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La psicoterapia efficace nel trattare il disturbo post-traumatico da stress conseguente a eventi traumatici multipli

Una recente meta-analisi conferma l'efficacia della psicoterapia per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico anche nei casi di traumi multipli

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 02 Ott. 2024

Quale trattamento per il disturbo da stress post-traumatico?

L’efficacia di alcune forme di psicoterapia per trattare il disturbo da stress post-traumatico negli adulti è ampiamente documentata da una solida mole di letteratura. Tra queste si annoverano la psicoterapia cognitivo-comportamentale basata sul trauma (trauma-focused cognitive behavioural therapy) e l’EMDR, più efficaci di altre forme di psicoterapia nel trattamento dei sintomi da stress traumatico come evidenziato dalle linee guida internazionali sul trattamento del disturbo da stress post-traumatico.

Il disturbo da stress post-traumatico

Il disturbo da stress post-traumatico è caratterizzato da una complessa sintomatologia che si può raggruppare in 4 categorie: sintomi intrusivi (es. flash back, incubi), sintomi di evitamento, alterazioni negative nell’umore e nella cognizione (es. credenze negative persistenti su sé/altri in relazione al trauma, sensazione di estraneità e distacco verso gli altri, diminuzione di interesse, umore deflesso e senso di colpa), sintomi di iper-arousal (eccessiva irritabilità, iper-reattività). 

I sintomi insorgono a seguito dell’esposizione diretta o indiretta a un evento traumatico. Il DSM 5 definisce all’interno del criterio A l’esposizione a evento traumatico come esposizione diretta o indiretta a “morte o minaccia di morte, grave lesione oppure violenza sessuale”. Per esperienza diretta o indiretta si intendono i seguenti casi: la persona può fare esperienza diretta e vivere in prima persona l’evento; assistere a un evento traumatico accaduto ad altri; venire a conoscenza di un evento traumatico accaduto a una persona con cui si ha una relazione intima; ripetuta esposizione a dettagli crudi dell’evento. 

I sintomi devono mantenersi o comparire almeno dopo un mese dall’esposizione all’evento traumatico (in diagnosi differenziale dal disturbo acuto da stress in cui i sintomi devono esordire entro un mese) e devono durare per almeno un mese. Il disturbo da stress post-traumatico può essere categorizzato come sottotipo dissociativo nel momento in cui oltre al pattern di sintomi sopra descritti si riscontrano sintomi di depersonalizzazione e/o derealizzazione

La prevalenza life-time del disturbo da stress post-traumatico è attorno al 9% (Goldstein et al., 2016). Con il termine prevalenza life-time si intende una misura epidemiologica che indica il numero di casi di un dato disturbo considerando l’intero periodo di vita (ad esempio, attraverso indagini che indagano se nel corso della vita la persona ha mai avuto un disturbo da stress post-traumatico).

Una recente meta-analisi sul disturbo da stress post-traumatico

Una recente ricerca meta-analitica (Hoppen, Meiser-Stedman, et al., 2024), pubblicata su Lancet Psychiatry, si aggiunge tra le evidenze a supporto dell’efficacia psicoterapica nel trattare il disturbo da stress post-traumatico, in particolare nel caso di esposizione a molteplici eventi traumatici, quali ad esempio ripetuti traumi da guerra o traumi legati a reiterati episodi di violenza fisica o sessuale. 

La ricerca è stata condotta dalla University of East Anglia, da un team di ricercatori internazionali che hanno svolto la meta-analisi basandosi su studi che complessivamente hanno coinvolto circa 10.000 pazienti adulti che soddisfacevano i criteri per la diagnosi di disturbo da stress post-traumatico. La meta-analisi ha preso in considerazione ben 130 trial clinici randomizzati; confrontando i soggetti adulti il cui disturbo da stress post-traumatico era riconducibile a traumi singoli (es.un singolo incidente d’auto) con disturbi esorditi a seguito di eventi traumatici multipli (es. diversi episodi di violenza sessuale), è emerso che in entrambi i casi i pazienti beneficiavano nella stessa misura dei trattamenti psicoterapici. Pertanto, anche la presenza di traumi multipli non sarebbe un fattore in grado di diminuire l’efficacia terapeutica, rispetto a traumi singoli, nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico.

Risultati simili relativi all’efficacia psicoterapica nel caso di traumi multipli (se confrontata con simili trattamenti per disturbo da stress post-traumatico con esordio riconducibile a trauma singolo) è stata anche documentata nel caso di bambini e adolescenti con disturbo da stress post-traumatico (Hoppen, Meiser-Stedman, Jensen, at al. 2023). 

Ricerche future avranno lo scopo di raccogliere dati di efficacia a lungo termine, per consentire la verifica della tenuta dei trattamenti psicoterapici in entrambe le condizioni psicopatologiche di stress traumatico legato al singolo evento traumatico rispetto a eventi traumatici multipli.

Diffondere i risultati di questa importante meta-analisi, pubblicata sull’autorevole rivista Lancet Psychiatry, assume un significato divulgativo rilevante nell’incoraggiare i pazienti che presentano sintomatologie legate allo stress traumatico (anche connesse a eventi traumatici multipli o cumulativi) a rivolgersi a specialisti della salute mentale per ottenere adeguate misure di cura e trattamento, validate scientificamente per migliorare il proprio benessere psicologico. 

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Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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