expand_lessAPRI WIDGET

Il ruolo dei chatbot terapeutici – Report dall’ECDP 2024

Nella prima sessione del secondo giorno delldall'ECDP 2024, si è discusso del ruolo dei chatbot terapeutici e di come possono supportare gli interventi

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 08 Apr. 2024

All’ECDP 2024 una sessione dedicata ai chatbot

La seconda giornata della European Conference on Digital Psychology ha preso il via con una sessione dedicata ai chatbot. Lorenzo Desideri, ricercatore presso il Centro WeCareMore di AIAS Bologna e docente all’Università di Bologna, ha introdotto e moderato l’intera sessione che ha visto il contributo di tre relatori con diversi background: filosofia, ingegneria e psicologia. Questa commistione di aree di lavoro differenti ha permesso di esplorare in modo approfondito ed eterogeneo il ruolo dei chatbot e degli assistenti virtuali come strumenti di supporto nella terapia.

L’intervento di J.P. Grodniewicz sui chatbot terapeutici: una valutazione filosofica

Il primo intervento della giornata è stato quello di J.P. Grodniewicz, professore assistente di filosofia presso il Centro Copernico di Studi Interdisciplinari dell’Università Jagellonica, che ha proposto una riflessione sul ruolo degli agenti conversazionali in terapia.

Quasi tutti i chatbot terapeutici, ad esempio Woebot e Wysa, si basano su tecniche cognitivo comportamentali; pur non sostituendo un clinico, offrono supporto in momenti di crisi o quando il paziente necessita di sostegno immediato. Ma qual è la natura delle interazioni tra paziente e terapeuta artificiale? Anche se i chatbot possono proporre esercizi mirati, lavorare su ristrutturazione cognitiva e psicoeducazione, la loro capacità di simulare una conversazione umana è limitata dalla mancanza di intenzionalità e di elementi chiave come l’empatia e l’ascolto attivo. E, al di là di modelli e tecniche, nel lavoro clinico c’è una quota di non previsto e complessità: è anche e soprattutto di quello che si nutre la relazione terapeutica. Del resto, il fattore umano è ben lontano dall’essere riprodotto: anche le intelligenze artificiali più avanzate non fanno che eseguire task specifici; riprodurre tecniche pensate e validate da e con umani non è sufficiente. Quello che si potrebbe fare invece è creare qualcosa di nuovo e diverso, modelli di interazione paziente-terapeuta virtuale specifici per il mezzo, ovvero i chatbot.

L’intervento di Lisa Cesario: utilizzare i social robot nella stimolazione cognitiva con anziani

Durante il secondo intervento la dottoressa Cesario, ingegnere presso il Centro di Ricerca e Innovazione WeCanMore di Bologna, ha presentato uno studio parte del Progetto SHAPES. Questo lavoro ci porta nell’ambito della robotica socialmente assistiva (socially assistive robots, SAR), un campo interdisciplinare che si occupa dello sviluppo e dell’utilizzo di robot progettati per interagire e assistere pazienti in contesti sociali e assistenziali, in particolare soggetti anziani e con disabilità, fornendo un supporto non solo pratico ma anche emotivo e sociale. Nella ricerca presentata dalla dottoressa Cesario, infatti, è stato utilizzato un robot sociale per lavorare sulla stimolazione cognitiva di persone over 65. L’intero studio si è svolto nel loro contesto residenziale assistito: ciò ha permesso di esplorare l’effettivo utilizzo dei robot sociali in situazioni con stimoli ambientali e sociali reali.

I risultati sono stati incoraggianti: da un lato i soggetti hanno accolto con curiosità ed entusiasmo l’introduzione della tecnologia nella loro routine, dall’altro lavorare nel contesto residenziale e non in laboratorio ha permesso di mettere in luce gli aspetti su cui focalizzarsi nelle ricerche future; in particolare, ampliare la gamma di compiti che il robot riesce a svolgere in autonomia e la necessità di avanzamenti dal punto di vista tecnico per essere in grado di supportare i pazienti nel loro ambiente di vita.

L’intervento di Paola Cardinali: chatbot e assistenti virtuali nel trattamento della salute mentale degli adolescenti

Nel terzo intervento di questa sessione, tenuto da Paola Cardinali, professoressa associata in Psicologia Sociale presso l’Università Mercatorum, è stata presentata una review sistematica sull’uso degli agenti conversazionali nel trattamento della salute mentale degli adolescenti.

L’utilizzo di chatbot permette di aggirare alcune barriere all’accesso ai servizi di salute mentale, come la stigmatizzazione dei problemi di salute mentale, che, soprattutto in adolescenza, può essere un freno al chiedere aiuto. Ed in effetti dai dati emersi risulta chiaro come i più giovani riportino un alto livello di accettazione, coinvolgimento e soddisfazione verso i chatbot; li vedono come un mezzo utile e pratico. Anzi, alcuni studi evidenziano come la possibilità di personalizzazione e co-design (quindi essere attivamente coinvolti nel processo di progettazione), oppure introdurre elementi di storytelling e gamification, ne aumenterebbero ancor di più l’attrattiva, soprattutto come supporto nel trattamento di sintomi depressivi e d’ansia.

La review conferma che gli agenti conversazionali possono essere utili per avvicinare i più giovani alla promozione del benessere mentale, fornendo sostegno e strategie per affrontare situazioni di difficoltà.

Si parla di:
Categorie
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Lectio magistralis di David Luxton: AI in Behavioral Health and Psychological Science: Are You Prepared? – Report dall’ECDP 2024

David Luxton, keynote speaker della European Conference of Digital Psychology, ha illustrato i più recenti avanzamenti dell'IA nell'ambito della salute mentale e quali sono le principali sfide e opportunità.

ARTICOLI CORRELATI
Lectio magistralis di David Luxton: AI in Behavioral Health and Psychological Science: Are You Prepared? – Report dall’ECDP 2024

David Luxton, keynote speaker della European Conference of Digital Psychology, ha illustrato i più recenti avanzamenti dell'IA nell'ambito della salute mentale e quali sono le principali sfide e opportunità.

Intelligenza Artificiale e Diagnosi Psicologica – ECDP 2024

Report degli interventi su Intelligenza Artificiale e Diagnosi Psicologica presentati all'European Conference on Digital Psychology 2024

cancel