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Soul, un vero viaggio alla scoperta della naturale scintilla che è in noi: vivere – Recensione

Soul fa riflettere sul vero senso dell’esistenza umana in cui incasellarci in rigide regole ci allontana dall’essenza della vita oscurando la vera scintilla

Di Raffaela Massa

Pubblicato il 01 Mar. 2021

Joe, protagonista di Soul, scopre che ciò che conta è saper cogliere ogni attimo, assaporare giorno dopo giorno i diversi momenti, senza cercare di ridurre il proprio talento a un’unica condizione esistenziale.

Attenzione! L’articolo può contenere spoiler

 

Un professore di musica delle medie, Joe, ha una grande passione: il Jazz proprio come il padre. Tutto cambia quando, nello stesso giorno, riceve la cattedra a tempo pieno a cui lui è poco interessato e viene scelto per suonare in una famosa band. Questo evento è la grande occasione della sua vita quando, per distrazione, cade e finisce in un’altra dimensione “l’ante-mondo” o più comunemente uno spazio che separa la vita dalla morte. Joe non ha nessuna intenzione di rimanere nell’altro mondo e di non poter realizzare il suo sogno così cerca in tutti i modi di ritornare sulla Terra. Nell’ante-mondo ci sono tante anime, acorporee, che aspettano di accedere alla vita e andare sulla Terra, questo è possibile solo se l’anima scopre la sua scintilla. A Joe viene assegnata Anima 22, un’anima cinica, un po restia ma che riesce a entrare in relazione con Joe. Anima 22 non ha nessuna intenzione di vivere la sua vita e nemmeno di andare sulla Terra perché in fondo teme di non essere adatta. Quando cadono sulla terra, Anima 22 abita il corpo di Joe e Joe quello di un gatto. Sulla Terra, Anima 22 scopre i sapori del buon cibo, come gustare una pizza, assaporare un lecca-lecca, ascoltare musica, vedere il cielo e notare le foglie che cadono.

Anima 22: -“Dico sempre che la Terra è un postaccio. Ma non è stato un dramma … Ho sempre pensato che qualcosa non andasse in me, di non essere all’altezza per vivere e poi mi hai mostrato cosa significa avere uno scopo, una passione, magari la mia scintilla è guardare il cielo blu o semplicemente camminare…

Un film della Disney intriso di significati psicologici, un modo per riflettere su come vivere la nostra vita. Molto spesso ci perdiamo inconsapevolmente nei sogni e nelle passioni, facciamo il possibile per inseguire una meta, agiamo esclusivamente affinché quel desiderio si realizzi ma non appena lo raggiungiamo non basta a soddisfare l’essenza del vivere e a renderci completamente pieni di noi stessi. Così finiamo per tralasciare e per non dar peso a qualcosa che caratterizza e arricchisce il nostro vivere quotidiano, come parlare con un amico o coltivare una relazione affettiva o semplicemente passeggiare e notare il mondo che ci circonda.

Ed è quello che accade a Joe, scopre nell’altra dimensione di avere una vita un po’ metodica, a tratti triste, insulsa e in solitudine, e crede che ciò che conta sia solamente la sua musica Jazz.

Quando Joe riprende ad abitare il suo corpo, riesce a suonare nella band di Dorothea Williams riscuotendo grande successo ma si accorge che la sua attesa tanto agognata e sperata non lo soddisfa completamente.

Dorothea: “Si torna qui domani sera e si ricomincia. Qualcosa non va prof?

Joe: “È che io stavo aspettando questo giorno da tutta la vita e credevo fosse diverso”.

Dorothea: “Conosco una storia che parla di un pesce che va da un pesce anziano e gli dice: Sto cercando quella cosa che tutti chiamano oceano. L’oceano? risponde il pesce più vecchio: è quello in cui nuoti adesso. Questo? dice il giovane pesce. Questa è acqua, io cerco l’oceano!

Joe si accorge che non è sufficiente la musica per vivere una vita piena e felice. Scopre che ciò che conta è saper cogliere ogni attimo, assaporare giorno dopo giorno i diversi momenti, senza cercare di ridurre il proprio talento a un’unica condizione esistenziale.

