Nudging digitale: di cosa si tratta?
Thaler e Sunstein nel 2008 hanno coniato il termine nudging per definire la disciplina che, grazie alle scienze del comportamento, spinge gentilmente le persone verso opzioni di scelta più in linea con i loro valori, tutelando al contempo la loro libertà di scegliere.
L’idea di utilizzare i pregiudizi decisionali per guidare le persone verso un comportamento migliore è stato successivamente introdotto nel mondo digitale, introducendo così il concetto di digital nudging.
Dalla combinazione del nudging offline e della letteratura sulla persuasione, il digital nudging può essere definito come l’utilizzo di elementi di design, informazione e interazione per guidare il comportamento dell’utente negli ambienti digitali, senza limitare la libertà di scelta dell’individuo (Meske & Potthoff, 2017).
Il nudging digitale è stato studiato in numerosi contesti come quello sanitario, l’e-commerce, nell’ambito della consapevolezza della privacy e della sicurezza online (Jung et al., 2022). Ad esempio, nei siti di e-commerce, il digital nudging può manifestarsi attraverso l’invio di notifiche che segnalano “scorte limitate” o timer di conti alla rovescia per incentivare l’acquisto rapido. In ambito sanitario, le app di salute digitale possono spingere l’utente a compiere scelte più salutari inviando notifiche giornaliere per aumentare l’attività fisica. Infine, per la privacy e la sicurezza online, la presenza di popup che richiedono l’aggiornamento delle password o avvisi su quali dati vengono condivisi possono incrementare la consapevolezza degli utenti. Tuttavia, la maggior parte dei meccanismi teorici alla base di questo fenomeno è ancora da chiarire (Weinmann et al., 2016).
Digital nudging e decision making
Gli esseri umani si trovano a fare numerose scelte ogni giorno. Nonostante le teorie economiche suggeriscono che il comportamento umano è razionale, il nudging in realtà funziona perché le persone non sempre si comportano razionalmente. Nello specifico contesto del nudging digitale, il processo di decision making è influenzato non solo da un’analisi razionale delle opzioni disponibili, ma anche dalla progettazione dell’ambiente di scelta in cui vengono presentate le informazioni, che possono esercitare un’influenza inconscia sul risultato (Weinmann et al., 2016).
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