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Perché provare nostalgia fa bene?

Approfondiamo il fenomeno della nostalgia e spieghiamo la sua utilità per il benessere mentale e la sua funzione motivazionale

Di Lucia Salatini

Pubblicato il 30 Gen. 2024

Le radici della nostalgia

La nostalgia è a tutti gli effetti un vissuto emotivo (Van Tilburg, 2023) e si stima che sia provata in media un paio di volte alla settimana da persone di qualsiasi età e cultura (Sedikides & Wildschut, 2022). Ricordare momenti preziosi passati assieme a cari amici, riguardare le foto scattate in quegli attimi di felicità o ascoltare musica che appassiona molto, ci portanto a fare un balzo nella memoria e riassaporarla.

Ricordare il passato, secondo lo studio condotto da Hepper e colleghi (Hepper & Dennis, 2023), è associato ad un migliore benessere mentale, in quanto risulta estremamente efficace per trovare motivazione, forza di perseguire obiettivi importanti e a volte per riuscire a dare un senso alla vita. 

La nostalgia è stata narrata da uno dei più grandi poeti greci, Omero, che nella sua Odissea, incarna la parola nostalgia, derivante dalle parole greche “algos” (dolore) e “nostos” (“ritorno” a casa). Storicamente, la nostalgia era vista come un disturbo psichico. Chi ne soffriva era visto come un individuo incapace di vivere il presente e che preferiva rifugiarsi nel passato. Oggi è cambiata notevolmente la concezione di nostalgia, alla quale viene attribuito anche un significato positivo dal sapore dolce-amaro (Sima, 2023).

Le funzioni della nostalgia

Negli ultimi decenni la ricerca (Wildschut et al., 2012; Sedikides et al., 2016; Van Tilburg et al., 2019) ha individuato le tre funzioni principali della nostalgia: l’aumento della connessione sociale, il mantenimento della continuità del sé e l’attribuzione di un maggiore significato alla vita.

Lo studio condotto dal ricercatore Wildschut (Wildschut et al., 2012), ha dimostrato che la nostalgia è in grado far sentire le persone maggiormente connesse a livello sociale, in quanto, anche solo pensare a dei bei momenti passati con i propri cari risulta essere un ottimo metodo per sentirli vicini, anche se potenzialmente fisicamente distanti. Ricordandoli e ripensando a loro è possibile riportarli nel qui ed ora, generando una sensazione di affetto e amore nel soggetto pensante.

Per quanto riguarda la seconda funzione della nostalgia, a quanto pare, ricordare eventi riguardanti noi stessi e le persone a noi care, rafforza il nostro senso di continuità personale, migliorando significativamente la percezione che abbiamo di noi stessi, della nostra vita e di conseguenza la nostra salute mentale. In uno studio condotto da Van Tilburg e colleghi, (Van Tilburg et al., 2019), si è scoperto che mediante le prime due funzioni della nostalgia (aumento della connessione sociale e continuità del sé), si raggiunge un aumento di attribuzione di significato della vita, generando di conseguenza maggiore gratitudine e benessere psicologico.

È inoltre interessante notare che il processo emotivo-cognitivo-mnestico messo in atto durante la nostalgia si differenzia notevolmente dal processo del rimuginio e della ruminazione. Infatti, la nostalgia, a differenza di queste ultime, è associata a un incremento del benessere mentale (Sima, 2023). 

Mediante la nostalgia si può trovare la giusta motivazione per il futuro

Ripensare a momenti felici non solo ci fa sentire bene nel qui ed ora, ma può anche risultare utile come fonte di ispirazione e motivazione per il futuro (Sedikides & Wildschut, 2023). 

Uno studio di brain imaging ha scoperto che la nostalgia è in grado di attivare le regioni cerebrali coinvolte nella memoria autobiografica, nella regolazione delle emozioni, nell’autoriflessione e nella ricompensa (Yang et al., 2022). Nello specifico, è stata rilevata una maggiore attività nell’ippocampo (Oba et al., 2016), la regione del cervello che permettei ricordare il passato e di immaginare il futuro (Comrie et al., 2022).

Mediante il ricordo dei nostri successi o dei legami affettivi importanti con i nostri cari, la nostalgia funge in qualche modo da promemoria, che ci proietta con maggiore ottimismo e motivazione verso il futuro (Sima, 2023).

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