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Farma party: la pericolosa moda delle feste a base di farmaci, sempre più diffusa tra gli adolescenti

Il termine farma party è stato ideato dai mass media americani per descrivere le feste in cui adolescenti si scambiano ed ingeriscono casualmente alcuni prodotti farmaceutici, fino ad esserne intossicati.

Di Rachele Recanatini

Pubblicato il 27 Apr. 2018

Aggiornato il 28 Mar. 2019 13:32

Perché i farma party sembrano essere la nuova pericolosa moda degli adolescenti? Alcune caratteristiche adolescenziali correlano positivamente con la probabilità di mettere in atto comportamenti devianti o di utilizzare sostanze stupefacenti o, nel caso in esame, prodotti farmaceutici allo scopo di “sballarsi”.

Rachele Recanatini – OPEN SCHOOL Studi Cognitivi San Benedetto del Tronto

 

I comportamenti devianti tra variabili biologiche e variabili psicosociali

I comportamenti cosiddetti devianti hanno alla base molteplici cause, che possono essere di tipo biopsico-sociale. Un atto considerato pericoloso, che viola le norme sociali, potrebbe infatti risultare multideterminato da una combinazione di variabili biologiche funzionali, come ad esempio un deficit a livello del lobo frontale, da processi psicologici, quali per ipotesi l’essere vittima di violenza e da fattori contestuali di riferimento, come l’instabilità economica (Baron, Richardson, 1994).

Durante il delicato periodo adolescenziale tali variabili risultano particolarmente significative, in quanto ricche di cambiamenti. A livello biologico si riscontra una notevole modificazione organica, nello specifico un decremento della sostanza grigia cerebrale nei lobi frontali e nella corteccia prefrontale, fenomeno chiamato “frontalization” (Rubia, 2000); un cambiamento proprio in quelle zone deputate al controllo degli impulsi, alla regolazione emotiva ed alla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni (Giedd, 2004); ciò indica come gli adolescenti siano maggiormente predisposti a fornire risposte comportamentali istintive (Yurgelun-Todd, 2006).

Le cause ambientali rivestono un ruolo altrettanto significativo. L’azione dell’ambiente appare maggiormente determinante sui minori rispetto agli adulti, a causa di una maggiore sensibilità agli stimoli esterni; infatti l’ambiente socioculturale di riferimento, ovvero l’insieme dei fattori sociali, culturali ed economici, le usanze e le abitudini, incidono profondamente sull’adolescente e sul suo eventuale comportamento antisociale (Monniello, Quadrana, 2010).

Il risk taking negli adolescenti

Numerose ricerche scientifiche sono ad oggi concordi nell’indicare come la delinquenza adolescenziale possa essere considerata una forma di “comportamento fisiologico”, che nella maggior parte dei casi regredisce in maniera spontanea (Zara, 2006). Le trasformazioni fisiologiche e psicologiche che avvengono a questa età, di fatto, incidono notevolmente sul desiderio di ribellione, di indipendenza e volontà decisionale, di contrasto con le figure di riferimento istituzionali e familiari, di accettazione nel gruppo dei pari. L’adolescente ricerca, per natura, forme di gratificazione immediata, subordinando la percezione e la valutazione delle conseguenze future (Zara, 2005). Il comportamento delinquenziale giovanile può essere visto come una modalità di risposta ad un cambiamento fisico e psicologico che l’adolescente spesso ha difficoltà a gestire, un’espressione di malessere esistenziale, una richiesta di attenzione, una curiosità di scoprire, una reazione alla frustrazione, un modo per uscire dalla noia, un sentirsi parte del gruppo.

L’insieme di tali caratteristiche definisce il concetto di risk taking, ovvero l’aumento dell’assunzione di rischio, atteggiamento tipicamente adolescenziale; un’attrazione per le sensazioni estreme, le emozioni forti, il coinvolgimento in attività pericolose, il senso di immediatezza degli agiti, la sfida verso l’autorità, la megalomania del sé ed il tipico pensiero dicotomico “tutto o niente” (Fuligni, 2002). Il sensation seeking e l’ impulse control sono costrutti alla base del risk taking adolescenziale (Lydon-Staley, Geier, 2017), e si riferiscono alla ricerca costante di sensazioni intense, che porta a voler superare i propri limiti e, spesso, a perdere il controllo.

Farma party: l’uso dei farmaci per “sballarsi”

Le caratteristiche adolescenziali elencate correlano positivamente con la probabilità di utilizzare sostanze stupefacenti o, nel caso in esame, prodotti farmaceutici allo scopo di “sballarsi”. Tale comportamento, così come altri collocabili approssimativamente tra i 12 ed i 18 anni d’età, potrebbe essere legato a cause di vario genere: l’imitazione ed il condizionamento del gruppo di appartenenza, la volontà di affermare il proprio sé ed auto-valorizzarsi, di proteggersi da eventuali insuccessi o di ridurre la consapevolezza (“non pensare”). Le sostanze scelte dai giovani sono in preponderanza facilmente recuperabili ed accessibili, rendono nell’immediato più disinibiti, euforici ed espansivi, ma provocano a lungo termine effetti drammatici quali ad esempio stati depressivi ed ansiosi, paranoia, pensieri psicotici e, in alcuni casi, pensieri di morte.

