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Nulla succede per caso. Le coincidenze che cambiano la vita (2016) di R. H. Hopcke – Recensione del libro

Il libro "Nulla succede per caso" mostra il significato delle coincidenze e del loro impatto emotivo, di come gli eventi ci cambiano e ci trasformano.

Di Valentina Messori

Pubblicato il 16 Gen. 2017

Aggiornato il 30 Set. 2019 15:44

Nulla succede per caso propone un approccio romanzesco alla sincronicità. Storie presentate come opportunità di crescita interiore e di trasformazione, eventi sincronistici come momenti di rinnovata consapevolezza rispetto al proprio modo di vedere se stessi, gli altri e il mondo.

Valentina Messori – OPEN SCHOOL Studi Cognitivi Modena

 

Frasi fatte come ”Ti succederà quando meno te l’aspetti” riflettono una verità: nel momento in cui siamo più concentrati, oppure più aperti, rispetto ai nostri limitati progetti, attiviamo nell’intreccio della nostra vita una fase di grandi potenzialità.

Come ha scritto Milan Kundera, autore de L’insostenibile leggerezza dell’essere, facciamo bene a rimproverare coloro che sono ciechi alle coincidenze della vita poiché, come questo libro dimostrerà, quelle coincidenze uniche che chiamiamo sincronistiche ci rendono di volta in volta coscienti della bellezza, dell’ordine e del concatenarsi delle storie che stiamo vivendo.

Al centro dell’interesse dell’autore di Nulla succede per casoR. H. Hopcke, ci sono le storie e il ruolo che occupano nella nostra esistenza. La vita di ognuno di noi si fonda sul raccontare. Quando si torna a casa dal lavoro, la prima cosa che viene chiesta è :”Com’è andata oggi?” in altre parole: ”Ti prego raccontami la storia della tua giornata”. Oppure a pranzo da amici: ”Allora, che c’è di nuovo?”, in altre parole: ”Raccontami una storia”.

L’autore afferma che ognuno di noi è un personaggio in molte storie, amici, clienti, colleghi, genitori, chiunque ha da raccontare storie su di noi, storie in cui noi siamo i protagonisti.

 

Nulla succede per caso: il significato delle coincidenze e della sincronicità

Ecco che Nulla succede per caso introduce il concetto di coincidenza: soltanto un qualcosa di esterno dalla storia riuscirebbe a richiamare l’attenzione del personaggio sul carattere della situazione che sta vivendo, quasi ogni giorno si verifica una coincidenza.

Se prestiamo attenzione all’effetto che gli eventi hanno su di noi, possiamo notare a volte che rimaniamo scossi, l’evento ha un carico di significati, Carl Gustav Jung ha chiamato questa coincidenza significativa “Sincronicità

L’autore descrive questo tipo di coincidenza teatrale romanzesca, per il modo in cui uno stato interiore, emotivo si riflette in un evento casuale appartenente al mondo esterno.

Importante quindi l’impatto emotivo che gli eventi producono su di noi, eventi che ci cambiano e ci trasformano. In momenti chiave della nostra esistenza, ci balza all’occhio in seguito a una sorta di convergenza di eventi esterni e condizioni interiori a noi. Gli eventi sincronistici ci offrono una visione diversa di noi stessi, una prospettiva più ampia sulla nostra esistenza, oppure una comprensione più profonda degli altri o del mondo.

Spesso, in Nulla succede per caso, l’autore afferma che noi ci scontriamo con questi eventi, quasi li neghiamo, cerchiamo di non prenderli in considerazione, li sminuiamo. Questo perché ci costringono a misurarci con il fatto che talvolta le storie che raccontiamo sul nostro conto, le storie che vorremmo vivere, non sono necessariamente quelle nelle quali viviamo o nelle quali siamo destinati a vivere.

Nulla succede per caso propone un approccio romanzesco alla sincronicità.

Storie presentate come opportunità di crescita interiore e di trasformazione, eventi sincronistici come momenti di rinnovata consapevolezza rispetto al proprio modo di vedere se stessi, gli altri e il mondo.

