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Festività e Disturbi del comportamento alimentare

Con l’arrivo del Natale, le persone affette da disturbi alimentari affrontano sfide emotive legate al cibo. Vediamo alcuni consigli utili

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 20 Dic. 2024

Disturbi alimentari e festività

Con l’arrivo del Natale è importante non dimenticare che, per chi ha un disturbo alimentare, questo periodo dell’anno può comportare ulteriori complessità e difficoltà da non sottovalutare. All’interno del gruppo familiare, i diversi componenti possono nutrire molteplici emozioni e stati mentali riguardo le festività, tra cui anche ansie, timori, speranze e aspettative. 

Pensando alle diverse tipologie di disturbo del comportamento alimentare, le sfaccettature e i punti a cui prestare attenzione e consapevolezza sono vari e peculiari, considerando due aspetti che tipicamente caratterizzano le feste natalizie: la centralità del cibo e il tempo trascorso con le famiglie anche allargate.

Anoressia nervosa

In un contesto di abbondanza alimentare che caratterizza spesso le festività natalizie, il disagio a carico del paziente che soffre di anoressia nervosa può essere ulteriormente amplificato: la perdita di peso, la preoccupazione per l’aumento ponderale sono elementi costanti e prioritari per le pazienti/i pazienti con diagnosi di anoressia nervosa. Pertanto, la sovrabbondanza di cibo può generare ansia e aumento dello stress e della pressione di fronte ad aspettative di consumo di quantità di cibi maggiori e che generalmente si evitano, e per di più di fronte ad altre persone. 

In questo senso, vi sono alcune condizioni facilitanti l’esperienza del pranzo di Natale per i pazienti con anoressia nervosa: 

  • limitare il numero di commensali, soprattutto se si tratta di familiari/amici che non si vedono da molto tempo: sono preferibili pranzi più ristretti e intimi, con persone se possibile informate della difficoltà alimentare della persona, senza fingere che il disturbo sia inesistente o irrilevante
  • ridurre al minimo le portate e la presenza di cibo in vista sulla tavola
  • non indurre il paziente a forzare l’alimentazione su alimenti particolari 
  • accettare che potrebbero presentarsi delle difficoltà durante il pasto festivo familiare.

Bulimia Nervosa

La preoccupazione per il peso e per la forma fisica è altrettanto presente nella bulimia nervosa, caratterizzata però dalla tendenza a esercitare un controllo eccessivo sul peso ma in maniera disregolata, con la presenza di abbuffate, che poi vengono seguite da condotte di eliminazione o compensatorie (vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, digiuno, esercizio fisico eccessivo). In questo quadro patologico, si innescano circoli viziosi tra condotte compensatorie e abbuffate. Le festività natalizie possono acuire il circolo vizioso che si innesca tra compensazione-restrizione-abbuffata. In particolare, un momento particolarmente critico per le pazienti bulimiche può essere il post-pasto in cui si attiva il rimuginio sulla percezione che sia stato allentato il controllo e una focalizzazione eccessiva sulla sensazione di pienezza e gonfiore. 

Alcune accortezze in particolare per le pazienti che soffrono di bulimia nervosa:

  • Cercare di non tenere troppo cibo in casa, evitando di mettere in vista le scorte, in quanto potrebbero elicitare il meccanismo abbuffata-restrizione-abbuffata
  • Definire il menù del pasto con dovuto anticipo per restituire la sensazione di controllo e la possibilità di scegliere 
  • Evitare che i cibi permangano a lungo sulla tavola
  • Proporre attività distraenti che distolgano l’attenzione dai temi dell’alimentazione, della forma fisica e dalle sensazioni interne di gonfiore, soprattutto nel post-pasto.

Disturbo da Alimentazione Incontrollata

A differenza di altri disturbi, chi soffre di un disturbo da alimentazione incontrollata dopo l’abbuffata non si autoinduce il vomito né prende lassativi o diuretici né si mette a digiuno o pratica attività fisica per compensare le calorie che ha introdotto; non mette, cioè, in atto quelle che vengono chiamate condotte di eliminazione o compensatorie. Anche per questa tipologia di disturbo dell’alimentazione possono essere utili alcuni accorgimenti per la gestione dei pasti durante le festività:

  • Attuare una pianificazione in anticipo, senza attenersi a regole estremamente rigide
  • Diminuire la quantità di cibo disponibile e mettere in tavola unicamente le porzioni che verranno servite
  • Aumentare la consapevolezza su ciò che si sta mangiando (tecnica dell’alimentazione consapevole): ingerire piccoli bocconi di cibo, masticare lentamente e focalizzarsi sul gusto degli alimenti, in quanto l’aumento della consapevolezza alimentare è determinante nel ridurre la sensazione di perdita di controllo.
  • Proporre attività distraenti nel post-pasto.

Qualche consiglio utile per il periodo delle feste

In conclusione, alcuni accorgimenti possono essere assumere una rilevanza nucleare e trasversale nella riduzione del disagio durante le feste natalizie per i pazienti che soffrono di diversi tipi di disturbi alimentari:

  • Procedere per piccoli passi pianificando il pasto e inserendo nella pianificazione alimenti gestibili senza eccessive difficoltà
  • Tentare di rivolgere l’attenzione su elementi esterni e non sulle sensazioni di pienezza e gonfiore
  • Cercare di evitare restrizioni alimentari nei giorni precedenti e seguenti alle feste.

In generale, è importante fare in modo che chi soffre di disturbo alimentare non venga stigmatizzato, e che mantenga anche la libertà di scelta senza sentirsi forzato a consumare cibo secondo modalità e quantità imposte dalle aspettative legate alle festività

I commenti a tavola

Inoltre, dai racconti di terapia è frequente che le persone riferiscano commenti inopportuni da parte di parenti e commensali relativi all’apparenza, alla loro forma fisica e alla loro alimentazione: “Rispetto all’anno scorso ti vedo meglio, sei più in carne”, “Sei un po’ sciupata, sei dimagrita tanto” oppure ancora “Non mangi il primo?”. Evitare conversazioni riguardanti l’aspetto esteriore, la forma fisica e il cibo nel corso degli incontri familiari è consigliato. 

E sicuramente allargare la prospettiva: il Natale e il Capodanno non sono solo cenoni e consumo di cibo, ma si può porre l’accento sui molti altri aspetti e attività che possono essere condivise e che caratterizzano la tradizione delle feste natalizie.

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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