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Le terapie digitali per la cura della depressione nel Servizio Sanitario Nazionale

Le digital therapeutics sono certificate come dispositivi medici, strumenti che possono essere utilizzati sia in ambito clinico sia in ambito di ricerca

Di Gloria Angelini

Pubblicato il 03 Mag. 2023

Aggiornato il 05 Mag. 2023 09:29

“Oggi l’innovazione digitale può aiutare il Servizio Sanitario Nazionale a rispondere ai crescenti bisogni di salute della popolazione, abilitando nuove potenzialità terapeutiche e modelli di cura”.

Segue un approfondimento sulle Digital Therapeutics.

Cosa sono le Digital Therapeutics (DTx)?

 All’interno dell’innovativo ambito della sanità digitale si trovano soluzioni mediche digitali che riguardano anche la cura delle malattie mentali, per esempio l’internet-based CBT (i-CBT).

L’acronimo Dtx deriva dal termine inglese “Digital Therapeutics”, che descrive le terapie digitali, ovvero tutte quelle terapie effettuate tramite programmi software di alta qualità, supportati da evidenze scientifiche e cliniche. L’azione terapeutica erogata dalle DTx è riconducibile ad approcci di tipo cognitivo comportamentale e psico-educativo. Questi programmi web-based vengono utilizzati per trattare, gestire o prevenire disturbi -in questo caso- mentali. Le DTx possono essere usate sia in maniera indipendente, sia combinandole con farmaci sia con altre terapie.

In base alle normative locali e regionali, le digital therapeutics sono certificate come dispositivi medici, ovvero strumenti di vario tipo che possono essere utilizzati sia in ambito clinico, per diagnosi, terapia, controllo e attenuazione della malattia, sia in ambito di ricerca.

Il Panel

Recentemente Healthware Group ha pubblicato l’esito del panel di esperti multistakeholder, ovvero un gruppo di analisi e discussione sul tema del potenziamento dei processi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con le digital therapeutics composto da rappresentanti dei diversi attori coinvolti in questi percorsi. Il panel ha coinvolto esperti in economia sanitaria, sanità digitale, psichiatri, psicologi, infermieri, nonché un paziente, anch’esso preparato in materia. Gli esperti hanno analizzato la letteratura scientifica in merito alle terapie digitali, formulato e votato le cinque proposte migliori per l’integrazione delle DTx a potenziamento del consueto processo di cura della depressione in Italia.

Le motivazioni

Il tema affrontato risulta rilevante principalmente per due ragioni: l’impatto socioeconomico della depressione e la parziale risposta del Servizio Sanitario Nazionale al crescente bisogno di cura della popolazione.

In Italia, sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di depressione, sono circa 4 miliardi di euro l’anno dovuti alla perdita della produttività per la depressione, è pari al 3,3% del PIL l’impatto dei costi diretti e indiretti della depressione.

Nonostante questi dati, solo il 3% del fondo sanitario nazionale è destinato alla salute mentale, sebbene per i paesi ad alto reddito il target stimato sia del 10% (OECD, 2021). Date le carenze economiche e di personale, si stima che il Servizio Sanitario Nazionale potrebbe soddisfare solo il 20% del fabbisogno stimato delle richieste di cura per ansia e depressione. Oltre al fatto che ci sono numerose criticità lungo i percorsi di cura.

Di seguito capiremo le criticità dei processi clinici-organizzativi e le potenzialità delle DTx.

I percorsi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale: struttura e criticità

Il panel di esperti ha individuato quattro momenti principali rispetto al percorso di cura per la depressione.

  • Consapevolezza & Accesso: momento in cui la persona diventa consapevole del bisogno di aiuto e accede ad un servizio sanitario, spesso rivolgendosi al Medico di Medicina Generale o ai Centri di Salute Mentale.
  • Diagnosi & Referral: il paziente viene indirizzato al servizio specialistico di salute adeguato, dove viene formulata la diagnosi. Se si tratta di diagnosi di depressione, vengono distinti tre livelli di gravità: lieve, moderata o severa.
  • Trattamento: seguendo un approccio Stepped Care, come da Indicazioni Nazionali, viene quindi erogato in prima linea il trattamento più efficace ed appropriato. Secondo le più recenti linee guida internazionali e consensus nazionale, nella fase di trattamento è possibile integrare anche interventi erogati digitalmente.
  • Monitoraggio & Follow-up: la terapia continua con visite meno frequenti per monitorare l’andamento dei progressi e intervenire precocemente in caso di ricadute.

All’interno del percorso di cura così delineato, sono stati individuati dieci punti critici che necessitano di miglioramenti.

  • Barriere e diseguaglianze al primo accesso, legate alla scarsa consapevolezza del proprio stato di salute, alla disinformazione e al timore dello stigma. Barriere economiche e strutturali, come differenze geografiche in termini di disponibilità dei servizi sul territorio e liste d’attesa. Tutti questi aspetti comportano una latenza significativa per l’accesso, che spesso determina un peggioramento dei sintomi. Infatti, solo il 40% circa delle persone con sintomi si rivolge a professionisti sanitari.
  • Bassa integrazione tra cure primarie e servizi specialistici, dati i canali di comunicazione frammentati, che ritardano o limitano l’accuratezza della diagnosi e dell’intervento terapeutico e riabilitativo.
  • Barriere e diseguaglianze all’accesso alla terapia, di tipo strutturale ed economico, socio-culturale e cognitivo.
  • Latenza fra diagnosi e trattamento: spesso si registra un arco di tempo troppo ampio tra il momento della diagnosi e l’inizio del trattamento.
  • Il trattamento somministrato non corrisponde al più appropriato. Infatti, solo l’8% dei pazienti che accedono ai servizi pubblici di salute mentale per depressione ricevono una psicoterapia; inoltre, spesso l’intervento è esclusivamente farmacologico.
  • Limitata capacity di erogazione della psicoterapia: il Servizio Sanitario Nazionale non riesce a soddisfare la richiesta di cure mediche.
  • Limitata continuità e personalizzazione terapeutica: difficoltà di accedere alle cure con continuità e ad un trattamento multidisciplinare da parte del paziente.
  • Difficoltà di monitoraggio e di intervento di precisione.
  • Limitato accompagnamento all’autonomia del paziente.
  • Frammentazione dei servizi e barriere all’accesso a visite di follow-up.