Tali considerazioni generali relative all’adolescenza possono ben rappresentare un fenomeno in recente espansione in Italia, i cosiddetti farma party. Il termine pharma parties è stato ideato dai mass media americani per descrivere feste (parties) in cui adolescenti si scambiano ed ingeriscono casualmente alcuni prodotti farmaceutici (pharma), fino ad esserne intossicati. L’8 marzo 2002 questo termine compare per la prima volta nella rivista Public Opinion di Chambersburg, in Pennsylvania, che lo descrive come problematica che coinvolge vari paesi (Shafer, 2008). Da allora vicende legate ai farma party si sono diffuse su riviste e programmi televisivi in tutti gli Stati Uniti (Shafer, 2010).

Episodi simili ai farma party erano già stati descritti durante gli anni sessanta; nello specifico, un evento chiamato fruit salad party fu segnalato il 30 marzo 1966 in una edizione della famosa rivista The Sun, nel Massachusetts. La vicenda si riferiva ad una festa in cui alcuni adolescenti portarono tre pillole ciascuno che, mescolate in una ciotola, furono ingerite casualmente. La maggior parte dei giovani fu ricoverata in ospedale ed uno di essi rimase in coma. Non furono reperite informazioni certe, nomi dei protagonisti o tipologia specifica di farmaci assunti. Le notizie relative ai fruit salad parties continuarono durante tutti gli anni settanta; in alcuni casi, fonti non ufficiali riferirono che i farmaci furono nascosti all’interno di vera e propria frutta, che gli adolescenti mescolavano creando effettive “macedonie” (Shafer, 2008). Nella maggior parte dei casi i portavoce autorevoli erano rappresentati da poliziotti o “drug counselor”, i quali non mostrarono prove effettive ma riferirono elementi salienti ascoltati dai giovani direttamente coinvolti negli episodi in oggetto.

Dal primo decennio del ventunesimo secolo si possono trovare informazioni più dettagliate relative ai farma party o, come chiamati dai media, ai pharming parties o pharming. Così come durante la prima ondata di notizie, le fonti informative furono indirette, le statistiche assenti o ingannevoli, e non fu identificato alcuno specifico incidente. Nonostante ciò, tra il 2005 ed il 2006, vennero redatti numerosi articoli relativi al fenomeno in America, dove furono trasmessi perfino episodi di telefilm incentrati sull’argomento (CSI: NY – nel novembre 2005; Boston Legal – nel maggio 2006).

Nel giugno del 2006 l’editore della rivista statunitense Slate, Jack Shafer, iniziò ad investigare sui farma party, concludendo che il fenomeno era reale, popolare e in crescita, ma molto ben nascosto e poco conosciuto ai media. Sebbene studi internazionali indicano che più di un adolescente su cinque ha abusato di prescrizioni mediche (Institute for Good Medicine, 2008), non è ancora chiaro se queste feste, specificatamente organizzate per scambiarsi farmaci, contribuiscano a tali abusi. L’ente governativo americano FDA (Food and Drug Administration) ha di recente lanciato l’allarme, con l’obiettivo di regolare il commercio di medicinali negli Usa.

I protagonisti della nuova moda dei farma party sono adolescenti che rubano all’interno delle proprie abitazioni farmaci di ogni genere, per poi portarli alle feste dove vengono scambiati ed ingeriti in maniera casuale, spesso accompagnati dal consumo di alcol. I prodotti farmaceutici possono essere di qualsiasi tipologia: antinfiammatori, antidolorifici, fino ad arrivare a psicofarmaci quali ansiolitici, antidepressivi o inibitori dell’iperattività, che spesso sono reperibili nelle proprie case, in quanto utilizzati da familiari.

Le sostanze, durante i farma party, vengono dapprima condivise in una grande ciotola, per poi essere deglutite in un mix totalmente imprevedibile, come fossero caramelle. Le conseguenze del consumo casuale appaiono naturalmente gravissime: frequenti sono i ricoveri ospedalieri per avvelenamento ed intossicazione, che nei casi più gravi si traducono in decessi.

L’elemento che appare maggiormente assurdo ed incomprensibile di questi farma party risulta essere la randomizzazione sia della tipologia di sostanza che del dosaggio. I giovani racimolano ciò che riescono a trovare all’interno degli armadietti contenenti prodotti farmaceutici nelle proprie abitazioni, li portano con sé durante le feste, spesso appositamente organizzate, dove vengono ingeriti in maniera indiscriminata, fino a far perdere i sensi. In alcuni casi gli adolescenti leggono le etichette del farmaco o si istruiscono sul web per verificare gli effetti previsti, ma una volta versati nella ciotola risulta difficile differenziare – ad esempio – l’ossicodone o la benzodiazepina da un semplice antistaminico o antibiotico, soprattutto dopo aver assunto alcol. La pillola ingerita potrebbe essere qualsiasi sostanza.