Nel primo capitolo l’autore introduce diversi aspetti della sincronicità. Descrive il lavoro di Jung, affermando che quando trattava questo tipo di coincidenze, si chiedeva sempre quali sono le condizioni psicologiche interiori , che toccano la nostra esperienza esterna in modo cosi indimenticabile e determinante. La sincronicità riguarda il significato soggettivo degli eventi per gli individui che ne sono coinvolti.

L’autore afferma che qualcosa è significativo per noi in due modalità: o ha un significato per via dei nostri valori, o ha un effetto perché ha fortemente influenzato la nostra esistenza. Dunque un evento sincronicistico è una coincidenza dotata di un significato soggettivo per la persona coinvolta; trattandosi di elementi  soggettivi, ciò che un individuo ritiene significativo (e dunque dotato di valore/o carico di significati per gli effetti che produce) potrà apparire privo di significato agli occhi di un altro.

 

Le caratteristiche della sincronicità junghiana

L’autore poi descrive le quattro caratteristiche che la sincronicità junghiana possiede.

In primo luogo gli eventi che chiamiamo sincronistici sono collegati in modo acausale. In secondo luogo il loro verificarsi è sempre accompagnato da una profonda esperienza emotiva. In terzo luogo il contenuto dell’esperienza sincronistica ha un carattere invariabilmente simbolico. Come quarto aspetto queste coincidenze si verificano in concomitanza con cambiamenti di vita importanti.

Il primo punto è difficile da accettare, sopratutto nella nostra società: il pensare in termini di causa ed effetto ci consente infatti di sentirci in grado di controllare la situazione, di staccarci dal mondo esterno e di agire su di esso. Secondo questa prospettiva, a limitarci sono soltanto le conseguenze delle nostre azioni, ma se le accettiamo saremo in grado di agire, e anche liberamente.

Un modo diverso di pensare, in particolare quello che ci viene offerto dalla sincronicità, consente invece di fare i conti con la possibilità che eventi casuali siano significativi e non semplicemente privi di significato. Quest’idea mette in dubbio la sensazione di potere e di controllo. L’idea che possano esserci eventi a noi incontrollabili suscita una certa ansia. Questa visione quindi porta una prospettiva diversa, secondo cui l’esperienza soggettiva determina il nostro posto in un universo di eventi accidentali che accadono intorno a noi e a noi, collegati tra loro in base a ciò che significano per chi ne è coinvolto. Il che porta a considerare la seconda caratteristica di cui parla l’autore di Nulla succede per caso: l’emozione.

Gli eventi sincronistici possiedono un tono emotivo, l’effetto profondo che questo tipo di coincidenza esercita sulle nostre sensazioni, costringe l’essere occidentale a dubitare dell’oggettività. Dare loro spazio significa aprirsi all’esperienza , allentando il controllo che ognuno di noi esercita su di sé. Sentire significa essere vulnerabili. Non è solo il timore di perdere il controllo a rendere la vita emotiva una minaccia. La sincronicità richiede che si affermi che le proprie sensazioni siano importanti quanto i pensieri e in determinate situazioni anche di più.

Il terzo punto presentato dall’autore in Nulla succede per caso è il carattere simbolico: un evento sincronistico può significare molte cose. L’autore parla di archetipo, quei modelli che costituiscono l’inconscio collettivo. Un archetipo assomiglia a un modello percettivo.

Ci sono dei periodi di vita in cui l’essere umano si sente stabile; altri momenti in cui si sente l’esigenza di operare dei cambiamenti in un’esistenza diventata paralizzante e noiosa. Durante questi periodi si cerca l’aiuto di qualcuno. L’autore afferma che molti non ricevono soltanto un aiuto esterno, ma anche uno di carattere interno e psicologico, che giunge in una sequenza di eventi accidentali che si verifica nel momento più opportuno per aiutarci a proseguire.

La concezione junghiana della psiche descrive essa come un fenomeno naturale e che tutti i suoi aspetti abbiano la funzione di far sì che lo sviluppo psicologico non si arresti. Ad esempio, le difese servirebbero a preservare un equilibrio mentale. La sincronicità è una specie di sveglia che fa emergere alla coscienza il fatto che si sta verificando una transizione.