Potenzialità delle digital therapeutics

Le innovazioni di salute digitale possono permettere una presa in carico del paziente più integrata, continua, accessibile e personalizzata.

 Da diversi anni le più importanti linee guida internazionali (per esempio, NICE, APA), sulla base delle evidenze scientifiche, hanno raccomandato l’uso delle DTx per il trattamento e la gestione della depressione. In Italia, la recente consensus conference organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità ha sottolineato l’importanza di implementare le nuove tecnologie nei percorsi di cura per i disturbi depressivi, soprattutto nelle situazioni lievi e nei primi livelli dello Stepped Care.

Alla luce delle raccomandazioni internazionali, alcuni paesi europei come la Germania, il Belgio, la Francia e l’Inghilterra hanno approvato o stanno elaborando soluzioni terapeutiche digitali anche per la salute mentale, prescrivibili e rimborsabili in varia misura. Ad oggi, in Italia non sono stati ancora elaborati percorsi di cura rimborsabili di tipo digitale.

Gli esperti, sulla base delle evidenze e raccomandazioni scientifiche, ritengono che l’impiego delle DTx potrebbe potenziare il processo di presa in carico e cura della depressione nel Servizio Sanitario Nazionale, nei termini di migliorare l’efficacia, l’accessibilità, l’esperienza del paziente e dell’operatore sanitario e l’efficienza.

Le proposte degli esperti

Considerando le evidenze scientifiche e i bisogni del Servizio Sanitario Nazionale, le proposte che gli esperti hanno discusso e votato per l’integrazione delle DTx a potenziamento degli interventi nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale riguardano il trattamento della depressione lieve, moderata e severa, nonché la forme di depressione sottosoglia e l’attività di prevenzione delle ricadute.

Il panel di esperti ha prodotto lo schema che segue, rappresentativo delle fasi del percorso di cura in cui le DTx sarebbe auspicabile venissero integrate.

Digital Therapeutics terapie digitali per la cura della depressione nel SSN - Imm. 1

Il panel di esperti ha poi considerato il caso deprexis per stabilire un possibile flusso clinico-organizzativo per l’integrazione delle DTx nei percorsi di cura per la depressione nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia, l’appropriatezza clinica e l’esperienza di cura.

Deprexis è una terapia digitale evidence based per il trattamento della depressione, è già adottata in alcuni paesi come Germania, Francia, Inghilterra e USA. Si tratta di un software accessibile tramite connessione internet e si basa su interventi validati di terapia cognitivo-comportamentale e altri approcci terapeutici, come la psicologia positiva, erogati tramite dieci moduli, disponibili al paziente per tre mesi. In aggiunta, fornisce esercizi e attività giornaliere per supportare il progresso del paziente. Integrando un questionario validato e compilabile per la valutazione dell’intensità della depressione (il PHQ-9) supporta il monitoraggio della malattia e della progressione terapeutica.

La possibilità di accedere ad una terapia digitale, raccomandano gli esperti, deve essere valutata e concordata tra medico e paziente, a seguito di accurata e specifica diagnosi di depressione maggiore (lieve, moderata o grave). Il clinico deve prestare particolare attenzione al livello di autonomia e di motivazione del paziente; appurando anche l’idoneità delle condizioni tecnologiche di cui il paziente dispone e la capacità di utilizzare lo strumento digitale. Un volta valutata l’idoneità all’utilizzo della DTx, quest’ultima potrà essere prescritta tramite ricetta medica e di conseguenza scaricata, per esempio, tramite portale Nazionale/Regionale. Successivamente sarà necessaria un’informazione e formazione all’utilizzo della DTx e una pianificazione della sua integrazione al piano terapeutico consueto. L’utilizzo della DTx potrebbe accompagnare il paziente verso una maggiore autonomia e, eventualmente, ridurre la necessità dell’intervento dell’operatore sanitario. L’adozione della DTx potrebbe permettere anche l’identificazione precoce di eventuali ricadute tramite il monitoraggio regolare dei sintomi e la valutazione dei progressi terapeutici.

Conclusioni

Visto l’impatto sociosanitario della depressione in Italia, viste le criticità dei flussi di clinici-organizzativi nel Servizio Sanitario Nazionale, visti i vantaggi dell’integrazione di terapie digitali, raccomandate dalle più autorevoli linee guida nazionali ed internazionali, sostenute da un crescente corpo di ricerca, e già applicate in altri paesi, “diventa fondamentale delineare anche in Italia un percorso regolatorio e criteri di valutazione, accesso e rimborso che permettano la selezione e l’adozione delle DTx in modo adeguato, equo e tempestivo” (Spreafico et al., 2023, p. 18).

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Gloria Angelini
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Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Fonte immagine:
  • Spreafico A., Starace F. et. al. Expert Opinion “Le terapie digitali a potenziamento dei percorsi di cura per la depressione nel Servizio Sanitario Nazionale: proposte per l’Italia”. Marzo 2023. Milano: Healthware Group.
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