L’infedeltà dei genitori e l’impatto sui figli
L’infedeltà è un evento che colpisce numerose coppie ad un certo punto della loro relazione. Ad esempio, si stima che l’infedeltà durante il matrimonio riguardi il 20-40% delle coppie americane (Marín et al., 2014). L’atto di infedeltà può essere definito come l’impegno in una relazione affettiva o sessuale con un altro partner (Negash & Morgan, 2015), che al giorno d’oggi avviene sempre più facilmente anche grazie ai social media (si parla infatti di “cybersex infidelity”; Fincham & Beach, 2010). Non a caso, l’infedeltà è tra le problematiche più frequentemente riportate in terapia di coppia e tra le più difficili da trattare (Moller & and Vossler, 2014). Per di più, si stima che l’11-21% di coloro che commettono infedeltà hanno dei figli (Weigel et al., 2003). È perciò legittimo affermare che, nei casi di coppie con figli, conseguenze deleterie come conflitti interpersonali tra partners, difficoltà in famiglia, violenza e disagio psicologico (Cano & O’Leary, 2000; Lusterman, 2005; Snyder, 2005), non si limitino soltanto alla relazione tra adulti, ma si estendano anche all’intera struttura familiare. La famiglia d’origine è infatti quel luogo in cui un individuo entra in contatto per la prima volta con le componenti delle relazioni, come l’amore, l’onestà e il rispetto (Crittenden, 1997; Schmidt et al., 2016).
Una gestione non efficace dell’infedeltà da parte dei genitori può esporre i figli all’aumento dei conflitti (Blodgett Salafia et al., 2013), mentre è più probabile che i figli adulti scoprano l’infedeltà grazie alle rivelazioni del genitore tradito (Thorson, 2013). Ciò può generare nei figli di tutte le età sentimenti di disagio, confusione, colpa, ansia, paura, vergogna, preoccupazione, tristezza, lutto, senso di tradimento, disillusione, senso di dissoluzione familiare, conflitti di lealtà e comportamenti aggressivi, nonché può porre le basi per traumi che inibiscono un sano sviluppo emotivo (Dean, 2011; Lusterman, 2005; Negash & Morgan, 2015). Ad esempio, i bambini e i preadolescenti tendono a sentirsi trascurati e ad avere paura di non essere più amati dai genitori, mentre gli adolescenti tendono a provare sentimenti di tradimento e ad avere più difficoltà ad elaborare le cause dell’infedeltà dei genitori poiché attribuiscono ad essa valore morale (Duncombe & Marsden, 2004). Gli adolescenti possono anche attribuire la responsabilità a un unico genitore, provando rabbia nei suoi confronti e mostrando lealtà esclusiva all’altro genitore, del quale tendono a prendersi cura (Brown, 2013).
Nei figli emergono tali sentimenti di disagio poiché hanno bisogno di percepire un senso di sicurezza e protezione dai genitori, di credere nella loro saggezza e di modelli comportamentali di riferimento; tuttavia, a causa dell’infedeltà i genitori non riescono a soddisfare questi bisogni e infrangono le loro aspettative (Lusterman, 1998, 2005).
Come affrontare la delusione: consigli per i figli
Quando l’infedeltà di un genitore viene scoperta, i figli possono sperimentare una profonda delusione e una crisi nei confronti dell’immagine che avevano del genitore coinvolto. La rivelazione di un tradimento non colpisce solo il partner tradito, ma ha ripercussioni su tutta la famiglia, specialmente sui figli, che vedono messi in discussione valori fondamentali come la fiducia, la lealtà e la stabilità familiare.
Secondo il clinico Joshua Coleman (2025) la scoperta di un’infedeltà può generare nei figli un senso di tradimento e rottura nei confronti del genitore coinvolto, minando la relazione preesistente. Questo accade perché i figli tendono a idealizzare i genitori durante l’infanzia e adolescenza, percependoli come modelli di riferimento e guide morali. Quando questa immagine viene incrinata, possono nascere sentimenti di smarrimento, delusione e difficoltà nel riconciliarsi con la complessità dell’essere umano.
Esistono, tuttavia, alcune strategie per affrontare questa difficile realtà e gestire il dolore in modo costruttivo:
- Considerare il genitore nella sua interezza – Un errore, per quanto grave, non definisce completamente una persona. Riconoscere che un genitore può aver commesso uno sbaglio, ma possieda comunque qualità positive, può aiutare a elaborare il tradimento senza ridurre la relazione a un giudizio assoluto.
- Esaminare le proprie emozioni e valori – La rabbia e il senso di tradimento derivano spesso da un conflitto tra le aspettative personali e l’azione compiuta dal genitore. Riflettere su quali valori siano stati scossi può aiutare a comprendere meglio il proprio dolore e ad accettarlo senza lasciarsene sopraffare.
- Avere un confronto diretto – Se possibile, parlare con il genitore coinvolto e comunicare i propri sentimenti in modo aperto e sincero può essere utile per elaborare il senso di tradimento. Tuttavia, bisogna essere preparati alla possibilità che il confronto non porti alla risoluzione sperata.
- Comprendere che il comportamento del genitore non è un riflesso dei figli – Spesso, i figli tendono a interiorizzare il tradimento come una rottura della loro stessa stabilità familiare. Tuttavia, è importante ricordare che l’infedeltà riguarda le dinamiche della coppia e non è necessariamente legata al rapporto tra genitore e figlio.
- Evitare generalizzazioni sul concetto di amore e fiducia – Un evento di tradimento familiare non significa che tutte le relazioni siano destinate a fallire. Separare l’esperienza vissuta dalla propria visione generale delle relazioni può aiutare a mantenere un approccio equilibrato nei rapporti futuri.
- Dare tempo alla guarigione – Elaborare la delusione richiede tempo e non è un processo lineare. Accettare le proprie emozioni, senza reprimerle o evitarle, può permettere di raggiungere una maggiore serenità nel tempo.
Affrontare l’infedeltà di un genitore è un processo doloroso, ma può anche diventare un’opportunità per comprendere la complessità delle relazioni umane e sviluppare un senso critico più maturo nei confronti dell’amore e della fiducia. In definitiva, accettare che anche i genitori siano esseri umani, con difetti e fragilità, può permettere di costruire un rapporto più realistico e consapevole con loro.