Il cronotipo indica la propensione individuale a dormire in momenti specifici della giornata, e rimanda alla regolazione dell’orologio circadiano nelle 24 ore (Wittmann et al., 2006).
Vengono riconosciute tre dimensioni cronotipiche: quella mattiniera, caratteristica di individui che privilegiano l’andare a letto la sera presto, per svolgere le attività nelle ore mattutine; quella serale che si riferisce ai nottambuli, ovvero coloro che preferiscono alzarsi tardi la mattina e svolgere le attività nel tardo pomeriggio/sera. Infine, esiste un sottogruppo di individui che non si schierano in nessun cronotipo, poiché hanno schemi di sonno e attività tra il mattino e la sera.
I cronotipi estremi (ovvero mattiniero e serale), che possono avere una discrepanza tra le 2-12 ore, influiscono sulla salute fisica e mentale come riscontrato dalla letteratura (Adan et al., 2012).
In particolare, il cronotipo serale è maggiormente associato a problemi di salute: all’abuso di sostanze nella popolazione adulta, alla tendenza ad adottare abitudini alimentari malsane e minore impegno nell’attività fisica (Fabbian et al., 2016).
Inoltre, correla con un maggiore stress tra le donne lavoratrici (Haraszti et al., 2014), deprivazione del sonno, sonnolenza diurna (Bakotic et al., 2017), dipendenza da Internet e da smartphone, oltre che con un uso problematico dei social media (Bakotic et al., 2017; Blachnio et al., 2015; Demirhan et al., 2016; Kervran et al., 2015).
Adolescenti e giovani adulti con cronotipo serale, riferiscono una più breve durata del sonno nei giorni feriali, un inizio di sonno ritardato e prolungato fino a tardi nei fine settimana, livelli più alti di sonnolenza diurna e maggiori difficoltà di sonno (Fernández-mendoza et al., 2010). Inoltre, tendono a riportare un rischio maggiore di umore depresso, ideazione suicidaria ed affettività negativa (Biss & Hasher, 2012).
La veglia prolungata, correla tra gli adolescenti con un atteggiamento meno positivo nei confronti della vita e una minore autostima; mentre tra gli studenti universitari con uso di caffeina, tabacco, alcol, basso rendimento accademico e tendenza alla procrastinazione (Digdon & Howell, 2008).
A partire da queste evidenze, Lin et al. (2021), hanno indagato in un campione di 1.791 studenti universitari l’associazione tra cronotipi, uso problematico dei social media, disagio psicologico, sonnolenza diurna, qualità del sonno e insonnia. Nel dettaglio, la qualità del sonno e l’insonnia sono state analizzate come mediatori nella relazione tra cronotipo mattiniero e serale e funzionamento comportamentale ed affettivo diurno (uso problematico dei social media, stress psicologico e sonnolenza diurna).
In linea con la letteratura, l’indagine ha riscontrato una peggiore qualità del sonno tra i cronotipi serali, oltre che insonnia più grave, un utilizzo più problematico dei social media, maggiore disagio psicologico e sonnolenza diurna.
L’uso problematico dei social media possiede caratteristiche simili al disturbo da uso di sostanze, associato in letteratura al cronotipo serale.
Entrambi infatti condividono fattori legati alla salienza, svolgono un’azione di modifica dell’umore, comportano tolleranza, sintomi di astinenza, conflitto e ricaduta (Griffiths et al., 2014).
Probabilmente, la veglia fino a tarda notte si associava all’uso problematico dei social media per l’insorgenza di modelli di sonno sfavorevoli che questo comportava; per cui nel cronotipo serale emerge maggiore discrepanza tra il ritmo di sonno nel fine settimana e quello dei giorni feriali. Tuttavia, questo fattore può non essere l’unica spiegazione, poiché bisogna considerare ulteriori aspetti come la personalità e lo stile di vita degli individui.
Per quanto concerne il disagio psicologico, la presente indagine conferma l’associazione in letteratura tra cronotipo serale e stato depressivo, livelli più elevati di ideazione suicidaria e riduzione degli affetti positivi (Biss & Hasher, 2012; Gau et al., 2007).
Infatti le alterazioni di sonno tra coloro inclini alla veglia serale aumentavano i livelli di stress, generando uno stato affettivo negativo, responsabile a sua volta dell’insorgenza dell’insonnia (Simor et al., 2015). Inoltre, la scarsa qualità del sonno, l’accumulo di sonno e la tendenza ad andare a letto ad orari irregolari, sono fattori potenziali antecedenti l’umore depresso tra coloro con cronotipo serale (Bakotic et al., 2017).
Nell’indagine, l’incremento della sonnolenza diurna si associava a cronotipo serale per la presenza di un sonno insufficiente e povero (Bakotic et al., 2017). Inoltre gli irregolari modelli del sonno tra gli individui serali, alterano i ritmi circadiani predicendo maggiore sonnolenza diurna soprattutto nei giorni feriali (Giannotti et al., 2002; Yang & Spielman, 2001).
La qualità del sonno e l’insonnia sono emersi come fattori rilevanti nella relazione tra cronotipo e le tre variabili comportamentali ed affettive analizzate.
Infatti, l’aumento dell’uso problematico dei social media, del disagio psicologico e della sonnolenza diurna tra coloro con cronotipo serale, venivano ricondotti alla qualità del sonno e/o alla gravità dell’insonnia tra gli individui.
Sulla base di queste evidenze, il cronotipo individuale assume un ruolo rilevante per gli operatori della salute mentale, e andrebbe valutato al fine di superare alcune problematiche disadattive ad esso connesse.
Inoltre è importante individuare precocemente i problemi del sonno tra gli individui con un cronotipo serale, promuovendo comportamenti di igiene del sonno e sane abitudini al fine di ottenere un miglioramento significativo della salute.