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La psicoterapia cognitivo-comportamentale per cambiare lo stile di vita di pazienti con diagnosi di diabete di tipo 2 e obesità

La CBT promuovere il cambiamento dello stile di vita nei pazienti affetti da patologie croniche come il diabete di tipo 2 e l’obesità

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 05 Dic. 2023

Abitudini salutari nelle patologie croniche

Alcune abitudini quotidiane nello stile di vita risultano essere dannose per determinati tipi di patologie croniche. L’implementazione e il mantenimento di pratiche di vita quotidiana sane giocano un ruolo fondamentale sia nella prevenzione che nel trattamento di tali patologie e, in tal senso, sembrano particolarmente rilevanti la nutrizione e il mantenimento del normopeso, l’attività fisica, la qualità del sonno, l’evitamento dell’uso di tabacco, la gestione dello stress e di un buon livello di benessere mentale (Rippe, 2018). Pertanto, il lavoro di assessment e interventi sul cambiamento di abitudini comportamentali deleterie sono aspetti fondamentali coadiuvanti la prevenzione e il trattamento di patologie croniche.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale come supporto al cambiamento dello stile di vita in patologie croniche

Diversi studi in letteratura hanno evidenziato come la psicoterapia cognitivo comportamentale (in inglese, cognitive behavioral therapy, CBT) possa essere un valido metodo per promuovere e supportare il cambiamento dello stile di vita nei pazienti affetti da patologie croniche, anche se gli studi randomizzati con gruppi di controllo sono tuttora scarsi. Tra le varie patologie croniche, interventi comportamentali e psicologici che contribuiscono al cambiamento dello stile di vita si configurano come modalità evidence-based per il trattamento dell’obesità e per la gestione del peso corporeo, in associazione alla chirurgia e alla farmacoterapia (Vallis et al., 2020; Delle Grave et al., 2020).

Interventi CBT per il miglioramento dello stile di vita in pazienti affetti da obesità e diabete di tipo 2

Prendendo in considerazione in particolare i pazienti affetti da obesità e diabete di tipo 2, la review di Kurnik Mesarič e colleghi (2023) pubblicata recentemente su Nature va a considerare le ricerche che si sono occupate dell’efficacia di interventi di psicoterapia cognitivo comportamentale finalizzati alla modifica e al miglioramento dello stile di vita in questa tipologia di pazienti, focalizzandosi sui vantaggi in termini di salute fisica e sul mantenimento a lungo dei cambiamenti implementati nelle abitudini quotidiane. 

Gli outcome relativi allo stato di salute fisica considerati negli studi sono stati: cambiamenti nel BMI (Perdita di peso), mantenimento del peso e cambiamenti di alcuni parametri ematici (livelli di emoglobina glicata, anche detta HbA1c). A livello comportamentale, le ricerche incluse nella review hanno valutato le abitudini alimentari, l’attività fisica, l’uso di tabacco e l’aderenza al trattamento in pazienti con diabete di tipo 2. Sono state valutate anche alcune variabili di carattere psicologico, quali sintomi depressivi e aspetti relativi ai disturbi dell’alimentazione.  

Nella review sono stati inclusi 9 studi per un totale di circa 900 soggetti, suddivisi per condizioni di trattamento sperimentale e condizioni di controllo. I gruppi sperimentali hanno ricevuto interventi di psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) finalizzata al cambiamento dello stile di vita e di abitudini non salutari che utilizzavano principi e strategie di carattere cognitivo-comportamentale (in 8 su 9 studi si trattava di interventi CBT di gruppo). Nello specifico, gli interventi CBT erano focalizzati sul cambiamento dello stile di vita e prevedevano psicoeducazione, automonitoraggio, definizione degli obiettivi, problem-solving, appropriazione di abilità e strategie di coping, gestione dello stress, tecniche di rilassamento, ristrutturazione cognitiva e prevenzione delle ricadute. 

D’altro canto, i gruppi di controllo non hanno ricevuto alcun intervento oppure un intervento di tipo standard (generalmente incontri che fornivano linee guida informative riguardo alla dieta e all’attività fisica). La durata degli interventi nei diversi studi considerati era variabile, dalle 10 settimane a 1 anno, con un numero di sedute variabile tra 3 e 17. 

I risultati della review: maggiore efficacia della CBT rispetto a trattamenti informativi standard

Dai risultati della review è emerso che la CBT si configura come un intervento efficace per favorire il cambiamento dello stile di vita in pazienti cronici affetti da diabete di tipo 2 e obesità. In particolare, gli interventi CBT hanno avuto un impatto statisticamente significativo nella perdita di peso e nel mantenimento del peso, rispetto ai gruppi di controllo. Inoltre, avrebbe favorito i processi di selezione e scelta di cibi più salutari per questo gruppo di pazienti, con un miglioramento anche nell’aderenza ai trattamenti e all’automonitoraggio del glucosio nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Anche riguardo alle altre variabili considerate, gli interventi CBT rispetto a trattamenti informativi standard, sono risultati più efficaci nel promuovere l’attività fisica, aumentando l’intenzione di smettere di fumare, riducendo l’abitudine al fumo e i sintomi depressivi. 

In generale, la psicoterapia cognitivo-comportamentale si pone quindi come una modalità di intervento efficace per favorire il cambiamento nello stile di vita in questa tipologia di pazienti, rispetto a interventi informativi standard. Ulteriori studi sono necessari per approfondire l’efficacia e la modalità di erogazione di tali interventi per la gestione delle abitudini salutari nei pazienti diabetici, con attenzione agli esiti e mantenimento a lungo termine e includendo campioni di soggetti più numerosi. 

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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