expand_lessAPRI WIDGET

Mr Jones – Cinema & Psicoterapia nr. 27

Il film di Mike Figgis mostra il susseguirsi di episodi di alterazione dell’umore con comportamenti che compromettono il fun­zionamento sociale e lavorativo

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 05 Set. 2014

Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC

 

 

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #27

Mr Jones (1993)

Proposte di visione e lettura (Coratti, Lorenzini, Scarinci, Segre, 2012)

 

 

Mr-JonesI modelli e gli approcci al Disturbo Bipolare sottolineano l’importan­za di una prospettiva multifattoriale, che consideri il ruolo delle variabili sociali, biologiche e psicologiche. Nel generare e mantenere il disturbo predominano le variabili biologiche.

Un film di Mike Figgis. Interpretato da Richard Gere, Lena Olin, Anne Bancroft, Tom Irwin, Delroy Lindo. USA 1993. Romantico/Drammatico.

Trama

Mr. Jones è un uomo affetto da disturbo bipolare con fasi maniaca­li e depressive. Dall’interruzione dell’“Inno alla Gioia” di Beethoven all’interno di un auditorium gremito fino all’inverosimile, all’arrampi­carsi sui tetti di un edificio in costruzione preso dalla voglia di volare fino a cadere in uno stato di depressione con idee suicidarie, il film è un susseguirsi di rappresentazioni che mostrano la sintomatologia dei maniaco-depressivi.

La dottoressa Libbie Bowen dell’ospedale psichiatrico dove viene ricoverato Mr Jones prende in carico il paziente e intreccia una dram­matica storia d’amore violando la deontologia professionale, nonostan­te i consigli del suo supervisore e direttrice della clinica.

La scena finale mostra la dottoressa che salva il paziente arrampi­candosi sul tetto di una casa in costruzione con tanto di bacio finale.

Come sottolinea Kezich in una recensione del film “siamo tra una ver­sione ripulita in stile anni ’90 di “La fossa dei serpenti”, con le tipizzazioni fret­tolose di matti e maniaci, e la versione modernizzata di “Io ti salvero’” di Hitchcock, dove la dottoressa Ingrid Bergman soccorreva amorosamente il paziente Gregory Peck”.

Motivi d’interesse

Il film mostra il susseguirsi imprevedibile di episodi di alterazione dell’umore con comportamenti caratteristici che compromettono il fun­zionamento sociale e lavorativo.

 

Dal passo danzante, braccia a mulinel­lo, alle chiacchiere inarrestabili, per continuare con scrosci improvvisi di riso e crisi di pianto, Mr. Jones butta via i soldi in mance e regali, si muove nell’immenso salone di vendita di un negozio di musica e infine si siede ispirato al pianoforte, incanta uomini e donne trascinato da un ingannevole desiderio di onnipotenza. Coltiva intenzioni irrazionali e iperboliche come quella di volare, unite a quelle di interrompere questa altalena con la morte.

I modelli e gli approcci al Disturbo Bipolare sottolineano l’importan­za di una prospettiva multifattoriale, che consideri il ruolo delle variabili sociali, biologiche e psicologiche. Nel generare e mantenere il disturbo predominano le variabili biologiche.

Il film naturalmente trascura queste notazioni tecniche, ma le manifestazioni primarie della malattia che riguardano il comportamento e la psiche, con mutamenti profondi nella cognizione, negli umori, negli atteggiamenti e nei comportamenti ven­gono rappresentate discretamente.

La disregolazione dei ritmi circadiani, l’instabilità dei ritmi sociali, i cambiamenti positivi o negativi di vita, l’assenza di supporto sociale, le cognizioni intrattenute, il raggiungimento o il mancato raggiungimento di scopi nell’interpretazione di Gere sembrano abbastanza credibili.

Meno credibile è l’apporto tecnico che fornisce la dottoressa Bowen che mostra una classica violazione del setting, intrecciando una relazione affettiva con il paziente i cui sviluppi la narrazione evita di descrivere.

Indicazioni per l’utilizzo

Il film può essere molto utile per discutere con il paziente i segnali che indicano l’affacciarsi dello scompenso sia maniacale che depressivo e le conseguenze che i comportamenti agiti possono produrre in un periodo di lungo termine nella sua vita e in quella delle persone più vici­ne e significative.

Può rappresentare un’ottima base di discussione sulla relazione terapeutica e su possibili violazioni del setting. Rappresenta un utile supporto in fase di restituzione dell’assessment.

Trailer:

 

  ARTICOLI CONSIGLIATI:

Rubrica Cinema & psicoterapia

La ricerca delle basi genetiche nel disturbo bipolare – Psicologia

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Coratti, B., Lorenzini, R., Scarinci, A., Segre, A., (2012). Territori dell’incontro. Strumenti psicoterapeutici, Alpes Italia, Roma.   BOOKTRAILER  RECENSIONE 
Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel