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Salute mentale degli psicoterapeuti: rischi e fattori di protezione

Un recente studio ha indagato lo stato di salute mentale di alcuni psicoterapeuti attraverso sintomi di depressione, ansia, insonnia e stress

Di Alessandro Ocera

Pubblicato il 17 Apr. 2024

Aggiornato il 19 Apr. 2024 14:12

Anche gli psicoterapeuti vanno in burnout?

I professionisti della salute mentale, come tutti gli altri lavoratori, possono fare esperienza di stress lavoro correlato anche se, data la natura di questa professione, affrontano un ulteriore carico emotivo (Moore & Cooper, 1996). Stress e burnout possono essere compagni costanti dei professionisti in questo settore, ma non solo. 

I risultati di una revisione sistematica della letteratura (Simionato & Simpson, 2018) indicano che, in media, gli psicoterapeuti hanno riferito un grado basso-moderato di burnout o stress lavorativo e più della metà ha segnalato livelli moderati-alti con un potenziale rischio di riduzione della qualità della vita, aumento dei problemi di salute mentale, assenteismo e turnover del personale.

Quando invece parliamo di depressione, ansia o insonnia spesso pensiamo che siano solo i pazienti a soffrirne dimenticandoci che anche gli psicoterapeuti possono soffrire di disturbi mentali. Infatti, i professionisti della salute mentale, sebbene siano considerati i portabandiera della salute mentale, non sono esenti e sono vulnerabili a problemi di salute mentale (Kar et al., 2022).

Un recente studio cross-sectional pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (Schaffler et al., 2024) ha indagato lo stato di salute mentale in 502 psicoterapeuti austriaci attraverso sintomi di depressione, ansia, insonnia, stress e benessere in generale aprendo la strada a considerazioni sullo stato di benessere di questa categoria lavorativa.

Le difficoltà degli psicoterapeuti in tema di salute mentale

Tra le varie problematiche incontrate dagli psicoterapeuti in ambito lavorativo, la letteratura scientifica riporta i seguenti temi:

  • Gestione di pazienti percepiti come “difficili”, che possono essere esigenti, rifiutare l’aiuto, sembrare irraggiungibili, essere pericolosi o semplicemente non adatti al trattamento proposto (Robbins et al., 1988);
  • La sofferenza e la compromissione professionale dovuti a problemi di salute mentale tra i terapeuti stessi, che possono influenzare l’efficacia terapeutica e la reputazione nel settore lavorativo (Sherman, 1966);
  • I professionisti della salute mentale possono affrontare difficoltà psicologiche personali come depressione, pensieri suicidari e burnout, ma possono essere riluttanti a cercare terapia per sé stessi a causa della percezione di minaccia alla loro competenza professionale (Bumra & Srivastava, 2022).

Uno studio condotto su 1253 professionisti della salute mentale in Arabia Saudita (AlHadi et al., 2022) ha indagato la prevalenza di depressione, ansia e burnout nel campione. Il burnout era la condizione prevalente nel campione (42.7%), seguito da depressione (21%) e ansia (19%). Gli psichiatri erano più propensi a soffrire di esaurimento emotivo rispetto ad altri professionisti della salute mentale. Le donne erano significativamente più inclini a sviluppare ansia e depressione rispetto agli uomini. Per il 37% degli psicologi e per il 36,65% degli psichiatri prendere decisioni riguardo il trattamento era influenzato dalla riservatezza o dallo stigma.

Tra le varie problematicità riscontrate, è interessante notare come spesso i professionisti della salute mentale possano provare disagio nel chiedere aiuto per sé stessi e per i propri problemi di salute mentale per timore che queste informazioni possano screditare il loro ruolo all’interno del panorama lavorativo.

Lo studio di Schaffler e colleghi sulla salute mentale degli psicoterapeuti

In uno studio recente condotto da Schaffler e colleghi (2024), è stata analizzata la salute mentale di un campione di 502 psicoterapeuti austriaci. I risultati hanno rivelato che una porzione significativa dei partecipanti soffre di varie problematiche psicologiche: l’8,4% presenta sintomi depressivi di rilevanza clinica, l’8,2% manifesta sintomi d’ansia significativi, il 5% soffre di insonnia a livelli clinici, il 20,5% riporta elevati livelli di stress percepito, e il 25,1% evidenzia un basso stato di benessere generale.

I sintomi di compromissione di salute mentale negli psicoterapeuti erano associati a un reddito inferiore, a una minore attività fisica, a un’occupazione in strutture ambulatoriali, a una minore esperienza professionale e a un minor numero di pazienti gestiti (Scaffler et al., 2024). In particolare, è emerso che l’attività fisica rappresenta un importante fattore di protezione, sottolineando l’esercizio regolare come parte fondamentale della routine di auto-cura per gli psicoterapeuti. Anche un reddito adeguato si è rivelato un elemento essenziale per la stabilità della salute mentale.

Rischi e fattori di protezione per la salute mentale sul luogo di lavoro

Il lavoro può essere un fattore di protezione per la salute mentale ma può anche portare con sé potenziali difficoltà. Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla salute sul luogo di lavoro (WHO, 2022) i rischi psicosociali per la salute mentale sul luogo di lavoro comprendono:

  • Contenuto del lavoro e progettazione dei compiti;
  • Carico di lavoro e ritmo di lavoro;
  • Orario di lavoro;
  • Controllo;
  • Ambiente e attrezzature;
  • Cultura e funzionamento organizzativo;
  • Relazioni interpersonali sul posto di lavoro;
  • Ruolo nell’organizzazione;
  • Avanzamento della carriera;
  • Interfaccia casa-lavoro.

Un lavoro significativo contribuisce a proteggere la salute mentale, alimentando il senso di realizzazione personale, la fiducia e il guadagno economico. Tuttavia, condizioni di lavoro dannose o inadeguate, ambienti lavorativi rischiosi, una cattiva organizzazione del lavoro, relazioni lavorative problematiche o la disoccupazione – specialmente se prolungate – possono peggiorare significativamente la salute mentale o aggravare condizioni esistenti (WHO, 2022).

Nel contesto lavorativo in generale, diversi fattori sono stati identificati come protettivi per la salute mentale dei lavoratori. Tra questi: 

  • La soddisfazione lavorativa (Sampaio et al., 2022);
  • L’appoggio dei colleghi di lavoro e una leadership di supporto (Riley et al., 2021);
  • Il senso di coerenza tra i colleghi (Nielsen et al., 2008);
  • La resilienza, in particolare le componenti “supporto”  e “tenacia” (Shin et al., 2019).

Riflessioni conclusive sulla salute mentale tra gli psicoterapeuti

La salute mentale sul luogo di lavoro è una questione cruciale per tutti i professionisti, inclusi gli psicoterapeuti che, nonostante la loro formazione e le loro competenze, non sono immuni da stress, burnout e altre problematiche psicologiche. La natura emotivamente impegnativa del loro lavoro li espone a un rischio elevato di burnout e disturbi mentali. 

È fondamentale che ci sia una maggiore accettazione e meno stigma intorno ai problemi di salute mentale tra gli psicoterapeuti, consentendo loro di cercare aiuto senza timore del giudizio o di compromissione professionale. 

Creare un ambiente di lavoro sano e supportivo promuovere la resilienza e garantire l’accesso a supporto e risorse adeguate possono essere passi significativi verso il miglioramento del benessere mentale non solo per gli psicoterapeuti ma per tutti i professionisti nel campo della salute mentale. 

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