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Cronotipi e condotte alimentari disfunzionali

Una ricerca ha evidenziato che i soggetti con un cronotipo serale hanno una maggiore propensione a comportamenti alimentari disregolati

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 27 Nov. 2024

Disturbi alimentari e comportamenti alimentari disfunzionali

disturbi alimentari sono disturbi psichici che riguardano appunto la sfera del comportamento alimentare: possono insorgere comportamenti alimentari disfunzionali sia per quanto riguarda le modalità con cui il cibo viene assunto sia per quanto riguarda la quantità e qualità del cibo. I disturbi alimentari possono essere caratterizzati da restrizione alimentare, abbuffate, e comportamenti per controllare il peso o eliminare le calorie (purging), come per esempio il vomito autoindotto, l’uso di diuretici o lassativi o l’eccessiva attività fisica.

Oltre ai disturbi alimentari che soddisfano in pieno i criteri diagnostici, vi possono essere condizioni sotto-soglia, che non raggiungono la rilevanza clinica, ma comunque implicano comportamenti alimentari disfunzionali disregolati che impattano sulla salute psico-fisica e rappresentano fattori di vulnerabilità che aumentano la probabilità di futuri esordi di veri e propri disturbi del comportamento alimentare. 

Un interessante studio recente (López-Gil et al., 2004) ha indagato la relazione tra alimentazione disregolata e cronotipi.  

Cosa è il cronotipo?

Con il termine cronotipo si intende la naturale tendenza e preferenza di un individuo a essere attivo, svegliarsi e a dormire in specifici momenti della giornata, con variazioni del ritmo sonno veglia lungo un continuum ai cui estremi ritroviamo gli individui “mattutini” (Morning types, MT, anche chiamati allodole), i “serotini” (Evening types, ET, anche chiamati gufi) e “intermedi” (Neither-types, NT) (Adan, 2012; Natale et al., 2002; Horne and Ostberg, 1976). 

Le allodole si addormentano indicativamente circa due ore prima dei gufi ma si svegliano solo 30 minuti prima di loro. I gufi, quindi, accumulano debiti di sonno e per passare dal sonno alla veglia completa i gufi impiegano più tempo (Horne, et al., 1980). E secondo alcuni studi le capacità attentive-cognitive e la produttività saranno migliori la mattina per le allodole e la sera per i gufi (Roenneberg, et al., 2003)

Cronotipo e salute

In ambito scientifico si osserva una crescente attenzione verso le connessioni che vi possono essere tra determinati cronotipi e salute fisica e psichica in un’ottica eziopatogenetica multifattoriale. Secondo alcune evidenze le persone serotine avrebbero maggiori tendenze a sviluppare problemi di salute e un tasso di mortalità maggiore rispetto ai mattutini (Rodríguez-Cortés et al., 2022; Fabbian et al., 2016) .

Una possibile speculazione che emerge dagli studi è che gli individui serotini potrebbero avere abitudini e stili di vita meno salutari rispetto agli individui mattutini, come è suggerito da una review in cui si evidenzia che il cronotipo serale è associato a maggior assunzione di calorie, specialmente in orari serali, alla tendenza a non assumere il pasto della colazione e ad abitudini alimentari poco salutari (Mazri, et al., 2019). 

Similmente il cronotipo serale correla con maggior consumo di sostanze alcoliche e maggior rischio di abuso di sostanze, mentre il cronotipo mattutino sarebbe un fattore protettivo per i disturbi depressivi (Kivelä et al., 2018; Zou, et al., 2022). 

Cronotipi e condotte alimentari disfunzionali

La ricerca di López-Gil e colleghi (López-Gil, 2024) ha indagato la relazione tra alimentazione disregolata e cronotipi negli adolescenti. Lo studio cross-sectional ha analizzato circa 700 adolescenti, di età compresa tra 12 e 17 anni, che sono stati reclutati all’interno del progetto di ricerca Eating Healthy and Daily Life Activities (EHDLA), finalizzato a raccogliere informazioni da un campione rappresentativo di adolescenti frequentanti le scuole della regione spagnola della Murcia negli anni 2021 e 2022.  

Il cronotipo è stato misurato attraverso la scala Morningness/Eveningness Scale in Children (MESC), mentre l’alimentazione disregolata è stata valutata da due psicologici utilizzando il questionario “Sick, Control, One, Fat, and Food” (SCOFF). 

I risultati dello studio hanno dimostrato che gli adolescenti con un cronotipo serotino hanno ottenuto maggiori punteggi nel questionario SCOFF, significativamente differenti dal punto di vista statistico al confronto con gli adolescenti con cronotipo mattutino e anche rispetto ai ragazzi con cronotipo intermedio. Tali risultati, dunque, evidenziano una maggiore probabilità di presentare condotte alimentari disregolate nei soggetti serotini rispetto ai coetanei mattutini o con cronotipo intermedio. 

Questi esiti sono coerenti con altri risultati che in passato hanno evidenziato l’associazione tra il cronotipo e la propensione verso comportamenti alimentari disfunzionali (Kandeger, et al., 2018; Harb et al., 2012). 

I meccanismi specifici attraverso cui un certo cronotipo possa promuovere condotte alimentari disfunzionali sono ancora da approfondire, tra questi fattori in letteratura si ipotizza l’implicazione di alcuni geni, fattori neuroendocrinologici, disturbi del sonno e fattori psico-sociali. 

Secondo gli studiosi giocherebbe un ruolo importante il disallineamento tra tempo biologico e sociale (spostamento di fase del sonno per i serotini rispetto alle tempistiche richieste dalla società – jet-lag sociale (Wittmann, et al., 2006); questo disallineamento porterebbe con sé un aumento dello stress e maggiori difficoltà  quotidiane nel far fronte alle richieste da parte dell’ambiente sociale e maggior probabilità di disturbi del sonno; i comportamenti alimentari disfunzionali diventerebbero quindi una modalità di coping disattivo a fronte di questo aumentato distress. Inoltre, la disregolazione dei ritmi circadiani dovuta a tale disallineamento tra tempo biologico e tempo sociale può influenzare negativamente i normali pattern di secrezione di ormoni chiave per la regolazione dell’appetito, della sazietà e del metabolismo, quali la melatonina, il cortisolo, la leptina, la grelina (Haupt, et al., 2021). Un ritmo circadiano disturbato può portare a un aumento dei livelli di grelina e leptina, con aumento della sensazione di fame e craving di cibi altamente calorici, dolci e grassi (Yang et al., 2019) e esponendo la persona al rischio di modalità di alimentazione disregolata e abitudini alimentari non salutari. Inoltre, se individui serotini sperimentano maggiori difficoltà nel sonno, è quindi più probabile che questo aspetto contribuisca a una sensazione di stanchezza durante la giornata che non agevola la motivazione a fare attività fisica (Chaput, et al., 2016). 

In conclusione, questo studio sottolinea l’importanza di prendere in considerazione, insieme a molteplici ulteriori fattori, il cronotipo degli individui, in questo caso adolescenti, per sviluppare interventi di prevenzione e intervento per promuovere comportamenti funzionali e abitudini sane dal punto di vista alimentare. 

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