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Trauma precoce e disturbi psicotici: quale relazione?

La relazione trauma-psicosi è stata affrontata da una recente meta analisi, che rileva una significativa associazione tra trauma precoce e psicosi.

Di Giovanni Mansueto

Pubblicato il 18 Mar. 2016

Aggiornato il 08 Lug. 2019 12:54

L’esposizione a un trauma precoce rappresenta uno dei fattori più estensivamente studiati e dibattuti nell’eziologia dei disturbi psicotici.

Giovanni Mansueto – OPEN SCHOOL Studi Cognitivi

La co-partecipazione dei fattori ambientali nell’eziologia dei disturbi psicotici è una dato ben consolidato e acquisito in letteratura (Bentall et al., 2014; Varese et al., 2012). Tra questi, gli eventi di vita precoci – early life event – rappresentano uno dei fattori più estensivamente studiati e dibattuti.

I traumi precoci sono elementi di predisposizione, fattori di rischio, e comprendono una serie di accadimenti verificatisi nei primi 17 anni di vita tra cui abuso sessuale e/o fisico, neglect, perdita dei genitori (Faravelli et al., 2007; Bernstein et al., 2003).

Meta analisi sulla relazione tra trauma precoce e psicosi

La relazione tra trauma precoce e psicosi è stata dettagliatamente affrontata da una recente meta analisi di Varese et al.(2012) all’interno della quale sono stati valutati 18 studi casi controllo (52048 pazienti psicotici vs 1856 controlli non psichiatrici), 10 studi prospettici o quasi prospettici (n= 541803) e 8 studi di popolazione (n=535546).

I tipi di trauma precoce indagati sono stati i seguenti: abuso sessuale, abuso fisico, abuso emotivo, neglect, bullismo, perdita dei genitori (morte di un genitore prima dei 18 anni o separazione dai genitori per un periodo di almeno due settimane). Dall’integrazione dei diversi studi si evidenzia una significativa associazione tra trauma precoce e psicosi, in particolare soggetti con trauma precoce hanno un rischio circa tre volte maggiore (OR: 2.78; 95% CI 5 2.34–3.31) di insorgenza di sintomi psicotici rispetto a soggetti senza traumi precoci.

Tale associazione risulta significativa indipendentemente da variabili demografiche (tra cui età, genere) e/o cliniche (tra cui comorbilità psichiatrica, uso di cannabis) di confondimento. Rispetto alla tipologia di eventi precoci, fatta eccezione per la perdita/separazione dai genitori, tutti gli eventi indagati sono risultati associati ad un incremento del rischio di psicosi (Varese et al. 2012). Tale risultato supporterebbe l’ipotesi del ruolo aspecifico della tipologia dell’evento nella relazione trauma-psicosi.

Inter-correlazione tra i traumi precoci

Gli eventi di vita precoci possono essere strettamente correlati tra loro, ovvero l’esposizione a traumi precoci potrebbe aumentare il rischio di ulteriori esposizioni ad eventi traumatici. Ciò conduce ad un interessante filone di ricerca secondo cui vi sarebbe una relazione dose-risposta tra traumi e psicosi, ovvero la co-occorrenza di più traumi precoci incrementerebbe drammaticamente il rischio di insorgenza di disturbi psicotici (Shevlin et al., 2008; Schafer et al., 2011).

La presenza di psicosi nelle popolazioni ad alto rischio di trauma precoce

Un’accurata valutazione del ruolo del trauma precoce nel determinismo della patologia psicotica può essere desunta dagli studi su popolazioni ad alto rischio (High Risk Studies, HRS) (Rubino, Nanni, Siracusano, 2008). In tale contesto un interessante studio è stato condotto da Bechdolf et al. (2010) i quali hanno indagato la prevalenza di traumi precoci in un campione di 92 soggetti a Ultra rischio di psicosi (UHR). La presenza di traumi precoci è stata riscontrata in circa il 70% del campione, del quale circa 21.7% ha sviluppato un disturbo psicotico a 615 giorni di follow-up.

Inoltre si è riscontrato un rischio circa 3 volte maggiore (OR 2.96) di esordio psicotico in soggetti con esperienza precoce di abuso sessuale (Bechdolf et al., 2010). Tale studio fornisce una prova a sostegno dell’elevata prevalenza di eventi precoci nella popolazione UHR, tra i quali l’abuso sessuale sembra ricoprire un ruolo cruciale nei processo di transizione da UHR a esordio psicotico.

Meccanismi alla base della relazione tra trauma precoce e psicosi

Quali meccanismi possono spiegare la relazione traumi precoci e psicosi? Da un parte alcuni modelli teorici focalizzano l’attenzione su meccanismi biologici di regolazione dello stress, tra cui l’ iperattivazione dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (Read, Mosse, Moskowitz & Perry, 2014), altri propongo una spiegazione in termini di interazione gene-ambiente (Bentall et al., 2014), altri considerano determinante l’azione di meccanismi di dissociazione, schemi e processi cognitivi (Bentall et al., 2014).

Alla luce di quanto detto, una significativa mole di ricerche sembra validare il ruolo degli eventi precoci nell’eziologica delle psicosi (Varese et al., 2012), inoltre prime evidenze empiriche (Aas et al., 2013; Ücok & Bikmaz, 2007; Van Nierop et al., 2015a) invitano a considerare una possibile azione patoplastica del trauma precoce  sui disturbi psicotici.

Infatti pazienti psicotici con trauma precoce, rispetto ai non traumatizzati, mostrano tendenzialmente un peggior outcome funzionale in termini di: peggiore funzionamento cognitivo (funzioni esecutive e memoria di lavoro) (Aas et al., 2013), maggiore gravità dei sintomi (Van Nierop et al., 2015a ; Ücok & Bikmaz, 2007), maggiore resistenza ai trattamenti (Van Nierop et al., 2015a). I pazienti psicotici con trauma precoce sembrano, quindi, presentare un profilo clinico e funzionale differente rispetto ai pazienti non traumatizzati.

Trauma precoce e insorgenza di disturbi psicotici: conclusioni

Tali studi introducono alcune considerazioni a livello clinico:

  • Considerare all’interno dell’assessment un’accurata indagine della storia di vita del soggetto, nonché della presenza o meno di traumi precoci
  • Pianificazione di approcci clinici mirati a contrastare gli effetti deleteri secondari dell’esperienze precoci traumatiche.

Una maggiore attenzione clinica al ruolo degli eventi traumatici precoci potrebbe:

  1. Nella popolazione di soggetti UHR rappresentare una funzionale strategia preventiva all’insorgenza di disturbi psicotici, agendo sui meccanismi di transizione da UHR a stadio psicotico
  2. Nella popolazione di pazienti con disturbi psicotici cronici favorire un incremento dell’outcome funzionale e della compliance al trattamento.
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Sviluppi traumatici e rischio di Psicosi in età adulta.

Sempre più evidenze suggeriscono che le psicosi non possano essere del tutto comprese senza considerare le esperienze di vita dei pazienti.

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