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Il corpo e la riparazione del sé. Mindfulness e approccio corporeo in NeuroPsicosomatica (2018) – Recensione del libro

Il libro Il corpo e la riparazione del sé porta un'esaustiva disamina sulla Neuropsicosomatica come approccio integrato per il trattamento corporeo.

Di Antonella Centonze

Pubblicato il 23 Lug. 2019

Il corpo e la riparazione del sé è un testo ricco e con una dettagliata la bibliografia di riferimento. Fornisce un’accurata descrizione di come il corpo sia a pieno titolo un luogo fondamentale su cui concentrare l’attenzione terapeutica e gli interventi di cura, ridando voce ad approcci terapeutici che da tempo se ne erano occupati.

 

Gli interventi sul corpo hanno trovato in questi anni un rinnovato interesse, sostenuti dalle prove fornite dalle neuroscienze (Panksepp, 1998; Porges, 2014; Van der Kolk, 2015;), oltre che dalla psicotraumatologia (Liotti, Farina, 2011; Ogden, Fisher, 2016; La Rosa, Onofri, 2017) e da alcune psicoterapie cognitive di terza generazione (Dimaggio, et al., 2019).

Il libro Il corpo e la riparazione del sé rappresenta un’interessante ed esaustiva disamina relativa alla Neuropsicosomatica, ridefinita quale approccio integrato per il trattamento corporeo che presenta inoltre diverse affinità con gli approcci di cui sopra.

Il corpo e la riparazione del sé

Il testo evidenzia come in Neuropsicosomatica si miri alla modifica di schemi corporei, cognitivi, emotivi e comportamentali ad essi associati. Modificando l’interferenza di tali schemi cristallizzati nel passato dovuti a traumi e a esperienze relazionali disfunzionali, si ripristina la funzionalità dell’individuo nel suo contesto di vita.

Sebbene il lavoro sugli schemi (definiti in altri ambiti teorici maladattivi) non è nuovo in psicoterapia, così come intervenire sulla modifica attraverso approcci bottom up oltre che top down, è interessante l’integrazione tra approcci che l’autrice fa.

Molto pregnante è stata l’intuizione di porre alla base della sofferenza umana alcuni sistemi motivazionali psicobiologici che, se incontrano risposte negative nell’ambiente, producono e spiegano la sofferenza psicopatologica. Tra i modelli esistenti in letteratura cita i lavori di Panksepp (1998) il quale prende in considerazione i meccanismi neurali dell’espressione emotiva e individua sette sistemi innati sottocorticali che presiedono a specifiche emozioni, intesi come sistemi psicobiologici per spiegare l’agire umano e la teoria dell’attaccamento di Bowlby.

L’autrice di Il corpo e la riparazione del sé riparte inoltre da autori come Reich che per primo integrò il corpo come parte fondamentale della personalità, recuperando il concetto di individuo inteso nella sua totalità psicocorporea. Evidenzia inoltre l’eredità di Lowen nel concepire la sofferenza come espressione di blocchi emotivi visibili nel corpo.

Formulazione del caso e Assessment secondo la Neuropsicosomatica

Per la formulazione del caso, la Neuropsicosomatica usa il modello della neuropersonalità: i diversi sistemi neuropsicobiologici delle Neuropersonalità vengono sintetizzati in una mappa funzionale che consente di inquadrare l’assetto neuropersonologico individuale, mettendolo in relazione ai diversi disturbi di personalità, approccio che incuriosisce molto il lettore anche se appena accennato.

Accanto a questo modello, nel libro Il corpo e la riparazione del sé, viene dedicata un’ampia sezione all’assesment in Neuropsicosomatica mettendo in luce l’importanza di valutare alcuni parametri specificatamente corporei dell’identità psicosomatica dell’individuo: la percezione e consapevolezza del corpo e del suo livello energetico, la percezione e consapevolezza mentale e la percezione e consapevolezza globale di sé.

L’attenzione in fase di assessment si focalizza inoltre sui blocchi psicosomatici, intesi come l’effetto dell’interazione tra elementi ambientali frustranti e le spinte vitali dell’individuo che non trovano risposta adeguata. Alcuni di essi si sviluppano su basi biologiche (cioè di principi di regolazione delle esigenze biologiche di base), altri blocchi profondi sono riconducibili a esperienze di vita che generano inibizione o non riconoscimento del Sé, del valore e della dignità dell’individuo (rifancedosi quindi a sistemi motivazionali interpersonali).

I principali sistemi organici interessati sono quattro: muscolare, respiratorio, circolatorio e nervoso. Le alterazioni a loro carico si rifletteranno in un quinto parametro, quello posturale, sintesi dei precedenti. Ogni blocco potrà manifestarsi attraverso eccesso (iper) o inibizione (ipo) del funzionamento dei quattro principali apparati fisiologici.

Tecniche di Neuropsicosomatica

Una parte molto ricca e utile del libro Il corpo e la riparazione del sé è dedicata alle tecniche, tra cui:

  • l’uso del contato fisico con finalità di contenimento, calore e tenerezza, ma anche come azione più direttiva e attiva in alcuni acting, nelle tecniche di respiro o per sciogliere energeticamente alcuni blocchi psicosomatici. Il testo inoltre sottolinea l’importanza di valutare l’impatto sulla relazione terapeutica di interventi così emotivamente attivanti;
  • le tecniche di meditazione e consapevolezza come strumenti clinici per migliorare la capacità di rivolgere l’attenzione ai vissuti interni, 
per sviluppare la capacità di riconoscerli, per 
facilitare l’emersione di materiale inconsapevole e sviluppare la capacità di riconoscere i propri automatismi;
  • il maternage corporeo come acting che mira in seduta, analogamente ad alcune terapie reichiane, a rivivere esperienze di accudimento in chiave riparativa.

Le tecniche vengono divise in tre livelli di intensità e vengono presentate per regolare stati emotivi, per fare emergere ricordi e vissuti dolorosi fino a lavorare su eventi dolorosi e traumatici, che hanno strutturato le personalità.

Uno spazio è dedicato all’importanza delle esperienze riparative come rivisitazione e riscrittura di eventi dolorosi e traumatici dell’esperienza in cui il corpo gioca un ruolo centrale sia per effettuare l’emersione dei ricordi a partire da stati somatici sia per usare il corpo al fine di compiere atti di riscrittura di scene vissute nel passato, in maniera affine a come agisce la Terapia Metacognitiva Interpersonale (Dimaggio, 2019) e la Terapia Sensomotoria (Ogden & Fischer 2016) al fine di a produrre cambiamenti nelle situazioni di vita reale del paziente.

Molto bella è la parte dedicata all’esplorazione e alla emersione delle esperienze positive connesse al gioco e al piacere, descritte come passi centrali all’interno del cambiamento psicologico.

Per concludere

Il corpo e la riparazione del sé è un testo ricco e con una dettagliata la bibliografia di riferimento. Fornisce un’accurata descrizione di come il corpo sia a pieno titolo un luogo fondamentale su cui concentrare l’attenzione terapeutica e gli interventi di cura, ridando voce ad approcci terapeutici che da tempo se ne erano occupati.

Le tecniche sono descritte abbastanza in dettaglio e aiutano certamente gli addetti ai lavori ad affinare le loro modalità di intervento, includendo il corpo nella stanza della terapia.

Ci piacerebbe conoscere, magari in una successiva pubblicazione, alcune tecniche più in dettaglio e l’articolarsi del processo terapeutico, in particolare di come si sequenziano le varie fasi dell’intervento intese quali azioni strategicamente orientate per il raggiungimento degli scopi terapeutici.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Dimaggio, G., Ottavi, P., Popolo, R., Salvatore, G. (2019). Corpo, immaginazione e cambiamento. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • La Rosa, C., Onofri, A. (2017). Dal Basso in Alto (e Ritorno…). Roma: Edizioni Apertamenteweb.
  • Liotti, G., Farina B. (2011). Sviluppi Traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Liotti, G., Monticelli F. (2008). I sistemi motivazionali nel dialogo clinico. Il manuale AIMIT. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Ogden, P., Fisher, J. (2016). Psicoterapia Sensomotoria: Interventi per il trauma e l’attaccamento. Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Panksepp, J. (1998) Affective Neuroscience e Foundations of Human and Animal Emotions, New York, Oxford University Press.
  • Porges, S.W. (2014). La Teoria Polivagale: fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione. Giovanni Fioriti  Editore.
  • Van der Kolk, B. (2015). Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Milano: Raffaello Cortina Editore.
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