expand_lessAPRI WIDGET

Will Hunting – Genio ribelle (1997) – Cinema & Psicoterapia nr.21

Will Hunting - Il film può essere un’ottima base di discussione sulla valenza della self-disclosure (svelare aspetti di sé o eventi di vita vissuti).

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 21 Mar. 2014

Aggiornato il 13 Apr. 2017 12:53

 

Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC

 

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #21

Will Hunting – Genio ribelle (Good Will Hunting)(1997)

Proposte di visione e lettura (CorattiLorenziniScarinciSegre, 2012)

 

Will Hunting – Genio ribelle (1997) – Cinema & Psicoterapia nr.21

Il film può essere un’ottima base di discussione sulla valenza della self-disclosure, su come, quando e perché il terapeuta può svelare aspetti di sé o eventi di vita personali vissuti. 

Info:

Un film di Gus Van Sant. Interpretato da Matt Damon, Robin Williams, Ben Affleck e Minnie Driver. Commedia. Usa 1997. Vincitore di due premi Oscar.

Trama: 

Il film racconta la storia di Will Hunting, un ragazzo prodigio, autodidatta che lavora come bidello al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Dimostra un gran talento per la matematica superando, nella risoluzione di problemi complessi, anche i docenti universitari.

Will vive, però, in modo precario e scombinato, con alcuni amici teppisti. Non sfrutta il suo talento, ha difficoltà a relazionarsi con le altre persone, persino con Skylar (Minnie Driver), la sua ragazza, studente ad Harvard.

Dovrà imparare ad affrontare e superare la paura dell’abbandono per amare e fidarsi. In questo compito lo aiuterà il suo amico Chuckie (Ben Affleck) e sopratutto il dottor Sean McGuire (Robin Williams) uno psicologo che ha vissuto esperienze difficili simili a quelle del ragazzo. Tra i due nasce una relazione terapeutica che porterà Will a cambiare profondamente e il Dr. McGuire a rivedere molte cose della sua vita. 

Motivi di interesse:

Il protagonista è un ragazzo apparentemente come tanti che sfoga la sua rabbia la sera in strada e nel tempo libero legge moltissimo. La sua cultura è paragonabile a quella di un laureato che ha brillantemente concluso il corso di studi. Il professor Gerald Lambeau scopre le capacità intellettive di Will che nel frattempo era stato arrestato per una delle tante risse, e gli propone la libertà in cambio della frequenza alle lezioni di matematica e di un percorso settimanale con uno psicologo.

Dopo aver preso in giro e messo in fuga molti psicologi Will incontra il dr. McGuire, con cui dopo un inizio titubante instaura un bel rapporto. McGuire viene dal suo stesso ambiente, anche lui ha subito abusi dal padre e il cancro gli ha ucciso la moglie.

Le scene più rilevanti del film riguardano proprio lo snodarsi della relazione terapeutica, tra impasse e rotture da confronto e da ritiro. Will ripropone nel rapporto con il terapeuta gli schemi che hanno determinato le difficoltà con le altre figure significative del suo mondo. Si trascina un forte senso di colpa per un episodio di vita passato.

L’emozione gli impedisce di costruire relazioni – persino con Skylar di cui è innamorato – e mettere a frutto le notevoli risorse di cui dispone. L’attesa paziente del terapeuta, il suo porsi in termini autorevoli e mostrarsi affidabile, dopo una serie di ritiri e di confronti anche aggressivi porta Will a fidarsi.

Sarà, però, il rivelare trascorsi di vita dolorosi e intimi del Dr. McGuire che determinerà nel ragazzo la consapevolezza della necessità di risolvere i suoi problemi e l’impegno a farlo.

Indicazioni per l’utilizzo: 

Il film può essere un’ottima base di discussione sulla valenza della self-disclosure, su come, quando e perché il terapeuta può svelare aspetti di sé o eventi di vita personali vissuti. 

Trailer:

 

 LEGGI TUTTE LE RECENSIONI DI STATE OF MIND

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA

ARGOMENTI CORRELATI:

CINEMA – ALLEANZA TERAPEUTICA – IN TERAPIA – RELAZIONE TERAPEUTICA CICLI INTERPERSONALI

ARTICOLO CONSIGLIATO:

Raccontarsi a uno Sconosciuto: Cosa Promuove la Self Disclosure

 

 

Si segnala anche: 

  • Il discorso del re (The King’s Speech). Un film di Tom Hooper, con Colin Firth, Geoffrey Rush. Gran Bretagna, Australia. Storico. 2010.

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel