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CBT e cura del disturbo bipolare di tipo I

L’approccio terapeutico suggerito per il disturbo bipolare I include trattamento farmacologico, cambiamenti nello stile di vita e CBT

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 29 Mar. 2024

Aggiornato il 04 Apr. 2024 15:01

Disturbo Bipolare I: cosa è?

Tutti abbiamo i nostri alti e bassi, ma nei disturbi bipolari questi picchi e valli sono ciclici e così estremi, che possono interferire con il rendimento lavorativo o scolastico, danneggiare le relazioni e interrompere la capacità di funzionare nella vita quotidiana. I sintomi possono andare e venire, ma i disturbi bipolari richiedono spesso cure permanenti per una migliore qualità di vita e non scompaiono da soli.

Il disturbo bipolare I è un disturbo dell’umore cronico, caratterizzato da uno o più episodi maniacali nell’arco di vita, che possono essere preceduti o seguiti da episodi ipomaniacali o episodi depressivi maggiori, accompagnati da periodi di umore eutimico, cioè “normale” (APA, 2014).

Nella fase maniacale, è comune provare sintomi di maggiore energia ed euforia, logorrea, autostima grandiosa, rapida successione dei pensieri, difficoltà di concentrazione, minor bisogno di sonno e comportamenti impulsivi o a rischio. L’intensità dei sintomi compromette le capacità lavorative, sociali e scolastiche dell’individuo e può richiedere anche l’ospedalizzazione.

L’ipomania è una forma meno grave di mania. Sebbene i sintomi siano sovrapponibili tra le due e osservabili dall’esterno, la fase ipomaniacale ha una durata inferiore alla mania e non intacca in modo significativo il funzionamento della persona. 

L’ipomania può sfociare in mania conclamata o essere seguita da un episodio depressivo maggiore, in cui la persona sperimenta sintomi tra cui umore depresso, incapacità di provare piacere, irritabilità, affaticamento, rallentamento o agitazione fisica e mentale, difficoltà nella concentrazione, cambiamenti nell’appetito e nel peso, disturbi del sonno, sentimenti di colpa e pensieri di morte o suicidio

CBT per il disturbo bipolare I

Il disturbo bipolare I non influenza solo l’umore, ma intacca anche la capacità di giudizio sulle scelte personali e sugli eventi, portando a comportamenti sconsiderati e persino pericolosi per la vita. L’approccio terapeutico suggerito dalle evidenze di ricerca è di tipo multidisciplinare (Goodwin et al., 2016) e include il trattamento farmacologico, cambiamenti nello stile di vita e la psicoterapia cognitivo comportamentale (CBT). La CBT è un approccio terapeutico che contribuisce a ridurre la gravità e la durata delle fasi sintomatiche del disturbo bipolare I, con conseguente minore ricorso a ospedalizzazioni e minori abbandoni delle terapie in corso (Özdel et al., 2021; Novick, Swartz, 2019).

Essa si basa sul principio che pensieri, emozioni e comportamenti sono tra loro strettamente connessi: pertanto, un cambiamento nell’umore può scatenare pensieri negativi che influenzeranno il nostro comportamento. La CBT per il disturbo bipolare I è una psicoterapia solitamente di breve durata, che si sviluppa su quattro fasi: valutazione, psicoeducazione, interventi comportamentali e prevenzione delle ricadute. 

Fase 1 – Valutazione

Terapeuta e paziente ripercorrono i sintomi presentati nei vari episodi del disturbo, eventuali fattori scatenanti, risposte fisiologiche dell’organismo (sonno, appetito e livelli di energia) e comportamenti tipicamente messi in atto durante le fasi acute.  

Fase 2 – Psicoeducazione

E’ il punto di partenza per il trattamento vero e proprio. Aiuta le persone a comprendere la natura del disturbo bipolare I, i suoi sintomi, le basi biologiche e i fattori psicosociali che possono avere impatto su di esso. In questa fase, il paziente impara a effettuare un monitoraggio quotidiano del proprio umore per osservare quanto oscillazioni dell’umore possano provocare cambiamenti nelle emozioni e nei comportamenti, e pensieri distorti sulla propria vita. Il paziente potrà monitorare anche la propria dieta quotidiana, il sonno, l’esercizio fisico e la corretta assunzione dei farmaci. 

Fase 3 – Interventi comportamentali

L’automonitoraggio consente alla persona di cogliere precocemente i primi “segnali di allarme” di un episodio imminente, in modo da intervenire tempestivamente sui sintomi e adattare le proprie routine quotidiane ad attività utili ad ottenere maggiore equilibrio e stabilità dell’umore. Abitudini di sonno costanti, esercizio fisico, esercizi di respirazione o meditazione, impegni piacevoli e socialmente stimolanti (es. la visione di un film con un amico, una passeggiata in campagna) possono rientrare in un vero e proprio programma di attività da mettere in campo per migliorare la qualità di vita.

Fase 4 – Prevenzione delle ricadute

Nel disturbo bipolare di tipo I, mania e depressione sono destinate a ripresentarsi. Fattori come stress, mancanza di sonno, uso di sostanze e persino cattiva alimentazione aumentano le probabilità di un altro episodio. Se con l’automonitoraggio si diviene consapevoli dei propri schemi specifici che legano umore-emozioni-pensiero-azioni, è possibile imparare a intervenire in modo da ridurre la gravità o la durata di un episodio. 

Come convivere con il disturbo bipolare I

Il disturbo bipolare I è una condizione che dura tutta la vita: è importante, pertanto, comprendere che quando un episodio finisce, spesso è solo questione di tempo prima che si manifesti quello successivo. Intervenire sui sintomi bipolari comporta ridurre le oscillazioni dell’umore derivanti da episodi maniacali o depressivi, creando un elenco di segnali di pericolo, nonché una sorta di “protocollo di attività programmate” che il paziente potrà seguire per ridurre al minimo il rischio.

La CBT, come qualsiasi forma di psicoterapia, non risulta efficace se la persona si trova nel corso di un episodio maniacale: le informazioni acquisite rischiano di non essere comprese e di non “attecchire” sul livello di consapevolezza mostrato dal paziente. Più opportuno sarebbe avviare una CBT per il disturbo bipolare I a terapia farmacologica avviata o in fase asintomatica, coinvolgendo la rete sociale di supporto per il paziente. 

Una vita piena e degna di essere vissuta (Linehan, 2021) è comunque possibile: seguendo un regime integrato di terapia farmacologica e psicologica, una persona con disturbo bipolare di tipo I può trascorrere anni senza episodi sintomatici.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione, Raffaello Cortina Editore.
  • Goodwin, G.M., Haddad, P.M., Ferrier, I.N., Aronson, J.K., Barnes, T., Cipriani, A., Coghill, D.R., Fazel, S., Geddes, J.R., Grunze, H., Holmes, E.A., Howes, O., Hudson, S., Hunt, N., Jones, I., Macmillan, I.C., McAllister-Williams, H., Miklowitz, D.R., Morriss, R., Munafò, M., Paton, C., Saharkian, B.J., Saunders, K., Sinclair, J., Taylor, D., Vieta, E., Young, A.H. (2016). Evidence-based guidelines for treating bipolar disorder: Revised third edition recommendations from the British Association for Psychopharmacology. J Psychopharmacol. 2016 Jun;30(6):495-553. doi: 10.1177/0269881116636545. Epub 2016 Mar 15. PMID: 26979387; PMCID: PMC4922419.
  • Linehan, M. (2021). Una vita degna di essere vissuta. Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Novick, D.M., Swartz, H.A. (2019). Evidence-Based Psychotherapies for Bipolar Disorder. Focus, The Journal of Lifelong Learning in Psychiatry, Volume 17, Issue 3 Summer 2019, Pages 238-248.
  • Özdel, K., Kart, A., Türkçapar, MH. (2021). Cognitive Behavioral Therapy in Treatment of Bipolar Disorder. Noro Psikiyatr Ars. 2021 Sep 20;58(Suppl 1):S66-S76. doi: 10.29399/npa.27419. PMID: 34658638; PMCID: PMC8498810.
  • Lessons From Cognitive Behavioral Therapy for Bipolar I Disorder. Health Central.
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