È questo l’elemento dei che maggiormente suscita preoccupazione ed inquietudine: chi è solito utilizzare droghe, o commerciarle, fino all’avvento dei farma party non avrebbe accettato di condividere un oppiaceo con il rischio di ricevere in cambio un prodotto che allevia sintomi allergici. Ciò che attrae è invece propriamente l’assunzione del rischio nel provare effetti diversi ed imprevedibili. Sostanze farmacologiche da sempre vengono utilizzate dagli adolescenti per alleviare lo stress, rilassarsi o migliorare performance scolastiche. Ben diverso da quanto invece oggi sembra accadere durante i farma party. Tra i farmaci più diffusi ci sono le benzodiazepine, gli ipnotici, gli antidepressivi ed i farmaci a base anfetaminica, usati per ridurre lo stimolo della fame. All’elenco si possono aggiungere anche medicine anti-tosse poiché alcune contengono piccole dosi di oppiacei e, infine, gli antidolorifici.

Recentemente è giunta anche in Italia questa nuova folle moda. Un importante studio modenese ha analizzato i capelli di alcuni giovani con il gas cromatografico rilevando che circa il 10% dei campioni analizzati risultavano essere ragazzi di età inferiore ai vent’anni che assumono farmaci non prescritti dal medico. Tra i positivi, il 40% ha assunto ansiolitici ed il 30% antidepressivi (Studio Lab 2000, 2010).

Oltre i farma party: altre fenomeni pericolosi che riguardano gli adolescenti

La notizia rimanda per similitudine ad un’altra malsana abitudine, derivante anch’essa dagli Stati Uniti, ovvero il Binge Drinking: il consumo di alcol in maniera occasionale ed esagerata al di fuori dei pasti. Nel 2015, infatti, è proprio il Ministero della Salute che all’interno di un report al Parlamento redatto in relazione al consumo di alcol ed alle problematiche ad esso correlate, ne denuncia la diffusione. Nello stesso anno si diffuse sul web un’altra moda statunitense altamente pericolosa: la KylieJenner Challenge, ovvero la sfida a gonfiarsi le labbra infilandole nel collo di una bottiglia ed aspirando, alterando così la circolazione sanguigna in una zona ricca di capillari, provocando lividi e tagli profondi alla bocca, allo scopo di somigliare ad un personaggio famoso.

Ma che cosa spinge gli adolescenti ad assumere comportamenti altamente a rischio? Spesso la mancata tolleranza alla noia. Un recente studio rileva come il bere in maniera occasionale ed esagerata possa essere predetto dalla maggiore propensione ad annoiarsi tipica degli adolescenti (Biolcati et al., 2016). In alcuni casi, è una condizione di vittimizzazione a poter influenzare la delinquenza giovanile. Una ricerca recente indica che giovani poli-traumatizzati risultano significativamente più a rischio di comportamenti quali binge drinking, probabilmente a causa della difficoltà di autoregolazione, ponendoli come categoria altamente a rischio verso comportamenti problematici a lungo termine (Davis et al., 2018).

Cause diverse spingono dunque gli adolescenti alla ricerca di un elevato rischio e di sensazioni estreme allo scopo di divertirsi: una netta diminuzione del senso di responsabilità al fine di sentirsi potenti e sicuri, durante agiti di natura differente, come atti sessuali promiscui, violenza ed aggressività fisica, guida imprudente e in stato di ebrezza, binge drinking o, nel caso in esame dei farma party, assunzione sregolata di farmaci.

I farma party rappresentano una roulette russa in cui i farmaci, assunti in maniera esagerata, casuale ed associata al consumo di alcol, provocano gravissimi danni alla salute, fino al possibile decesso. Il rischio è amplificato dalla totale inconsapevolezza del tipo di compresse ingerite: antidolorifici, antinfluenzali, ansiolitici o antidepressivi combinati insieme hanno effetti devastanti sul cervello e sul corpo. In particolare, danni elevati vengono riscontrati a livello del sistema cardiocircolatorio, neurologico e cerebrale: l’abuso di benzodiazepine, ad esempio, può portare all’ipotrofia, ovvero alla riduzione del volume del lobo frontale, struttura deputata a molteplici funzioni cognitive, quali l’attenzione, il coordinamento e il controllo del comportamento volontario. Lesioni significativamente più gravi se le sostanze vengono assunte durante la fase adolescenziale di sviluppo e crescita psicofisica. Inoltre, l’associazione di alcuni psicofarmaci con l’alcol deprime ed indebolisce le funzioni neuro-psichiche. In un sempre maggior numero di casi, anche nel nostro paese, il desiderio di provare forti emozioni partecipando ad un farma party procura overdose letali.

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