Cosa sono gli scopi esistenziali
Gli scopi esistenziali sono quegli scopi che la persona persegue e che caratterizzano fortemente la vita. Vengono definiti esistenziali perché, a differenza di altri scopi, non vengono mai raggiunti completamente una volta per tutte, ma piuttosto si accompagnano costantemente al fluire dell’esistenza indirizzando le scelte e i comportamenti e andando a colorare emotivamente le esperienze.
Alcuni esempi di scopi esistenziali sono la ricerca di una condizione d’intimità o di approvazione o la ricerca di un’esistenza ricca di esperienze e novità.
Ogni essere umano realizza un proprio modo individuale e unico di essere nel mondo; per alcune persone può essere particolarmente importante orientare la propria vita alla ricerca di una condizione di autonomia oppure di prestazioni elevate, per altri ancora è particolarmente importante essere altruisti nei confronti degli altri.
Accanto a questi scopi di ricerca esistono scopi di evitamento; questo significa che ogni essere umano imposta la propria vita anche sull’evitare condizioni particolarmente dolorose, come l’essere soli, l’essere umiliati o il fallire. Anche questi scopi esistenziali, definiti di evitamento, hanno un rilievo e un’intensità differente da persona a persona e generalmente si costruiscono e si rafforzano in seguito ad esperienze dolorose, come l’essere abbandonati, o fortemente criticati, o privati della propria autonomia.
In ogni individuo dunque convivono scopi esistenziali di ricerca e scopi esistenziali di evitamento e accade spesso che tra essi nascano conflitti: ad esempio il desiderio di una condizione d’intimità con un partner o la ricerca di una condizione di affiliazione con gli altri possono essere ostacolati o del tutto impediti dal forte timore di essere abbandonati, feriti o umiliati. L’individuo può abbandonare del tutto o in parte alcuni scopi desiderati, limitando così la propria esistenza.
Molti autori di diverso orientamento teorico (in particolare psicoterapeuti cognitivo-comportamentali, esistenzialisti, psicoanalisti) hanno sottolineato come esista una stretta connessione tra la rinuncia a determinati scopi di vita, o comunque tra la difficoltà a perseguirli, e la percezione di mancanza di senso e di vuoto nella propria esistenza, fino ad arrivare a psicopatologie vere e proprie.
In particolare l’evitamento di condizioni temute può portare, come sottolinea ad esempio lo studioso d’impostazione cognitivo-comportamentale Steven Hayes, a un massiccio evitamento esperienziale, che consiste nel non entrare in contatto con esperienze di vario genere (emozioni, sensazioni corporee, pensieri, ricordi, comportamenti); tale evitamento viene indicato dall’autore come uno degli elementi più importanti nella genesi e nel mantenimento di numerose psicopatologie, come i disturbi d’ansia, i disturbi del comportamento alimentare e quelli legati all’uso di alcol e di sostanze stupefacenti.
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