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Vivere con un disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità si manifesta con perfezionismo e rigidità influenzando vita quotidiana e relazioni

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 03 Ott. 2025

Cosa è il disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Essere diligenti, eccessivamente precisi, ordinati, testardi e scrupolosi in ogni attività: nello studio, nel lavoro, nelle relazioni sociali e persino nello svago. Potrebbe trattarsi di un disturbo ossessivo compulsivo di personalità, una modalità rigida e disadattiva di preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo, il controllo mentale e interpersonale. 

È il disturbo della personalità più comunemente riscontrato nella popolazione generale, con una prevalenza che oscilla tra il 3 e l’8% (APA, 2013). Avere un disturbo ossessivo compulsivo di personalità comporta il percepire e il rapportarsi al mondo esterno e a se stessi con scarse capacità di flessibilità, apertura alle esperienze ed efficienza. Ne consegue un’importante compromissione del funzionamento quotidiano dell’individuo, con vissuti di disagio e sofferenza. Tuttavia, per quanto soffra, la persona potrebbe non vedere la necessità di cambiare.

I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Il disturbo ossessivo compulsivo di personalità può essere diagnosticato in presenza di almeno quattro sintomi tra quelli di seguito elencati (American Psychiatric Association, 2013):

  • preoccupazione per dettagli, regole, liste, programmi, organizzazione e ordine in generale, al punto di perdere di vista lo scopo dell’attività che si sta svolgendo
  • eccessiva attenzione alla perfezione e ai dettagli interferisce col portare a termine i compiti assegnati
  • dedizione eccessiva al lavoro e alla produttività, trascurando le opportunità di svago e le relazioni
  • essere eccessivamente intransigenti e coscienziosi in tema di moralità, etica o valori (a prescindere dall’appartenenza culturale e religiosa)
  • incapacità di liberarsi di oggetti consumati o privi di valore affettivo
  • resistenza a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che questi non si sottomettano del tutto al proprio modo di fare
  • essere avari e taccagni nelle spese quotidiane, controllando e pianificando meticolosamente le uscite economiche
  • manifestare rigidità e testardaggine.

Tratti distintivi del disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Non tutte le manifestazioni di disturbo ossessivo compulsivo di personalità sono uguali e la gravità dei tratti può variare notevolmente da individuo a individuo. 

Apparentemente, questi individui possono sembrare funzionanti e organizzati, ambiziosi e finanziariamente stabili. In campo lavorativo, sono spesso molto produttivi, affidabili e orientati alla carriera. Possono essere ottimi pianificatori in ogni ambito della vita quotidiana: ad esempio, nell’organizzazione di una vacanza, nell’avere sempre scorte di spesa in dispensa e nel sapere esattamente dove si trovano gli oggetti in casa.

Tuttavia, il disturbo ossessivo compulsivo di personalità presenta caratteristiche distintive in grado di intaccare profondamente l’adattamento della persona alla vita quotidiana e alle richieste sociali.

Bisogno di perfezionismo e controllo

Nel disturbo ossessivo compulsivo di personalità, il bisogno di perfezionismo in tutti gli aspetti della vita ha la precedenza. Gli individui sviluppano standard elevati che nascono da convinzioni disfunzionali, probabilmente originatesi nella prima adolescenza (Rowland et al., 2017). Allontanarsi da tali rigide convinzioni può comportare profondo disagio: gli individui tendono a imporre le proprie convinzioni sugli altri, creando attriti nelle interazioni sociali. Inoltre, regole, dettagli e ordine aiutano tali individui a sentirsi al sicuro. Possono impegnarsi nel determinare ogni singolo dettaglio di un’attività o nella ricerca di possibili errori, al punto da non concludere mai un progetto o ritardarne la consegna. La difficoltà nel rinunciare al controllo può essere associata a fattori di rischio come traumi precoci, come abusi infantili, lutti significativi, negligenza nelle cure, deprivazione emotiva, stile educativo rigido e inflessibile, così come fattori genetici e tratti di personalità infantili di tipo ossessivo compulsivo (Pinto et al., 2015; Lo, 2021).

