacognitiva si pone all’interno delle psicoterapie a orientamento scientifico e quindi basa la sua efficacia su evidenze empiriche che sono state raccolte nell’arco degli ultimi 15 anni. Allo stato attuale la Terapia Metacognitiva può essere considerata una terapia efficace nel trattamento dei Disturbi d’Ansia e della Depressione (Norman, vanEmmerik & Morina, 2014). 

Su cosa si basa la Terapia Metacognitiva

Che cos’è la metacognizione?

La metacognizione è l’aspetto del funzionamento mentale che controlla i processi attentivi e di pensiero, è l’insieme di idee e teorie che ciascuno ha in merito al proprio funzionamento cognitivo.

Per capire cos’è la metacognizione possiamo partire da un esempio che molte persone avranno sicuramente vissuto: non riuscire a ricordare il nome di una persona pur sapendo di conoscerlo. Questo esempio chiarisce come le componenti metacognitive lavorino per informare una persona che un ricordo è immagazzinato da qualche parte nella memoria anche se le persone non sono in grado di ricordarlo. Molti altri aspetti della metacognizione operano al di fuori della nostra coscienza.

Il fatto che la terapia metacognitiva si basi sulla metacognizione significa spostare il focus da ciò a cui la persona pensa al suo stile di pensiero, a come e quanto l’individuo pensa. Uno stile di pensiero ripetitivo negativo e focalizzato sulle possibili minacce prende il nome di rimuginio e costituisce un elemento chiave della psicopatologia.

La metacognizione è il motore del rimuginio

La terapia metacognitiva afferma che la psicopatologia nasce come risultato di uno stile di pensiero perseverante chiamato Sindrome Cognitivo-Attentiva (Cognitive Attentional Syndrome o CAS). La CAS è composta da strategie disfunzionali che una persona impiega come tentativo di gestire pensieri ed emozioni spiacevoli: queste strategie includono rimuginio, ruminazione, monitoraggio delle minacce, controllo del pensiero, evitamento del pensiero, ricerca di rassicurazione (Wells, 2011).

Una delle caratteristiche di disturbi psicologici come ansia e depressione è proprio il pensiero ripetitivo negativo (nelle forme di rimuginio e ruminazione), che viene percepito come difficile da controllare e tendenzialmente produce una visione distorta della realtà, che alimenta stati d’animo negativi.

Quindi, mentre i pensieri e le emozioni negativi sono naturali e temporanei, quando una persona risponde ad essi con l’attivazione della CAS, ciò può causare un disagio psicologico prolungato e può inavvertitamente esacerbare e prolungare le emozioni negative dando origine ad un disturbo psicologico.

Come si struttura la Terapia Metacognitiva?

La Terapia Metacognitiva ha come obiettivo ridurre questo stile di pensiero, vale a dire rimuovere la CAS, e riportarla sotto il controllo cosciente. Mira ad aiutare i pazienti a sviluppare nuovi modi di reagire ai pensieri negativi attraverso nuovi modi di controllare l’attenzione e modificando regole metacognitive controproducenti: la CAS, infatti, è collegata all’attivazione di credenze metacognitive positive e negative, sulle quali interviene la Terapia Metacognitiva. In questo modo è possibile modificare il rapporto con le proprie sensibilità, pensieri ed emozioni e acquisire un maggior controllo sulla tendenza a fissarsi su pensieri negativi e sul rimuginio.

Nella Terapia Metacognitiva credenze e processi metacognitivi legati al CAS vengono identificati e modificati durante il trattamento. La formulazione del caso e la combinazione delle tecniche variano a seconda del disturbo in questione.

In linea generale, dopo aver individuato le credenze metacognitive, esse vengono messe in discussione attraverso il dialogo ed esperimenti comportamentali. L’obiettivo è che il paziente possa sperimentare che il rimuginio e la ruminazione sono processi che possono essere rinviati, sono innocui e non hanno vantaggi.

Viene inoltre promossa la detached mindfulness (consapevolezza distaccata): al paziente viene insegnato come diventare consapevole dei pensieri e distaccarsi da essi facendo un passo indietro.

Perché il trattamento risulti efficace, il paziente dovrà esercitarsi in queste nuove modalità di gestire i propri pensieri tra una seduta e l’altra, in modo che possa sperimentare le strategie, individuare eventuali ostacoli e rafforzare il cambiamento.

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Maria Gazzotti
Maria Gazzotti

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Capobianco, L., & Nordahl, H. (2023). A brief history of metacognitive therapy: From cognitive science to clinical practice. Cognitive and Behavioral Practice, 30(1), 45-54.
  • Norman, N., vanEmmerik, A.A. & Morina, N. (2014). The efficacy of metacognitive therapy for anxiety and depression: a meta-analytic review. Depression & Anxiety, 31(5), 402-411.
  • Wells, A. (1995). Cognitive Therapy of Anxiety Disorders: A practice manual and conceptual guide. Chichester, UK:Wiley. Trad it. Trattamento cognitivo dei disturbi d’ansia. Milano: Mc-Graw-Hill
  • Wells, A.(2000). Emotional Disorders and Metacognition: Innovative Cognitive Therapy. Chichester, UK:Wiley. Trad it. Disturbi Emozionali e Metacognizione. Nuove strategie di psicoterapia cognitiva. Trento: Edizioni Erikson, 2002.
  • Wells, A., & Matthews, G. (1994). Attention and Emotion. A Clinical Perspective. Hove, UK: Erlbaum.
    Wells, A. (2011). Metacognitive therapy for anxiety and depression. Guilford press.
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