Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC
RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA #27
Mr Jones (1993)
Proposte di visione e lettura (Coratti, Lorenzini, Scarinci, Segre, 2012)
I modelli e gli approcci al Disturbo Bipolare sottolineano l’importanza di una prospettiva multifattoriale, che consideri il ruolo delle variabili sociali, biologiche e psicologiche. Nel generare e mantenere il disturbo predominano le variabili biologiche.
Un film di Mike Figgis. Interpretato da Richard Gere, Lena Olin, Anne Bancroft, Tom Irwin, Delroy Lindo. USA 1993. Romantico/Drammatico.
Trama
Mr. Jones è un uomo affetto da disturbo bipolare con fasi maniacali e depressive. Dall’interruzione dell’“Inno alla Gioia” di Beethoven all’interno di un auditorium gremito fino all’inverosimile, all’arrampicarsi sui tetti di un edificio in costruzione preso dalla voglia di volare fino a cadere in uno stato di depressione con idee suicidarie, il film è un susseguirsi di rappresentazioni che mostrano la sintomatologia dei maniaco-depressivi.
La dottoressa Libbie Bowen dell’ospedale psichiatrico dove viene ricoverato Mr Jones prende in carico il paziente e intreccia una drammatica storia d’amore violando la deontologia professionale, nonostante i consigli del suo supervisore e direttrice della clinica.
La scena finale mostra la dottoressa che salva il paziente arrampicandosi sul tetto di una casa in costruzione con tanto di bacio finale.
Come sottolinea Kezich in una recensione del film “siamo tra una versione ripulita in stile anni ’90 di “La fossa dei serpenti”, con le tipizzazioni frettolose di matti e maniaci, e la versione modernizzata di “Io ti salvero’” di Hitchcock, dove la dottoressa Ingrid Bergman soccorreva amorosamente il paziente Gregory Peck”.
Motivi d’interesse
Il film mostra il susseguirsi imprevedibile di episodi di alterazione dell’umore con comportamenti caratteristici che compromettono il funzionamento sociale e lavorativo.
Dal passo danzante, braccia a mulinello, alle chiacchiere inarrestabili, per continuare con scrosci improvvisi di riso e crisi di pianto, Mr. Jones butta via i soldi in mance e regali, si muove nell’immenso salone di vendita di un negozio di musica e infine si siede ispirato al pianoforte, incanta uomini e donne trascinato da un ingannevole desiderio di onnipotenza. Coltiva intenzioni irrazionali e iperboliche come quella di volare, unite a quelle di interrompere questa altalena con la morte.
I modelli e gli approcci al Disturbo Bipolare sottolineano l’importanza di una prospettiva multifattoriale, che consideri il ruolo delle variabili sociali, biologiche e psicologiche. Nel generare e mantenere il disturbo predominano le variabili biologiche.
Il film naturalmente trascura queste notazioni tecniche, ma le manifestazioni primarie della malattia che riguardano il comportamento e la psiche, con mutamenti profondi nella cognizione, negli umori, negli atteggiamenti e nei comportamenti vengono rappresentate discretamente.
La disregolazione dei ritmi circadiani, l’instabilità dei ritmi sociali, i cambiamenti positivi o negativi di vita, l’assenza di supporto sociale, le cognizioni intrattenute, il raggiungimento o il mancato raggiungimento di scopi nell’interpretazione di Gere sembrano abbastanza credibili.
Meno credibile è l’apporto tecnico che fornisce la dottoressa Bowen che mostra una classica violazione del setting, intrecciando una relazione affettiva con il paziente i cui sviluppi la narrazione evita di descrivere.
Indicazioni per l’utilizzo
Il film può essere molto utile per discutere con il paziente i segnali che indicano l’affacciarsi dello scompenso sia maniacale che depressivo e le conseguenze che i comportamenti agiti possono produrre in un periodo di lungo termine nella sua vita e in quella delle persone più vicine e significative.
Può rappresentare un’ottima base di discussione sulla relazione terapeutica e su possibili violazioni del setting. Rappresenta un utile supporto in fase di restituzione dell’assessment.
Trailer:
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BIBLIOGRAFIA:
- Coratti, B., Lorenzini, R., Scarinci, A., Segre, A., (2012). Territori dell’incontro. Strumenti psicoterapeutici, Alpes Italia, Roma. BOOKTRAILER RECENSIONE