Allo stesso modo, quasi l’altra faccia della medaglia è credere di non essere adatti alla vita proprio come Anima 22, ossessionata da credenze negative su di sé.

Un susseguirsi di pensieri negativi affollano la mente di 22: – prendi decisioni sbagliate, non sono niente, sono inutile, mi arrendo, sei disonesta, nessuno vorrà mai starti accanto, sei una perdita di tempo, non troverai mai la tua scintilla, sei una perdita di tempo…tu non hai nessuno scopo…non sono abbastanza brava.

Proprio come Anima 22, quando pensiamo di non valere, di non essere capaci, di non avere nessuna progettualità, finiamo per perderci e scollegarci dal mondo e da noi stessi.

Un film che fa riflettere sul vero senso dell’esistenza umana. Un senso che si perde quando ci incaselliamo in schematismi, in rigide regole, e tutto questo ci allontana dall’essenza della vita, oscurando la vera scintilla che è in noi. La scintilla non è perseguire uno scopo, una meta, un obiettivo bensì essere pronti a vivere. E essere pronti alla vita significa assaporare ogni aspetto, cogliere le cose più semplici, quelle che reputiamo banali, quelle che diamo per scontate. La scintilla è un inno alla vita a prescindere dagli scopi. È all’origine di chi siamo, come vogliamo essere, cosa vogliamo realizzare.

Infatti, Joe impara, nella sua seconda possibilità di vita che è importante la scintilla, e quando gli viene chiesto come passerà il resto della vita, risponde: – So che ne assaporerò ogni momento.

Oltre a scoprire e dare importanza alla scintilla che è in noi, Soul fa riflettere su come a volte siamo capaci di stravolgere i nostri piani ed essere felici lo stesso. A volte basta modificare il piano di lettura sul mondo, cambiare quello che non ci piace, ridimensionare i propri progetti, inventarne degli altri. Questo viene descritto molto bene nel personaggio Dez, il barbiere di Joe.

Un dialogo significativo tra anima 22 nel corpo di Joe e il barbiere: – Ti dicono che sei nato per fare una cosa ma poi come capisci qual è la cosa giusta e se scegli una cosa sbagliata o di qualcun altro? Poi resti intrappolato. Il barbiere: – Mah non è sempre così, si può scegliere altri percorsi ma essere felici lo stesso.

Un film che riesce a cogliere l’importanza delle ambizioni personali, il significato della vita, le relazioni genitori – figli. Joe e la mamma hanno punti di vista divergenti che creano spesso tensioni. Joe vorrebbe realizzare la sua passione, il suo sogno, la mamma desidererebbe per il figlio un posto di lavoro a tempo indeterminato che possa offrirgli una stabilità economica. Un Joe un po’ sbadato, remissivo, compiacente, passivo con comportamenti di evitamento del conflitto. La mamma appare una donna energica, rigida, autorevole e molto protettiva. Una protezione giustificata dalla paura che suo figlio possa avere difficoltà economiche come suo padre. Tutto questo però porta il figlio a mentirle, quando finalmente Joe riesce a comunicare in modo autentico il suo più grande desiderio, e quanto sia radicato in lui, la mamma lo accoglie, lo supporta; gli aggiusta l’abito di suo papà in occasione del suo debutto.

Un film animato che può avere una chiave di lettura psicoterapeutica e rispecchiare alcune principali teorie e orientamenti psicologici. Basti pensare ai principi della mindfulness; prestare attenzione con intenzionalità e consapevolezza alle esperienze della vita, al momento presente e al valore della pienezza del vivere o alla terapia cognitivo comportamentale con i suoi costrutti e credenze disfunzionali. Gli schemi cognitivi su di sé possono alterare e distorcere la corretta elaborazione dell’informazione e molte credenze negative possono condizionare il comportamento e le scelte.

Soul ci insegna a superare gli schematismi, a non focalizzare i nostri piani su un unico scopo. Se lo scopo in cui abbiamo investito è unico, il suo fallimento costituisce una sconfitta totale, assoluta, quindi intollerabile e fonte di grande sofferenza. Avere più scopi significa poter orientare le nostre scelte quando uno di essi fallisce, oltre che imparare a gestire le difficoltà e a non soccombere quando si crea un vuoto predittivo.

 

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