Ogni spinta in avanti, ogni momento di crescita si compone di diversi stadi: in un primo momento ci si accorge che la nostra situazione non funziona, a farcelo comprendere possono essere eventi esterni, ad esempio un padre che minaccia di ritirare l’appoggio finanziario; a questo punto inizia una fase di transizione e confusione, iniziamo a immaginare le cose che potrebbero andare in modo diverso; finché non succede qualcosa che sfocia in un modo di essere diverso e più soddisfacente. Ognuno di noi si muove verso un significativo consolidamento del suo io.

 

Amore e sincronicità

Nel secondo capitolo di Nulla succede per caso l’autore tratta la sincronicità all’interno della sfera sentimentale: le svolte dell’amore e dell’amicizia danno alla vita di ognuno di noi la sua forma specifica.

Uno dei tratti distintivi di un evento sincronicistico è che si tratta di un’esperienza sempre unica, ecco perché si ragiona riguardo l’avere incontrato la persona giusta al momento giusto e nelle circostanze appropriate. Una tendenza degli esseri umani è quella di controllare e dirigere la propria esistenza, quindi il decidere consciamente quale storia vivere e fare tutto il possibile, a prescindere dalle conseguenze, perché le cose vadano proprio così, sia il modo per ottenere la felicità e sentirsi realizzati.

Quando non esercitiamo la nostra volontà, accadono a volte eventi che ci mostrano come le nostre vite possano seguire una traccia narrativa del tutto diversa. A volte durante le storie d’ amore, si ricercano segni nelle coincidenze per capire se è o meno la persona giusta. Soltanto un atteggiamento aperto, la capacità di accantonare le proprie aspettative e di accettare il fatto che non siamo riusciti o non abbiamo potuto anticipare la nostra storia, consentirà al significato di ciò che inizialmente sembrava un caso di semplice sfortuna di modellarsi in ciò che è destinato a essere.

Secondo l’autore possiamo trovare occasioni di crescita che non derivano soltanto dall’incontro con la persona giusta ma anche dalla sfortuna di esserci imbattuti in quella sbagliata. La sincronicità ci può aiutare a vedere come un atteggiamento aperto verso il significato che la coincidenza assume nei confronti della nostra vita possa aiutarci a vivere una storia più ricca e completa. Quando decidiamo di modellare le nostre storie sulla base di ciò che sappiamo su di noi, decidendo come farebbe un autore dove collocare l’inizio, la fine e lo svolgimento dell’intreccio, ci dimentichiamo che quanto sappiamo consciamente su di noi non costituisce che una faccia della storia.

Tutte le storie che l’autore narra all’interno del libro Nulla succede per caso, dimostrano che nella vita affettiva l’irruzione di eventi sincronistici può influire in due modi per risvegliare la coscienza: o contraddicendo la direzione che abbiamo scelto, mostrandoci qualcosa di nuovo sul nostro conto o sulla relazione che stiamo portando avanti, oppure confermando e consolidando una relazione rispetto alla quale nutrivamo dei dubbi.

Queste sincronicità di conferma servono a rassicurarci che siamo destinati a stare con la persona con la quale stiamo, e sono spesso parte integrante della storia d’amore che stiamo vivendo.

Le storie d’amore servono per farci maturare. Spesso ciò che ci attrae a prima vista di una persona, è proprio ciò che  a lungo andare ci risulterà intollerabile; e d’ altro canto, le cose che in principio viviamo come differenze sostanziali, una volta apprezzate e rielaborate ci danno molto di più in termini di crescita emotiva. L’amore non è una questione di persone giuste o sbagliate, l’autore afferma che tutto dipende dal nostro atteggiamento interiore.

L’amicizia, come l’amore, è fatta di vicinanza e interessi comuni. Le coincidenze sincronistiche svolgono una funzione di conferma e di sostegno dell’importanza che un individuo assegna ai rapporti con le persone che gli sono più vicine.

L’autore, in Nulla succede per caso, scrive che incontriamo spesso la persona o le persone che dobbiamo incontrare, in momenti di crisi o di grande apertura entra in scena per caso un personaggio che diventa per noi una delle figure principali della nostra storia. In altri momenti quando siamo soddisfatti, si manifestano dei legami che, quasi si trattasse di una forza della natura, sembravano destinati a emergere. In altri momenti ancora, quando per paura o per egoismo ci estraniamo dal mondo, gli eventi sincronistici attivano rapporti che ci ricordano con insistenza, l’impossibilità di ignorare del tutto i nostri legami con gli altri.

