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Nudge – La spinta gentile

Nudging: disciplina che, grazie alle scienze del comportamento, spinge gentilmente le decisioni delle persone verso opzioni più in linea con i loro valori

Il nudging è la disciplina che, grazie alle scienze del comportamento, facilita ovvero spinge gentilmente le decisioni delle persone verso opzioni di scelta più in linea con i loro valori, tutelando al contempo la loro libertà di scegliere.

Nudge - la spinta gentile

Cosa fare per migliorare le scelte alimentari di una popolazione, per incrementarne l’attività fisica o per aumentare il numero di persone che pagano le tasse o che si recano a votare?

Ricorrere al nudging: la spinta gentile teorizzata dall’economista Richard H. Thaler e dal giurista Cass R. Sunstein, nel saggio Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness, edito in Italia da Feltrinelli, nel 2008, con il titolo Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità.

Il nudging è una visione socio economico multidisciplinare, che si sviluppa all’interno delle scienze del comportamento.

Le scienze del comportamento sono figlie del Comportamentismo, approccio alla psicologia, del quale si è soliti indicare come data di nascita quella della pubblicazione dell’articolo dello psicologo statunitense John Watson La psicologia così come la vede un comportamentista (1913).

L’applicazione delle scienze del comportamento alle politiche sociali, all’economia, alla gestione della cosa pubblica, ha portato, nel corso del XX secolo, dapprima allo sviluppo del filone economico denominato Behavioral Economics, economia comportamentale, ed in seguito – nell’ultimo quinquennio – alla nascita di appositi nudge team, ovvero team di esperti in supporto all’operato governativo.

Il nudging, pertanto, è materia di studio e di ricerca assai recente e che molto sta facendo parlare di sé: è la disciplina che, grazie alle scienze del comportamento facilita, ovvero spinge gentilmente le decisioni delle persone verso opzioni di scelta più in linea con i loro valori, tutelando al contempo la loro libertà di scegliere.

Come funziona il nudging? Semplice!- direbbe Cass R. Sunstein, che proprio così ha intitolato un suo recente volume, in cui viene descritto l’operato del Nudge Team statunitense: una regolamentazione intelligente, che spinga gentilmente i cittadini a comportamenti più efficienti per se stessi e per gli altri, può rendere la vita della società, dei cittadini, delle imprese, meno complessa. Nudging, pertanto, significa esplorare le potenzialità della semplificazione normativa. Ma non solo: come insegnano le scienze del comportamento, misurare, raccogliere dati, valutare, applicare il metodo scientifico alle politiche pubbliche aiuta i governanti ad indirizzare i comportamenti dei cittadini verso scelte più efficaci. La spinta gentile, insomma, può essere applicata ai mille ambiti della vita collettiva: dall’alimentazione alla gestione del traffico urbano, dalla lotta all’evasione fiscale all’aumento della percentuale degli elettori che si recano alle urne, fino ad un più consapevole rapporto con l’ambiente. Il nudging, infatti, si rivela un ottimo alleato per implementare la raccolta differenziata nei contesti urbani.

Un esempio di politiche di nudging che hanno realmente portato a miglioramenti dei comportamenti sociali ci viene fornito da Mockus — filosofo, matematico e pedagogo — che,  nella sua esperienza di amministratore pubblico, è divenuto noto alle cronache internazionali per i suoi esperimenti sociali. Già nel 2004, Maria Cristina Caballero scriveva, sull’Harvard University Gazette, di questo professore senza esperienza politica che — reduce da un incarico di prestigio presso la Colombian National University — aveva applicato su una città di sei milioni e mezzo di abitanti le sue teorie sociali.

Gli esempi più noti della sua politica del cambiamento sociale — quelli che indussero a definire un miracolo il volto nuovo di Bogotà — furono l’idea di mandare 400 mimi nelle strade della capitale, con il compito, da un lato, di prendere apertamente in giro gli automobilisti indisciplinati, dall’altro di rappresentare sul palcoscenico reale della strada cosa volesse dire osservare le regole, e l’intuizione di rendersi testimonial di una campagna per la riduzione dello spreco dell’acqua. Entrambe le iniziative diedero ottimi risultati: ci fu una sensibile diminuzione degli incidenti stradali nell’area urbana e un risparmio dell’acqua che arrivò a toccare il 40% del precedente consumo totale.

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