Spesso il giorno di Capodanno è visto come un’opportunità per fare il punto, per scegliere nuovi propositi e obiettivi per l’anno nuovo.
Cosa guida il nostro comportamento
In psicologia e in psichiatria, il controllo intenzionale del comportamento è stato studiato spesso, in particolare per quanto riguarda le implicazioni sul cambiamento.
Alcuni teorici adottano una spiegazione di stampo più cognitivo: Miller, Galanter e Pribram (1960) ad esempio hanno fornito una spiegazione di come i “piani” auto sviluppati vengano eseguiti. Altri studiosi invece propongono una visione di tipo comportamentale, come quella avanzata da Kanfer e Phillips (1970) che prende in esame parametri e determinanti di una risposta comportamentale da modificare, (ad es. l’inizio di una nuova risposta; la cessazione e la resistenza di una vecchia) e delle relative risposte “controllanti” (Skinner, 1953; Marlatt & Kaplan, 1972).
Comportamenti, obiettivi e cambiamento
Va inoltre sottolineato come il comportamento sia guidato dal perseguimento degli obiettivi personali, che promuovono l’adattamento e il benessere psicologico anche quando non vengono raggiunti (Sheldon & Elliot, 1999). Austin e Vancouver (1996) definiscono gli obiettivi personali come rappresentazioni cognitive di risultati futuri desiderati, che implicano uno sforzo per raggiungere un esito positivo. La flessibilità dell’obiettivo è la capacità di vedere le battute d’arresto con equanimità per regolare l’obiettivo da perseguire, mentre la tenacia è definita come la persistenza dello sforzo utile al raggiungimento di un obiettivo specifico, anche in condizioni difficili (Siltanen et al., 2019). Nonostante la ricerca abbia approfondito poco l’argomento, il giorno di Capodanno è comunemente visto come un’opportunità per fare il punto della propria vita, scegliere nuovi obiettivi e darsi nuovi propositi (Dickson et al., 2021).
Il mantenimento dei nuovi propositi stabiliti a Capodanno
Dickson e colleghi (2021) hanno indagato se la flessibilità e la tenacia degli obiettivi, in modo indipendente, prevedono un aumento del benessere e la risoluzione di un obiettivo da perseguire. Per testare quest’ipotesi, è stato svolto uno studio longitudinale online, a cui tutti i partecipanti hanno partecipato subito dopo Capodanno e prima della fine di gennaio. Le misure di base somministrate nel tempo 1 (T1) sono state seguite da tre sondaggi, con un intervallo di tempo di due settimane tra T1 e T2, T2 e T3. Dato che le precedenti ricerche suggeriscono che le persone tendono a non perseguire gli obiettivi imposti se non per qualche settimana e basta (Griffiths, 2016), è stato incluso un intervallo di quattro settimane tra T3 (fine del primo mese) e T4, un tempo specifico alla fine del secondo mese utile per accertarsi che i partecipanti stessero perseguendo lo scopo che si sono imposti (Dickson et al., 2021). Il campione totale era composto da 182 studenti universitari, 144 reclutati in Australia e 38 nel Regno Unito. Nello specifico, le misurazioni del tempo T1 sono state riportate da 161 partecipanti, del tempo T2 da 92 persone, del tempo T3 da 65 e del tempo T4 da 54. È stato somministrato il New Year Resolution Task (adattato da Dickson e Moberly, 2010) per chiedere ai soggetti di scegliere un proposito per l’anno nuovo, la TEN/FLEX (Henselman et al., 2011) per valutare la flessibilità dell’obiettivo e la tenacia, la WEMWS (Tennant et al., 2007) utile ad indagare i livelli di benessere, infine è stato chiesto ai partecipanti di valutare tre elementi: impegno, adesività e dedizione (Dickson et al., 2021). È stato aggiunto un quarto punto dedicato alla risoluzione, in quanto otto partecipanti riferiscono di aver abbandonato il loro obiettivo al tempo T2, sei al tempo T3 e sette al tempo T4: il motivo maggiormente contrassegnato è stato il cambiamento delle priorità (ad esempio, avere un figlio) o delle circostanze (Dickson et al., 2021).
Tenacia e flessibilità degli obiettivi ci aiutano davvero con i buoni propositi?
I risultati evidenziano come non ci siano differenze significative tra il campione australiano e il campione inglese. I propositi più frequenti riguardano soprattutto la dieta e l’ esercizio fisico. La flessibilità degli obiettivi correla positivamente con il benessere mentale a lungo termine e non prevede il rispetto dei propositi del nuovo anno, mentre la tenacia correla positivamente con il benessere solo nel tempo T1. Nel complesso, la ricerca suggerisce come né la flessibilità degli obiettivi, né la tenacia consentono di prevedere il perseguimento dei propri propositi, sebbene la flessibilità risulti associata a livelli più altri di benessere mentale (Dickson et al., 2021).