Cosa è la menopausa?
I cambiamenti ormonali legati alla menopausa, a partire dalla riduzione degli estrogeni, influenzano molteplici aspetti nella donna.
La menopausa è una fase fisiologica del ciclo di vita della donna (generalmente tra i 45-55 anni di età), che coincide con il termine della sua capacità riproduttiva e della fertilità. Già alcuni mesi prima della scomparsa delle mestruazioni, possono comparire cambiamenti significativi nel ciclo mestruale: gradualmente le ovaie cessano la loro attività, mentre i livelli di estrogeno e progesterone nel sangue diminuiscono.
La diminuzione di questi ormoni può generare alcuni sintomi e disagi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazione palpitazioni e tachicardia, disturbi del sonno, vertigini, secchezza genitale, etc) sia di natura psicologica e cognitiva (cambiamenti nell’umore, insonnia, irritabilità, ansia, affaticamento, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). A livello prettamente somatico, le conseguenze più importanti possono essere l’aumento del rischio cardiovascolare e delle patologie osteoarticolari.
Cosa accade al cervello durante la menopausa
Lisa Mosconi è una ricercatrice e direttrice del “Weill Cornell Women’s Brain Initiative” che sta studiando l’impatto che la menopausa può avere in particolare a livello neurofisiologico sul funzionamento cerebrale, considerandola una transizione più che un punto di arrivo, e con il cervello come protagonista al centro di questo processo di cambiamento.
In alcuni studi pubblicati da Mosconi e dai suoi collaboratori nel 2017 e nel 2021 si evidenzia una differenza significativa nell’attività cerebrale, nella struttura cerebrale (ad esempio, a carico del precuneo – area coinvolta nella memoria) e nell’attività metabolica delle donne in premenopausa rispetto alle donne che sono nella fase di perimenopausa, menopausa e postmenopausa.
Questi cambiamenti sarebbero temporanei, non legati ai processi di invecchiamento ma prettamente inerenti alla fase di menopausa, vista quindi come una transizione anche a livello neurologico.
Riguardo ad altri sintomi neurologici, alcuni studi evidenziano che le prestazioni nei compiti di memoria verbale peggiorano transitoriamente nelle donne nella fase di menopausa, e sembrano avere una correlazione positiva con la presenza e la frequenza delle vampate e dell’insonnia (Maki, 2008).
Molti di questi studi sono retrospettivi e sicuramente a livello scientifico è ancora fondamentale approfondire con ulteriori ricerche i cambiamenti transitori che avvengono a livello di funzionamento cognitivo, mnestico e neurofisiologico nel cervello delle donne in menopausa per consentire interventi che diminuiscano la vulnerabilità e incrementino la resilienza in questa delicata fase di vita.
Menopausa, stile di vita e psicoterapia
In questa direzione, accanto a eventuali trattamenti di carattere medico, gli esperti evidenziano l’importanza di adottare alcuni cambiamenti nello stile di vita che possano agevolare questa transizione, come ad esempio un adeguato regime alimentare, fare esercizio fisico, mantenere relazioni sociali positive e lavorare sulla gestione dello stress e sulla regolazione emotiva per affrontare cambiamenti multilivello che impattano sull’identità e sulla qualità della vita della donna.
In particolare, secondo la recente revisione delle linee guida per il trattamento dei sintomi della menopausa (NICE, revisione del 17 Novembre 2023), la psicoterapia cognitivo-comportamentale è raccomandata per contribuire alla riduzione dei sintomi della menopausa, che includono insonnia, sintomi depressivi e ansiosi, vampate e sudorazioni.
È fondamentale quindi una corretta prevenzione che passi anche attraverso l’informazione sui sintomi e sulle opzioni di trattamento integrato per le donne che attraversano questa transizione nel loro ciclo di vita.