Cognizioni inflessibili come “il mio modo è quello corretto”, “io possiedo la verità”, “ho ragione su tutto” e “non tutto va bene se non è fatto in questo modo” sono profondamente radicate e resistenti al riconoscimento di possibili alternative ai loro modi di pensare.

Le inadeguatezze sono riconosciute solo negli altri e nell’ambiente esterno, e vanno tenute sotto stretto controllo. Le persone con disturbo ossessivo compulsivo di personalità non avvertono disagio rispetto ai propri sintomi e non mettono in discussione se stesse.

Rigidità e inflessibilità

Le persone con una personalità ossessiva restano spesso imprigionate nella rigidità delle proprie modalità di agire e pensare, e pertanto non riescono a scendere a compromessi. Non sono in grado di cambiare le proprie opinioni e possono mettere a repentaglio le relazioni o il proprio sviluppo personale o professionale. 

Sono anche disposte a forzare se stesse e i propri cari nell’attenersi a scrupolosi principi morali e standard di prestazione, obbedendo a essi in modo assoluto e senza possibili strappi alle regole (APA, 2013). Ad esempio, possono rifiutarsi di prestare anche solo pochi spiccioli a un amico, in quanto “non si deve mai chiedere in prestito o prestare denaro”.  Inoltre, alcuni individui possono mostrarsi avari e taccagni, conducendo uno stile di vita oltremodo al di sotto delle proprie possibilità finanziarie. Questo a causa della rigida convinzione di dover accumulare denaro, nell’eventualità di far fronte a future disgrazie o catastrofi.

Tutto bianco o nero: il pensiero dicotomico

Il pensiero dicotomico è tipico della personalità ossessiva: non esiste alcuna accettazione di “zone grigie” o dettagli lasciati al caso. Si tratta di una visione a tunnel, con un’incapacità di vedere oltre i propri standard e punti di vista. Al contrario, tutto ciò che sfida tale visione può indurre resistenza, o far sperimentare frustrazione e rabbia. Percepire tutto bianco o nero conferisce una illusoria sensazione di controllo (Rowland et al., 2017). 

Le relazioni

Gli individui con disturbo ossessivo compulsivo di personalità possono sentirsi facilmente feriti e non riuscire a gestire le critiche che ricevono (Rowland et al., 2017). Ogni critica è infatti percepita come un attacco ai loro standard perfetti e una minaccia di perdita di controllo. Per evitare tali rischi, possono dedicare molto tempo a prendere la decisione “corretta”, restando a lungo indecisi ed esercitando estrema cautela per evitare il fallimento. Ciò può tradursi in pensieri ripetitivi e ruminazione, oltre che vissuti emotivi di odio, rabbia e tristezza verso le relazioni. 

La mancanza di connessione emotiva con gli altri può rappresentare il maggior deficit sociale per tali individui, che tendono a esprimere giudizi immediati sulle altre persone rispetto ai propri standard di riferimento. Tali individui riconoscono rapidamente i difetti altrui: ogni aspetto della personalità altrui può essere attentamente esaminato e, se reputato un difetto, per quanto insignificante per gli altri, supererà tutte le altre qualità positive dell’altra persona, traducendosi in disapprovazione. L’individuo con disturbo ossessivo compulsivo di personalità tenderà a concentrarsi sul difetto dell’altro, e a vederlo come l’attributo principale della persona.

Nelle relazioni più durature, tale selettività può condurre a frizioni,  emozioni negative, conflitti e rancori, con una percezione soggettiva di oppressione nel partner, la messa in atto di ripetute dinamiche di dominanza-sottomissione e, infine, la rottura delle relazioni stesse.

Riferimenti Bibliografici
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). 
  • Lo, I. (2021). Does Your Partner Have OCPD? Identifying the signs of Obsessive-Compulsive Personality Disorder.
  • Pinto, A., Greene, A.L., Storch, E.A., Blair Simpson, H. (2015). Prevalence of childhood obsessive–compulsive personality traits in adults with obsessive compulsive disorder versus obsessive compulsive personality disorder, Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, Volume 4, Pages 25-29, ISSN 2211-3649,
  • Rowland TA, Jainer AK, Panchal R. (2017). Living with obsessional personality. BJPsych Bull.;41(6):366-367. 
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