La sincronicità di coloro che amiamo risiede nel significato interiore che vediamo e viviamo in queste storie della nostra esistenza.

 

Nulla succede per caso: il legame tra il nostro Io e la nostra vita professionale

Nel terzo capitolo l’autore procede nel riportare storie di eventi sincronistici, questa volta avvenuti nell’ambito professionale, il legame tra il nostro io interiore e il lavoro della nostra vita.

L’autore si chiede se siamo noi a scegliere il lavoro o è il lavoro che sceglie noi: se si vuole che una coincidenza significativa cambi la storia della nostra vita, si deve vagabondare a caso per il mondo e essere pronti ad accogliere qualsiasi cosa la vita offre. Questa apertura mentale implica la capacità di restare in equilibrio sulla linea sottile che divide una realistica consapevolezza delle proprie capacità da un’ostinata cocciutaggine. Essere contemporaneamente determinati e pronti a lasciare andare, sebbene sia difficile per chiunque, è un requisito essenziale se vogliamo trarre dei significati dagli incidenti che accadono. Importante anche la capacità di tollerare l’incertezza, per poter vedere a pieno tutte le potenzialità.

In molte delle storie di Nulla succede per caso si parla dell’insuccesso, l’ammissione della sconfitta, necessaria per spingere l’individuo all’azione. Nell’arco delle esperienze professionali riportate, gli incidenti e i contrattempi hanno costretto le persone a rinunciare a certi atteggiamenti, che li ostacolavano al cambiamento.

A volte le coincidenze sono vissute come conferme, a volte sono occasioni di confronto, a volte sembrano semplicemente accidentali e solo più tardi una volta usciti dalla “tempesta” comprenderne la rilevanza. Anche nell’ambito professionale, l’evento sincronistico, mette in luce aspetti dell’io, permette di guardarsi meglio dentro, rispetto al mondo esterno, in questo caso il mondo lavorativo.

L’autore afferma che è bene non partire dal presupposto di avere già tutte le risposte pronte, una volta e per sempre. Quello che sembra un peggioramento oggi, potrebbe assumere un’aria ben diversa quando la storia sarà giunta alla fine.

Gli eventi sincronistici su di noi hanno un effetto di relativizzazione, ci fanno vedere le cose da una prospettiva più ampia.

Importante mantenere in equilibrio aspetti materiali e non materiali delle nostre motivazioni professionali, facendo delle nostre attività un modo conscio di affermare chi siamo e quali siano le cose che riteniamo importanti.

 

Le coincidenze nei sogni

Nel quarto capitolo di Nulla succede per caso l’autore presenta la coincidenza sincronistica all’interno del mondo onirico, quelle sincronicità che si muovono dall’interno all’esterno.

I nostri sogni vivono di vita propria e forse più di qualsiasi altro fenomeno della nostra vita interiore sono assolutamente privati, unici e soggettivi. Gran parte delle informazioni verso le quali i sogni dirigono la nostra attenzione potrebbe anche riguardare il nostro ambiente interiore, la nostra salute e la nostra maturazione emotiva, il nostro sviluppo spirituale o altri aspetti delle nostre esperienze soggettive, forse cruciali della salute fisica per la nostra sopravvivenza. E ‘ anche vero che i sogni sono analizzati in base al nostro interno, ci aiutano a cogliere aspetti della nostra storia e angolatura del nostro carattere che forse alcuni di noi non hanno apprezzato.

L’autore quindi parla di tutti quei sogni le cui immagini offrono parallelismi con eventi esterni successivi. Talvolta perché un evento sincronistico abbia un effetto trasformativo non è necessario analizzarlo, così come a volte una storia risulta talmente ben congegnata da ottenere l’effetto voluto senza che neppure ce ne accorgiamo. Altri sogni svelano non soltanto quel che avverrà, ma addirittura quel che avviene. Grandi o piccoli, teatrali o realistici che siano, i sogni sincronistici e l’effetto che sortiscono sulle nostre storie ci costringono comunque a riconoscere la casualità significativa dell’intreccio che viviamo.

Vi è anche un fenomeno del sogno condiviso, e cioè di uno stesso sogno che viene fatto da due o più persone contemporaneamente, sottolinea il senso di appartenenza e la coscienza di gruppo.

In conclusione l’autore afferma che il significato che un sogno porta con sé somiglia al significato di un racconto. Importante nell’interpretazione del sogno tenere in considerazione anche la nostra esperienza soggettiva, e cioè come abbiamo reagito al sogno, a cosa ci ha fatto pensare, dove va a collocarsi nella storia complessiva della nostra storia. E’ dalla nostra capacità di valutare l’esperienza soggettiva che dipende la possibilità che queste coincidenze arricchiscano o meno la nostra vita. Se si parte dal presupposto che i sogni significano qualcosa, e se si passa con loro un po’ di tempo nel modo che meglio ci si adatta, scopriremmo più cose sulla nostra vita interiore di quanto abbiamo mai ritenuto possibile, la coscienza si risveglia, ci rendiamo conto di chi siamo e la nostra posizione nell’universo.

 

Sincronicità e vita spirituale

Nel quinto capitolo l’autore tratta della sincronicità presente nella nostra vita spirituale. L’autore porta avanti l’idea che essere umani significa raccontare storie, vivere e usare simboli per dare senso alla nostra vita, cercare un’esperienza profonda e diretta di ciò che trascende la nostra limitata esistenza mortale. Eventi sincronistici hanno formato le storie di certi individui rispetto alla loro vita spirituale. Anche per quanto riguarda aspetti spirituali, quindi, si tratta sempre di un momento di apertura alle trasformazioni, al quale reagiamo passando all’azione, una coincidenza può avere o meno un significato a seconda dell’atteggiamento che abbiamo nei suoi confronti. Un particolare momento in cui la realtà esterna replica la propria vita interiore, grazie alla quale ci si sente giustificati nel proprio processo di maturazione spirituale.

Le sincronicità possono anche assumere la forma di un lento processo dal quale emerge, nella storia di vita di una persona, la totalità, mutamenti interni specifici che hanno migliorato la loro capacità di autocomprensione. Si tratta quindi di coincidenze significative tra una visione interna d un evento esterno, dai contenuti religiosi o spirituali, o comunque decisive per il formarsi di una coscienza spirituale nella persona coinvolta.

 

Le coincidenze nella vita e nella morte

Nell’ultimo capitolo, l’autore tratta le questioni di vita e morte, eventi sincronistici nelle più decisive e universali transizioni. La gravidanza, ad esempio, viene descritta come un particolare momento nella vita di una donna, un momento carico d’incertezza, gravidanze e parti, infatti, iniziano quando vogliono loro, indipendentemente dai nostri desideri, speranze, sforzi, e fantasie. Lezioni sincronistiche sono anche l’accoppiamento genitori figli: talvolta i genitori devono fare i conti con le proprie fantasie egoistiche sul bambino che avrebbero voluto, altre volte forniscono invece eventi sincronistici una conferma di quali sono le cose importanti nella loro esistenza. Il bambino diventa un futuro simbolico del passato di ognuno di noi.

Le nostre esistenze sono piene di eventi significativi che intenzionalmente vogliamo che ci accadano: aspiriamo ad avere una relazione con qualcuno che ci attrae, facciamo domanda per il lavoro che da sempre speriamo di trovare, diamo un nome ai nostri figli. Sono tutte azioni intenzionali.

Gli eventi sincronistici a causa del loro carattere accidentale ci forniscono sulla nostra vita un’altra verità. Il problema che porta l’autore è quello che facciamo quando un colpo accidentale del destino ci porta a rimescolare l’esistenza, mostrandoci qualcosa di inatteso.

L’autore di Nulla succede per caso consiglia un atteggiamento simbolico nell’esplorare la nostra vita, un atteggiamento di curiosità psicologica, emotiva in riferimento agli eventi casuali che ci capitano. Potremmo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Robert H. Hopcke (2016). Nulla succede per caso. Le coincidenze che cambiano la nostra vita. Oscar Mondadori.
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